CAPITOLO 35

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<<Ahem,ci scusi signor Hirschnauer! Non l'abbiamo sentita arrivare! Ci rimetteremo al lavoro senza fiatare!>> cercò di giustificarsi Deborah con voce concitata a tal punto che sembrò diventare minuscola di fronte a Cristoph.
<<Sarà meglio,se non volete lavare il pavimento con la vostra stessa sudicia lingua e sgobbare fino a sputare sangue!>> le minacciò quest'ultimo furente e uscì sbattendo la porta di servizio.
Deborah,seppur ancora tremante e con gli occhi fuori dalle orbite,ricominciò ad occuparsi dell'indumento e Genoveva l'aiutò senza battere ciglio.
Qualche istante dopo sopraggiunse Amos.
<<Vi ho sentite urlare dal piano di sotto! Che il rimbrotto del nostro padrone vi serva di lezione!>> le redarguì anche il domestico.
<<Di lezione?! Che cosa potrebbe insegnare quell'individuo?! Ad essere meschini come lui?!>> esclamò Esther contrariata.
<<Noi ebrei dobbiamo rimanere uniti più che mai in questa situazione anziché litigare,poi per motivi futili come questo!>> proseguì il giovane.
<<Se hai finito la predica noi avremmo delle faccende da sbrigare!>> replicò Genoveva risentita.
<<Sono qui per questo! Sei mani sono meglio di quattro!>> rispose Amos,sfoggiando stavolta la sua consueta affabilità.
<<Te ne saremmo molto grate!>> accettò Deborah e lo fissò con uno sguardo pieno di gratitudine(ma anche con gli occhi dell'infatuazione),a cui lui rispose con un timido sorriso.
Allora iniziarono a svolgere tutti e tre le faccende domestiche,gomito a gomito.
<<Deborah mi passeresti quello straccio per cortesia?>> chiese gentilmente Amos.
Lei annuì e lo accontentò,mentre glielo porse le loro mani si sfiorarono e ciò non passò inosservato agli occhi di Genoveva.
Infatti quando rimasero sole,quest'ultima,con un'espressione stizzita,le disse:<<Dobbiamo parlare!>>.

AL DI LÀ DEL FILO SPINATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora