<<La violenza non risolve nulla,Rüdigier! No,il mio non é mai stato amore,semmai affetto e gratitudine per essermi stato vicino dopo Auschwitz!>> rispose Esther laconica.
<<Magari un giorno potessi provare amore anche nei miei riguardi!>> mormorò Rüdi più a se stesso che alla sua interlocutrice.
<<Adesso devo scappare,Levi si é assopito e non vorrei che si svegliasse e notasse la mia assenza! Bye bye!>> lo congedò Esther.
<<Magari non si svegliasse più!>> sussurrò Hirschnauer tra sé e sé.
<<Spero di rivederti presto,buona fortuna con il tuo amabile maritino!>> salutò poi la Weber con una punta di sarcasmo.
Esther,varcata la porta di casa,si ritrovò davanti Levi a braccia conserte.
<<Eccoti,alla buonora! Stai approfittando della mia malattia per uscire da sola senza neanche consultarmi! Si può sapere dove diamine sei stata?!>> la rimbrottò quest'ultimo.
<<Ho fatto una passeggiata!>> rispose concisa la signora Schaerf.
<<Credi che io sia ingenuo?!>> sbottò Levi.
<<No,perché?>>.
<<Lo sai benissimo! Ti sei vista clandestinamente con quel fottutto tedesco!>>.
<<E va bene,non ti si può nascondere nulla ma io non sono di tua proprietà!>> non si lasciò intimorire la Weber.