CAPITOLO 39

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<<De gustibus non disputandum est!>> intervenne
Genoveva che aveva origliato la loro conversazione,facendoli sobbalzare.
<<Che spavento! E se fosse entrato il signorino Rüdigier o ancora peggio suo padre?!>> esclamò Deborah con voce concitata.
<<Per fortuna non é stato così! Genoveva,hai sentito la nostra conversazione? Avevo intenzione di svelare anche a te il mio segreto ma eri sparita! Spero che sarai comprensiva anche tu nei miei riguardi!>> riprese a monopolizzare il discorso Amos.
<<Come potrei non esserlo?! La società purtroppo vede del marcio pure in una cosa bellissima come l'amore! Hai tuo il mio appoggio e il mio sostegno!>> lo rassicurò Genoveva.
<<Grazie davvero ragazze! Il vostro sostegno é molto importante per me! Adesso,se non vi dispiace,continuo a lavorare!>> espresse la sua gratitudine il giovane.
<<Che peccato! Un marcantonio come lui é omosessuale!>> commentò Genoveva una volta che lui fu uscito dalla stanza.
<<Quindi adesso amiche come prima?>> chiese Deborah con tono quasi supplice.
<<Più di prima tesoro! Scusami per aver pensato male di te e averti presa a male parole!>>emise un gridolino entusiasta Genoveva e l'abbracciò stretta.
<<Scuse accettate! Ma adesso parliamo di te Geno! Non mi hai mai confidato le tue avventure amorose!>> cambiò argomento Deborah.
Genoveva sembrò disorientata dalla curiosità dell'amica e scosse una mano a guisa di voler scacciare una mosca:<<Non ho niente di speciale da raccontarti in merito cara!>>.
<<Come niente?! Una giovane avvenente come te?!>> la incalzò Deborah ma poi decise di non insistere. Le gote di Genoveva per qualche arcano motivo diventarono vermiglie a quelle parole ma forse era solo un'impressione della piccola Weber.

AL DI LÀ DEL FILO SPINATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora