<<Dimmi tutto cara,sai che puoi sempre contare su di me!>> la incoraggiò dolcemente Deborah.
<<Io... Io sono bisessuale!>> farfugliò Genoveva e aggiunse con occhi supplici:<<Mi giudicherai anche tu per questo?>>. La Weber rimase sbalordita da quella confessione ma subito si ricompose:<<Io non giudico nessuno,né tantomeno te amica mia. L'amore é amore! Gli unici da giudicare e biasimare sono i nazisti! Tutto qui?>>.
<<No,é meglio che io ti racconti tutto sin dal principio. Poco tempo fa,quando abitavo ancora in Spagna di cui sono originaria m'innamorai di un uomo più grande di me e credevo di essere ricambiata perché lui mi riempiva di lusinghe,belle parole e promesse. Quindi avviammo una relazione ma poco tempo dopo scoprii che era sposato con figli. Io lo lasciai ma lui mi pregò di non farlo perché mi amava più di tutto il resto e senza di me non poteva vivere. Fandonie! Io fui irremovibile e lui mi disse che allora sarebbe ritornato dalla moglie per il bene dei figli,tuttavia mi augurò il meglio e affermò che se fossi ritornata sui miei passi mi avrebbe accolta a braccia aperte. Invece si vendicò perché probabilmente percepì il fatto che gli avessi dato il benservito come un affronto personale. Infatti,per tutta risposta,raccontò in giro falsità sul mio conto,ad esempio che lo avevo sedotto pur sapendo che fosse sposato e,non riuscendo nell'intento,avevo iniziato a perseguitare lui e la sua famiglia rendendo loro la vita impossibile,avvalendomi anche di minacce di morte.
La voce infamante si diffuse a macchia d'olio e tutti mi lanciavano sguardi inquisitori e sprezzanti,gli insulti meno pesanti che ricevevo erano:"Incantatrice di serpenti,sgualdrina,puttanella di bassa lega!" e ho rischiato il linciaggio!>> narrò Genoveva.
<<Oh,mi dispiace tanto tesoro!>> la interruppe Deborah costernata.
<<E non é finita qui!>> esclamò Genoveva.