CAPITOLO 29

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<<Quando vennero promulgate le leggi razziali che condussero alla discriminazione e alla ghettizzazione di noi ebrei lui docente più distaccato e scostante. Poi mi diede il benservito,rinnegando pure quello che ci fu tra noi,mi disse persino che ero stata ingenua a pensare che un'ebrea potesse piacere a un ragazzo purosangue ariano come lui! Dopo il nostro addio io e la mia famiglia ci nascondemmo in Olanda per sfuggire ai nazisti,tutto il resto é storia!>> svuotò il sacco Deborah.
<<Che stronzo,che bastardo! Spero che tu come minimo non abbia più pensato a lui!>> si sdegnò Genoveva.
<<Mentre ero reclusa nel nascondiglio inizialmente sì,ero pensierosa e ferita ma la mia defunta sorella Esther e riuscita a farmi superare questa delusione,spiegandomi che non ne valeva la pena di soffrire per lui perché quel bellimbusto non mi meritava!>> concluse la piccola Weber.
<<Tua sorella aveva ragione,doveva essere una ragazza saggia!>>.
<<Esatto! Mi manca ogni istante della giornata!>> dichiaró Deborah mentre copiose lacrime iniziarono a rigarle il viso.
Genoveva l'abbracciò e le sussurrò:<<Oh tesoro,mi dispiace tanto! Ma adesso hai me,sarò la tua nuova sorella maggiore anche se immagino che Esther era insostituibile!>>.
<<Scusa,non volevo annoiarti con i miei piagnistei! Mettiamoci al lavoro!>> si ricompose la giovinetta.

AL DI LÀ DEL FILO SPINATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora