<<Per lo stesso motivo per cui sarai sicuramente qui anche tu! Siamo ebree! Prima lavoravamo per quell'angelo della morte del Dottor Mengele ma di punto in bianco Hirschnauer ci ha reclutate qui!>> spiegò Genoveva.
<<Sì,ha bisogno di servitù per organizzare lo sposalizio del signorino Rüdigier! Quindi adesca quanti più prigionieri possibili per convincerli a lavorare per lui in cambio della promessa illusoria di scampare a morte certa!>> replicò Amos.
<<Più che convincere costringere!>> brontolò Genoveva.
<<Ha proprio ragione la tua amica!>> esclamò Esther rivolgendosi a Deborah.
<<Lamentarsi non serve,mia cara! E tu non dici nulla?! Non sapevo che le SS tagliassero pure la lingua ai malcapitati che capitano loro sotto tiro!>> ironizzò Amos.
<<Io,ehm...>> farfugliò Deborah.
<<Adesso però basta con le ciance,al lavoro!>> le esortò il cameriere.
<<Agli ordini Herr Amos!>> esclamò Genoveva.
Quando ebbero finito il turno di lavoro le due inservienti si lasciarono cadere sulle brandine nella soffitta della villa riservata alla servitù.
Genoveva stuzzicò la sua amica:<<Sei stata più muta di un pesce! Non sembri così silenziosa! O sei rimasta anche tu imbambolata dal fascino di Amos?! Beh,come non esserlo?! Con la sua carnagione color caramello,i suoi capelli biondo cenere e i suoi occhi grigi! Non ha lineamenti semiti!>>.
Ma dei gridolini angosciati accompagnati a gemiti e singhiozzi le fecero trasalire.