CAPITOLO 56

212 5 0
                                    




(KETRIN)

La cena con Alexander è finita, abbiamo mangiato benissimo, parlato tanto divertendoci e conoscendoci meglio, ora ci stiamo dirigendo alla macchina.

< Vorrei portarti in un posto per me speciale > mi dice lui mentre mi apre la portiera.

< Va bene > rispondo sorridendo e sedendomi sul comodo sedile in pelle nera, lui fa il giro dell'auto e si accomoda al posto di guida.

Alexander mette in moto la sua auto iniziando a guidare verso una meta a me sconosciuta.

< Ti sto portando nel posto in cui andavo sempre quando ero triste o arrabbiato, andavo lì per sfogarmi piangendo o urlando > mi spiega.

< è bello che tu voglia condividere con me questo luogo > confesso.

< Magari potrai andarci anche tu se mai ti servirà, a tutti serve un posto così. Tu ne hai uno? > mi chiede lui.

< Ne avevo uno a San Diego, era una scogliera e ci andavo sempre con David > spiego io.

< Scusa non volevo ... > inizia a dire, ma lo blocco prendendogli la mano che stava sul cambio e stringendola.

< Non devi scusarti, adoravo andare la con lui e i posti come quelli secondo me vanno condivisi con le persone speciali > gli spiego.

< Per questo sto per mostrarti il mio > dice sorridendomi e stringendo la mia mano.


Dopo una decina di minuti arriviamo ad una spiaggia scogliosa.

< Questa spiaggia è nascosta e sconosciuta, nessuno viene mai qui > dice aiutandomi a scendere dalla macchina e avvicinandoci.

< è veramente bellissima > dico sincera.

< Aspetta che ti aiuto > dice prendendomi in braccio e facendomi sedere su uno scoglio.

< Grazie, sembra un posto perfetto dove sfogare le proprie emozioni > gli dico mentre lui si siede al mio fianco.

< Da oggi voglio condividerlo con te > mi confessa.

< Davvero? > chiedo sorridendo, mi piacerebbe moltissimo poter venire qui.

< Sì, mi farebbe davvero piacere > mi risponde prendendomi per mano.

< Sei davvero dolce e per me sarebbe fantastico poter venire qui con te > dico stringendo la presa.

< Ketrin non ho mai portato nessuno qui, perché so che nessuno avrebbe capito la necessità di avere un posto così per sfogare le proprie emozioni sia positive che negative, ma tu sei speciale e sapevo che l'avresti compreso > mi spiega guardandomi negli occhi.

< Grazie, avevo proprio bisogno di un posto come questo qui e anche una persona con cui condividerlo > rispondo.

< Sai ... Non ho mai incontrato una ragazza come te > dice dopo un attimo di silenzio mentre i nostri occhi erano incatenati tra di loro.

< Non ho nulla di che ... sono una normalissima ragazza >

COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora