Il resto della giornata è stata molto divertente, ci siamo seduti in cerchio chiacchierando e raccontando le avventure e i viaggi fatti.Alle 19.00 ci dirigiamo verso casa, siamo stati in spiaggia per circa 3 ore, durante il viaggio ognuno decide la pizza che preferisce così da prenotarla e in mezz'ora ce la consegneranno a casa.
Appena arrivate io e Layla andiamo a cambiarci, la mia migliore amica mi aiuta facendomi indossare dei leggins e una t-shirt senza obiettare fortunatamente, mentre lei mette degli shorts e una canotta.
< Ho visto che tu e Adam in spiaggia avete parlato molto > mi dice lei sorridente, so dove vuole arrivare.
< Sì è stato molto gentile > rispondo semplicemente.
< E ...? Ho visto il tuo sorriso > mi incita lei a raccontargli tutto.
< Lui è un bellissimo ragazzo e ci siamo conosciuti meglio, mi ha anche chiesto se un giorno vado con lui e il suo cucciolo di Husky a fare una passeggiata > le spiego io.
< Ma è fantastico! > dice lei felice iniziando a saltellare.
< Non saltare a conclusioni, lui non sarà mai interessato ad una ragazza complicata come me > la blocco io.
< Non è vero... Non devi dire così > mi risponde lei.
< Al momento mi devo concentrare su me stessa, sulla mia guarigione fisica ma soprattutto mentale > le spiego io.
< Dai ora usciamo che staranno per arrivare le pizze > dice concludendo il discorso sapendo che quando mi impunto non cambio idea.
Quando usciamo i ragazzi sono già seduti al tavolo in giardino e noi li raggiungiamo mettendoci dove avevano lasciato lo spazio per la carrozzina.
< KETRIN! > sento urlare riconoscendo la voce di mio padre.
< Sono qui fuori > rispondo ad alta voce così che mi senta.
< Ti ho scritto mille messaggi e non mi hai risposto, hai una visita domani > mi informa.
< Sono stata in spiaggia con loro e ho dimenticato a casa il telefono > lo informo, ma lui continua ad essere arrabbiato.
< Perché non me lo hai detto? Poi il medico ha detto che devi stare a riposo per poter cominciare la fisioterapia il prima possibile > alza di nuovo la voce.
< Piantala di trattarmi così, i ragazzi sono finalmente riusciti a farmi uscire di casa e tu ti arrabbi? > chiedo alzando anche io la voce.
< Non sei nelle condizioni di uscire di casa e soprattutto andare in spiaggia > mi risponde lasciandomi di stucco.
< Dovrei chiudermi in casa? > chiedo confusa.
< Solo fino a che tutto non sarà come prima, devi fare attenzione > mi risponde e noto che anche la mia migliore amica è confusa ma anche sorpresa di ciò che dice.
< Ma lei mi ha fatta venire qui per aiutarla, perché si era chiusa nella sua stanza senza mangiare > dice lei.
< Avevo bisogno che non entrasse in depressione e tornasse a mangiare non che andasse in giro come prima, quando non tornava a casa per giorni > gli risponde nervoso.
< Beh grazie a te ho appena perso l'appetito > gli rispondo spostando la pizza che avevo davanti, ho mangiato solo un paio di fette ed ora mi si è chiuso lo stomaco.
< Abbassa i toni ragazzina > mi dice per poi rientrare in casa.
< Stronzo! > mormoro sbattendo un pugno sul tavolo.
< Io tuo padre non riesco a capirlo > mi dice Layla scuotendo la testa.
< Guarda non dico nulla ... > rispondo per poi prendere il telefono dalla borsa e vedere i messaggi, visualizzo senza nemmeno leggere quelli di mio padre per poi notare altri messaggi da Benjamin.
" Ketrin come stai? Posso chiamarti? "
" Ketrin per favore non mi ignorare, vorrei parlarti e chiarire "
Mentre leggo i messaggi noto che è Online quindi esco subito eliminando la Chat.
< Tutto bene? > mi chiede la mia migliore amica mentre poso nervosa il telefono sul tavolo.
< Mi ha scritto Benji... > dico semplicemente.
< Che palle! Gli avevo detto di lasciarti in pace l'ultima volta che l'ho visto e mi ha chiesto di te e visto come ti sei arrabbiata quella volta che ho provato a dirti di parlare con lui gli ho detto di non farsi più sentire > mi racconta lei
< Credo proprio non abbia capito le tue parole > dico vedendo che mi sta chiamando.
< Che vuoi? > chiedo seccata rispondendo al telefono.
< Ciao come stai? > chiede lui.
< Stavo meglio prima che mi chiamassi. Mi devi lasciare in pace, non voglio più avere nulla a che fare con te > gli dico io.
< Ketrin io non volevo tradirti, quella sera ero ubriaco e fatto > si spiega lui.
< Non mi interessa in che condizioni tu fossi, ero a pochi passi da te e tu hai scelto quella troietta, la colpa è solo tua. In più mi sembravi più che lucido > ribatto io.
< Posso venire lì uno di questi giorni? So che con te c'è Layla per una settimana > mi dice.
< Non provare nemmeno a mettere piede a Los Angeles. Addio > dico per poi riattaccare la telefonata.
< Che voleva oltre venire qui? > chiede curiosa la mia migliore amica.
< Voleva chiarire, ha iniziato a usare come scusa l'alcol e la droga per il tradimento > dico semplicemente, non ho dato molto peso alle sue parole visto che di lui non mi interessa più nulla.
< Se prova a venire qui lo prendo a pugni > dice arrabbiata.
< Non me ne frega più nulla, ma deve capire di non rompermi più > dico infastidita dal suo comportamento fastidioso.
< Se ne farà una ragione > mi dice lei abbracciandomi.
Una volta che abbiamo finito di mangiare propongono di giocare ad obbligo o verità e tutti accettiamo contenti, ho proprio voglia di divertirmi un po' e staccare la mente dai mille pensieri che mi frullano in testa.
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COGLI L'ATTIMO
Teen FictionKetrin ha 18 anni e vive a San Diego con il padre, mentre la madre ne n'è andata da circa 8 anni in Francia dove ora vive con il nuovo marito. La sua vita sembrerebbe perfetta agli occhi delle altre persone. Ha una migliore amica che si chiama Lyla...