CAPITOLO 21

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*Il giorno dopo*

Io e Layla veniamo svegliate da mio padre che entra nella stanza urlando < SVEGLIATEVI DORMIGLIONE! > guardo l'ora infastidita e noto che sono le 8.00 del mattino.

< Che c'è? Perché ci svegli presto? > chiedo con voce assonnata strofinando gli occhi mentre la biondina al mio fianco farfuglia parole incomprensibili.

< Fra un'ora viene il dottore a farti la visita e alle 14.30 hai il fisioterapista > mi risponde per poi uscire.

Io e la mia amica ci prepariamo per poi andare in cucina a fare colazione con gli altri.

< Ciao ragazze come state? > chiede gentilmente Gemma mentre ci mette nel piatto dei bellissimi Pancake.

< Bene grazie > rispondiamo in contemporanea.

< Ragazze grazie per ieri, Toby si è dichiarato e ora stiamo insieme > ci dice con un sorriso smagliante Samantha.

< L'abbiamo sempre saputo di essere delle perfette Cupido > dice la mia amica mentre entrambe ridacchiamo.

< Io aggiungerei finalmente, sei cotta di quel ragazzo da due anni > dice la madre facendola arrossire e facendo ridere noi.


Sentiamo suonare il campanello e deduco sia arrivato il medico che mi deve visitare, fortunatamente abbiamo già finito di fare colazione e siamo già in salotto a chiacchierare.

< Ketrin il medico è arrivato > mi informa mio padre facendolo entrare, noto che è lo stesso che mi ha visitata al mio primo giorno qui e mi ha prescritto le vitamine.

< Buongiorno Signorina, è un piacere rivederla > mi dice lui gentilmente.

< Buongiorno a lei > lo saluto io.

< Sta prendendo le vitamine che le ho prescritto? > mi chiede lui posando la sua borsa a terra e il cappotto sulla poltrona di fianco a me.

< Sì, tutti i giorni. Gli antidolorifici invece le prendo solo quando il dolore è pienamente insopportabile, cerco di prenderle il meno possibile visto che mi danno sonnolenza > lo informo.

< Perfetto, le pastiglie sono forti quindi la sonnolenza è normale > mi risponde.

< Vedo che comunque sei ancora molto magra > continua lui con aria di rimprovero.

< Non mangia moltissimo e delle volte salta i passi > dice mio padre al mio posto.

< Delle volte il dolore mi chiude lo stomaco, ma cerco di fare il possibile > cerco di giustificarmi.

< Ketrin non deve saltare i pasti, dovrebbe mangiare almeno un pezzo di pane > mi sgrida lui.

< Va bene, proverò a fare il possibile > rispondo.

< Ora dobbiamo provare le tue condizioni fisiche e gli eventuali miglioramenti prima della fisioterapia di oggi > mi informa lui e io annuisco in risposta.

Ci spostiamo  sul tappeto dove mio papà mi fa stendere.

< Mi alzeresti la gamba? > mi chiede e io la sollevo di pochissimo quasi non si vede, in questi giorni l'infermiera quando veniva mi faceva i massaggi e cercava di aiutare la muscolatura.

< Molto meglio dell'ultima volta, ora ti proviamo ad alzare > dice e con l'aiuto di mio padre mi sollevano da terra mettendomi in piedi.

< Come va? > mi chiede.

< Mi fanno male le gambe, ma meno dell'altra volta > rispondo.

< E la schiena? > chiede.

< Anche quella fa male e mi gira la testa > rispondo io.

COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora