CAPITOLO 22

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(LAYLA)

Oggi per Ketrin è stata molto dura, la mattina la visita e oggi la fisioterapia, nei suoi occhi mentre era in piedi leggevo dolore puro.

Dopo averla messa a letto vado in salotto dove trovo il padre.

< Artur posso avere un antidolorifico per Ketrin? > chiedo io gentilmente.

< Lo avrà dopo cena, non può prenderlo a stomaco vuoto > mi risponde duro.

< Se gli facessi un toast? > chiedo, mi ha detto di sentire un dolore insopportabile.

< No, vado io a parlarle > mi risponde e io lo seguo per sentire ciò che gli dice.

< Ketrin non puoi prendere la pastiglia fino a cena, ora riposati > gli comunica serio.

< Ti prego papà, mi fa troppo male > gli dice con le lacrime agli occhi.

< No > risponde per poi andarsene.

< Mi dispiace tanto, posso darti qualcos'altro? > le chiedo.

< No, funziona solo quello. Ora provo a dormire > mi dice cacciandomi fuori, è nervosa e so che quando sta male vuole stare sola quindi esco chiudendo la porta e tornando dai ragazzi.


< Adam mi dispiace ma non si sente bene quindi mi ha detto che non può uscire con te e il tuo cucciolo > gli comunico triste, lei ci teneva tanto ad uscire con lui e svagarsi.

< Lo capisco > mi risponde e vedo della tristezza nei suoi occhi.

< Sente tanto male? > mi chiede Samantha preoccupata.

< Sì e Artur non vuole dargli le pastiglie, tua mamma non sa dove le tiene? > gli chiedo sapendo che è uscito per lavoro.

< Provo a chiamarla > mi dice per poi uscire in giardino per telefonare.

< Mi dispiace così tanto per lei > dice Brittany, loro due hanno legato e ne sono contenta visto che dovrò tornare a casa fra una settimana.

< Oggi è stata molto brava, ma nei suoi occhi riuscivo a leggere puro dolore > dico io abbassando lo sguardo.

< Mi dispiace non poter fare molto per aiutarla > dico in un sussurro.

< Stai facendo tantissimo invece, da quando sei arrivata la situazione è migliorata moltissimo e sei riuscita non solo a farla uscire, ma anche mangiare > dice Samantha entrando.

< Grazie > le sorrido.

< Comunque mia madre sta tornando e ci darà la pastiglia, ma ora bisogna farle mangiare qualcosa > mi informa.

< Le farò un toast alla Nutella, quello non lo rifiuterà mai, soprattutto se potrà prendere l'antidolorifico > dico alzandomi e andando in cucina sapendo dove c'è l'occorrente, una volta pronto vado dalla mia migliore amica.

< Ketrin > dico entrando nella stanza.

< Sì? > chiede in un sussurro.

< Abbiamo chiamato Gemma, sta arrivando a casa e sa dove sono le pillole, ora mangia questo così potrai prenderle > la informo passandole il panino.

< Grazie mille > mi dice iniziando a mangiarlo dopo che l'ho sollevata un po'.

< Eccomi > sentiamo dire dopo una decina di minuti e vedo che Gemma fa ingresso nella stanza con un bicchiere e una pillola.

< Grazie mille, spero che non litigherai con mio padre per questo > le dice la mia amica ringraziandola.

< Basta non dirglielo > le risponde facendomi l'occhiolino. Prende la pillola e poi la aiutiamo a stendersi.

< Ti lasciamo riposare ora > dico alla mia migliore amica sorridendole.

< Grazie > risponde, quindi usciamo raggiungendo gli altri.


< Com'è andata la sua fisioterapia > chiede Gemma che era fuori per delle commissioni.

< Per lei è stata molto dura e dolorosa, ma è stata veramente brava > le rispondo io.

< Bene, ne sono contenta e quando tornerà il fisioterapista? > chiede nuovamente.

< Tra due giorni alla stessa ora, nel frattempo deve fare degli esercizi per le gambe, ma il suo punto debole è la schiena > la informo.

< Immagino, ho visto le foto dell'incidente e i referti, è stata la parte del corpo più danneggiata > mi risponde.

< Hai visto le foto? > chiedo stupita.

< Sì, me le ha fatte vedere Artur prima del giorno nel quale siamo andati in tribunale > le rispondo.

< Io ho visto solo quella sul giornale e la carcassa della macchina distrutta > rispondo.

< Tu conoscevi bene David? > mi chiede.

< Sì, loro due erano inseparabili. I primi giorni credevo fossero fidanzati, ma il loro rapporto era più forte e bello dell'amore, erano come fratelli. Ho sempre desiderato un rapporto come il loro e quando l'ho visto sgretolarsi con quell'incidente ho avuto paura, avevo paura che lei non l'avrebbe superato mai e credo che sarà veramente dura. Mi ha detto che lui prima che lei perdesse i sensi le ha detto "Vivi e io vivrò con te" > dico tutto d'un fiato.

< Ti ha più detto nulla su come si sente a riguardo? > mi chiede Gemma con un tono preoccupato.

< No e io sinceramente ho paura di affrontare quel discorso > le ammetto.

< Lo capisco, al tribunale il fratello di David l'ha incolpata della sua morte > mi informa Samantha.

< Me lo hanno detto, io quel giorno non sono potuta venire perché ero a fare una visita, ma il giorno dopo sono stata a parlare con lui. Non è più lo stesso dalla morte del fratello, è come impazzito e anche la madre me lo ha confermato > gli rispondo io.

< Non posso nemmeno immaginare come si sentano sia lui che la madre > dice Gemma in un sussurro.


Passo il resto della giornata con i ragazzi e ogni tanto andavo a controllare come stesse Ketrin che dopo aver preso la medicina è crollata addormentandosi.

COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora