CAPITOLO 61

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Dopo aver finito l'allenamento io sono andata nella mia stanza per darmi una veloce sciacquata in doccia (dove mio padre ha fatto installare provvisoriamente una specie di sedia sulla quale mi posso lavare senza dover utilizzare sempre la vasca), dopo di che indosso un vesitino nero leggero a maniche corte con dei piccoli fiorentini bianchi stampati sopra e ai piedi i miei amati Dr. Martens neri.

< Eccomi qui > dico raggiungendolo in giardino, come gli avevo consigliato mi ha aspettato seduto al tavolo sotto il gazebo all'ombra.

< Ben tornata, questo vestito ti sta veramente benissimo > mi risponde lui sorridente come sempre e avvicinandosi a me.

< Grazie mille, si abbina alle mie amate stampelle > ironizzo io.

< Che dire oltre che bella sei anche simpatica > mi prende in giro lui.

< Bisogna riderci su, non c'è altro da fare. Preferirei abbinarci una delle tante scarpe con il tacco che ho nella cabina armadio, ma per ora mi devo accontentare di questo > rispondo.

< E se ti dessi qualcosa di meglio che un paio di scarpe alte? > mi propone lui mentre io non capisco a cosa si riferisca.

< Cosa? > chiedo confusa.

< Questo > dice dandomi un bacio a fior di labbra allontanandosi poi di pochi centimetri.

< E se non mi bastasse? > dico io avvicinandomi ancora un po' a lui.

< Te ne darò altri mille > dice sorridendomi e io faccio unire le nostre labbra mettendo le mie mani sul suo collo e lasciando le stampelle, lui mette le mani sui miei fianchi tenendomi tra le sue forti braccia.

< Ketrin vuoi essere la mia ragazza? > mi chiede separando le nostre labbra e guardandomi negli occhi.

< Sì sì e sì > rispondo felice abbracciandolo.


< Ehy piccioncini > veniamo interrotti dalla voce di Samantha.

< Ciao ragazzi > dico vedendo che ci sono tutti, ma avendo fatto cadere le stampelle resto abbracciata ad Alexander che mi sorregge leggermente.

< Ciao > saluta anche lui.

< Com'è andata la fisioterapia? > ci chiede Layla.

< Bene > dico io.

< Ha fatto alcuni passi senza l'aiuto delle barre o delle stampelle, quindi penso che dire bene sia abbastanza riduttivo > mi corregge lui.

< Ketrin Alexander ha ragione, se è la verità sei stata veramente brava e sei in continuo miglioramento > mi dice la mia migliore amica.

< Vi state alleando contro di me? > chiedo staccandomi dal mio nuovo ragazzo e incrociando le braccia al petto.

< Forse > rispondono all'unisono.

< Ketrin guardati, sei in piedi da sola > mi fa notare Samantha.

< Già > rispondo sorridendo e guardandomi i piedi, poi Alexander mi prende le stampelle passandomele.

< Grazie > lo ringrazio io.


< Noi ordiniamo la pizza, vi unite a noi? > chiede Samantha.

< Sì > rispondiamo in contemporanea io e il mio ragazzo.

< Bene allora scegliamo i gusti così poi posso chiamare > dice lei quindi guardiamo il menù e ognuno decide quella che vuole.

COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora