CAPITOLO 7

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*il giorno dopo*

Mi sveglio tutta indolenzita e debole, nella stanza non c'è nessuno, probabilmente mio padre è al lavoro.

Ancora non ci posso credere che David sia morto quella sera ...


Dopo una decina di minuti un'infermiera molto giovane fa ingresso nella mia stanza, non è tanto alta, ma è magra e bionda.

< Ciao io sono Cloe e sarò la tua infermiera personale per tutta la tua permanenza qui > mi informa lei venendo al mio fianco.

< Ciao sono Ketrin, posso chiederti perché mi sento così debole? > le domando io.

< Certo, è perché ti hanno dato un tranquillante per farti sentire meglio, fra poco dovrebbe svanire l'effetto e verranno a farti dei controlli specifici > mi informa gentilmente lei mentre scrive sulla mia cartellina dei dati.

< Grazie, un'ultima cosa... > inizio a dire.

< Dimmi > mi risponde.

< Tu ... hai visto il mio amico prima... prima che morisse? > chiedo timorosa di avere notizie.

< Sì, era in gravi condizioni ma quando è arrivato era cosciente, chiedeva di te e di come stessi visto che tu avevi perso conoscenza quando vi hanno trovati mentre lui era ancora sveglio > dice e io accenno un sorriso per il fatto che anche in un momento del genere lui volesse sapere come stessi.

Lo faceva sempre ...

Mi scende una lacrima ricordando com'era protettivo con me.

< So che deve essere dura per te visto che eravate insieme > mi dice lei guardandomi, sembra che io gli faccia pena e io odio questa cosa.

< Io e lui non eravamo semplici amici, noi siamo cresciuti insieme ed eravamo come fratelli, inseparabili > la informo mentre una lacrima mi scende sul viso, ma veniamo interrotte dall'ingresso del mio medico e un'altro signore un po' più vecchio di lui.


< Buongiorno signorina > mi saluta il medico anziano.

< Buongiorno > rispondo educatamente.

< Ketrin lui è il medico specialista di cui ti parlavo ieri, ora ti farà una visita per vedere la tua situazione muscolare > mi informa il mio dottore e io annuisco.

Il suo collega si avvicina a me scoprendomi mentre indosso solamente il camice ospedaliero che abbasso leggermente per coprirmi un po' di più.

< Senti qualcosa? > chiede toccandomi la coscia per poi scendere fino ai piedi.

< Sì ho sentito ogni tocco > rispondo sinceramente.

< Molto bene, e se faccio così cosa senti? > mi chiede piegandomi lentamente una delle due gambe.

< Mi fa male ... > dico io facendo una smorfia di dolore.

< Ok infatti sento che i tuoi muscoli sono molto rigidi. Ora ti mettiamo seduta > mi dice mentre con l'aiuto di Cloe mi mettono seduta e a me inizia a girare la testa.

< Come va? > mi chiede lui mentre l'infermiera mi tiene seduta.

< Mi fa molto male la schiena e mi gira la testa > confesso.

< Ora ti mettiamo questo che è un busto che ti aiuterà con la schiena > mi dice il mio medico.

< Va bene > rispondo e lui si avvicina per mettermelo sopra il camice.

< Ok, Cloe ora prova a lasciarla lentamente > dice alla ragazza alle mie spalle e sento i miei muscoli non obbedire ai miei ordini, mi sento cadere all'indietro.

< Ora Cloe riprendila e tu prova ad alzare una gamba > dice mentre io riesco a muoverla solo leggermente, è quasi impercettibile il movimento, sembra quasi un tremolio.

< Ora l'altra > mi dice e la situazione si ripete.

< Va bene, la visita è finita > dice e mi fanno stendere nuovamente sul letto coprendomi.

< Quindi non tornerò mai più a camminare? > dico triste mentre mi sfugge una lacrima .

< No, tornerai a camminare, ma ci vorrà molto tempo. Dovrai fare moltissima riabilitazione e non sarà facile > mi informa serio per poi andarsene.

COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora