CAPITOLO 35

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Sono cinque giorni che sono qui in ospedale e i ragazzi sono passati tutti i giorni durante l'orario di visita, anche separandosi venendo alcuni la mattina e alcuni la sera pur di farmi compagnia.

Il dottore passerà questa mattina per visitarmi e dirmi se posso andare al centro riabilitativo oppure devo restare qui un altro po', spero tanto di avere il consenso visto che mi sento meglio e vorrei fare degli esercizi, sono stufa di stare qui nel letto.

< Buongiorno Ketrin > mi saluta il mio medico entrando nella stanza.

< Buongiorno Dottore > rispondo cordialmente.

< Come ti senti oggi? > mi domanda.

< Meglio, mi sembra di aver riacquistato le forze perse > rispondo sinceramente.

< Ottimo, ti devo informare che dobbiamo rimandare il tuo ricovero in riabilitazione a causa di un prolungato soggiorno quindi questo pomeriggio tornerai a casa e poi tra una settimana potrai entrare al centro per la riabilitazione nel quale resterai per circa un paio di settimane > mi informa lui sempre con il suo tono premuroso e gentile.

< Va bene > gli sorrido io, lui mi saluta e poi esce dalla stanza.


< Oggi finalmente esci da qui! > dice Samantha entrando con Lucy e Brittany.

< Sì, oggi tornerò a casa e poi tra una settimana inizia la riabilitazione > gli dico visto che probabilmente non lo sanno ancora.

< Ma è fantastico! Allora stasera PIZZA! > dice lei euforica facendomi ridere.

< Ketrin ti aiuto a prepararti visto che hanno appena compilato le carte per le tue dimissioni > mi dice Gemma avvicinandosi a me dopo aver sentito ciò che dicevano le ragazze. Mi aiuta a cambiarmi, visto che indosso il camice da ospedale, facendomi indossare un pantalone della tuta nero, una t-shirt color tiffany e delle scarpe da ginnastica sempre nere.

< Pronte ad andare? > dice mio padre entrando nella mia stanza di ospedale.

< Sì > risponde Gemma, mentre io non gli rivolgo nemmeno uno sguardo seduta sulla mia carrozzina, Samantha si posiziona dietro di me e mi spinge verso l'uscita.


Una volta arrivata a casa vengo accompagnata nella mia stanza dalle mie amiche e ci mettiamo tutte sul mio grande letto per una chiacchierata.

< Allora come ti senti? > mi chiede Brittany.

< Meglio grazie. Speravo solo di andare a fare la riabilitazione il prima possibile, invece è stata rimandata di una settimana > gli spiego io tristemente.

< Beh in questa settimana ti potrai rilassare e divertire > mi risponde Lucy.

< Speriamo > rispondo io incerta visto che non credo che mio padre mi lascerà stare ferma e cercherà in tutti i modi di farmi fare degli esercizi.

< E con Adam come va? > mi chiede curiosa la mia sorellastra.

< Non so... Molto a rilento, ma penso che la colpa sia solo mia, con me non potrà avere una relazione normale. Sono abbastanza complicata > le rispondo sinceramente.

< Stai tranquilla andrà tutto bene tra voi, ne sono sicura > mi rassicura lei.

< Siete così carini > dicono in coro con gli occhi a cuore.

< Dai ragazze ... Lo dite come se fossimo fidanzati o altro, non ci facciamo mai vedere da voi insieme > dico loro e la cosa sinceramente mi fa un po' pensare, raramente siamo stati visti insieme dagli amici.

< Speriamo che presto lo sarete > mi risponde Brittany.

< Beh parliamo di voi, ragazzi? > cambio discorso io.

< Beh Sam sta con Thoby. Io invece nulla, gli unici ragazzi che incontro sono dei decelebrati che pensano solo a quello > dice Lucy.

< Io pure, inoltre mio fratello la metà li fa scappare > confessa Brittany.

< Probabilmente perché capisce che sono la sua copia > commenta Samantha.

< Già > diciamo all'unisono per poi scoppiare a ridere.

< Comunque fra poco dovrebbero arrivare i ragazzi, li aspettiamo in giardino? > ci propone la mia sorellastra.

< Sì, va bene > dico io rimettendomi sulla sedia a rotelle da sola, anche se con un po' di fatica visto che è un po' che non mi alleno, ma le ragazze mi hanno aiutata.


Una volta fuori respiro a pieni polmoni l'aria fresca e un soffio mi scompiglia i miei lunghi capelli.

< Che bello essere fuori > dico io ad occhi chiusi beandomi il momento.

< Ti fa bene dopo cinque giorni chiusa dentro quella triste stanza in ospedale > mi dice Lucy, sono tutte molto gentili e premurose nei miei confronti, anche se a volte mi sembra che abbiano paura che io mi faccia male o mi rompa come una bambola di porcellana.

< Sam com'è andata alla fine la festa aziendale di mio padre > dico ricordandomi che si è tenuta mentre ero ricoverata.

< Solita noia, non ti sei persa nulla di divertente tutti uomini in giacca e cravatta che parlavano solo di affari > commenta Sam.

< Tipico delle feste di mio padre ... > commento.


< Ciao belle donne! > sentiamo dire da Mathias mentre fa ingresso nel giardino.

< Ciao! > rispondiamo noi contemporaneamente salutando anche gli altri ragazzi.

< Ciao > ricambiano poi loro.

< Ketrin come stai? E la tua riabilitazione? > chiede premuroso Thobias.

< Bene grazie, la riabilitazione è stata rimandata di una settimana per problemi di disponibilità > spiego io.

< Capito > mi risponde.

< Beh vorrà dire che nel frattempo di divertirai un po' > dice ridacchiando Mathias.

< Già > rispondo ridacchiando.

< Cosa vorresti fare oggi? > chiede Adam che fino ad ora era stato in silenzio.

< Un giro in centro? > chiedo io.

< Shopping! > urlacchiano le ragazze.

< Noooo... > si lamentano i ragazzi.

< Magari, è un po' che non mi prendo qualcosa > dico io.

< Ok... > dicono poi vedendo che a me piacerebbe.

< Bene allora andiamo alle macchine! > dice Lucy esaltata.

< Ok vado a prendere la mia borsa con la carta di Credito > rispondo mentre mi dirigo in camera, sento qualcuno spingermi e noto essere Adam.

< Ti aiuto > mi dice sorridendomi.

< Grazie > rispondo.

< Se non ricordo male dovrebbe essere in quella borsa > dico indicando la mia Gucci posata sulla sedia della mia camera e lui la prende passandomela.

< Sì, è qui. Possiamo andare > gli sorrido io.

< Perfetto! Allora raggiungiamo gli altri > mi risponde portandomi fuori dove sono tutti gli altri.

< Oddio... La tua borsa è FA-VO-LO-SA! > esclama Lucy.

< Grazie, l'ho acquistata un mese prima del trasferimento > la informo, dopo di che ci dividiamo in due macchine, io vado con Adam e Mathias, mentre gli altri salgono con Thobias.

Partiamo diretti verso il centro arrivandoci in circa 10 minuti, il viaggio è stato silenzioso, ci accompagnava solo la musica.


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Scusate tanto l'attesa ma non riesco più a pubblicare tutti i giorni, cercherò di fare il possibile per pubblicare a giorni alterni.
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COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora