< Sì signore, sua figlia è veramente speciale e non me la voglio far scappare ora che l'ho trovata > dice lui lasciandomi senza parole.< Sai lo vedo dai tuoi occhi che non stai mentendo e vedo anche ciò che provi per lei. Scusami per il mio comportamento, ma in questo momento voglio che al suo fianco ci sia una persona che ci tenga veramente a lei e non la faccia soffrire nuovamente dopo tutto quello che ha passato > gli confessa mio padre.
< Comunque piacere io sono Artur > dice mio padre rivolgendosi verso Alexander.
< Piacere mio signore io sono Alexander > risponde stringendogli la mano.
< Scusami tesoro se sono stato duro con te, ma avevo paura che tu potessi soffrire ancora > mi confessa, io con l'aiuto delle sbarre mi avvicino a lui per poi fare qualche passo libero senza aiuti e abbracciarlo forte, lui in risposta mi stringe a lui.
< Va tutto bene papà > gli rispondo, dopo di che ci separiamo.
< Ketrin tu sei in piedi da sola! > mi dice osservandomi poco distante da lui.
< Sì, si sta impegnando molto e riesce anche a fare qualche passo da sola > dice fiero di me Alexander .
< Ora però ho bisogno di appoggiarmi > dico io mentre mi avvicino alla sbarra perché sento che sto esagerando.
< Sono molto fiero di te e del tuo percorso > mi dice mio padre.
< Grazie. Solo che non è solo merito mio, ma anche di chi è stato al mio fianco aiutandomi, sai Gemma, Layla, Samantha e i ragazzi mi hanno aiutata a casa, poi ci sono lui e Lucas che sono stati al mio fianco in riabilitazione e Alexander lo fa tutt'ora > gli spiego sincera, non voglio che lui si senta in colpa però la verità è che lui è l'unico ad essersi comportato da egoista e non mi ha aiutata.
< Scusami di non averti aiutata > dice abbassando lo sguardo.
< è tutto ok > gli rispondo solamente.
< Ora vi lascio proseguire quello che stavate facendo > dice mio padre per poi andare via.
< Sai tuo padre ha detto delle bellissime parole > mi dice lui non appena mi siedo sul tappeto da yoga stanca.
< Finalmente mi ha dedicato delle attenzioni dicendomi delle belle parole, è da quando ho avuto l'incidente che è duro con me > dico abbassando lo sguardo verso terra.
< Ehy tuo padre ti vuole bene e ci tiene a te, aveva bisogno di tempo per capire che ti serviva affetto e non un comportamento duro e severo > mi dice accovacciandosi davanti a me e sollevandomi il viso con la sua morbida mano.
< Hai sempre le parole giuste per tirarmi su di morale, come fai? > gli dico guardandolo negli occhi.
< è tutto merito tuo, è per ciò che provo per te > mi risponde sorridendomi, io in risposta faccio unire le nostre labbra e lui approfondisce il bacio.
< Sei unica > mi dice separando le nostre labbra, ma posando la sua fronte alla mia guardandoci negli occhi.
< Tu lo sei e non voglio perderti > gli rispondo abbracciandolo e lui mi stringe forte tra le sue braccia.
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COGLI L'ATTIMO
Teen FictionKetrin ha 18 anni e vive a San Diego con il padre, mentre la madre ne n'è andata da circa 8 anni in Francia dove ora vive con il nuovo marito. La sua vita sembrerebbe perfetta agli occhi delle altre persone. Ha una migliore amica che si chiama Lyla...