CAPITOLO 1

561 13 3
                                    


Vengo svegliata dalla luce che entra dalla finestra, apro gli occhi rendendomi conto che non sono nella mia stanza, ma in quella di Benjamin il mio fidanzato. Subito mi torna in mente la serata di ieri dove sono uscita con i miei amici ubriacandomi, tutto questo dopo che mio padre mi ha informata che fra meno di due settimane ci trasferiremo a Los Angeles nella nuova casa che ha acquistato (la mia famiglia è molto ricca) e dove vivremo con la sua fidanzata e la figlia, che io ancora non conosco e non ho mai nemmeno visto in foto.

Mi alzo dal letto e vado a farmi una doccia rigenerante visto il gran mal di testa che ho, non appena entro le goccioline calde che colpiscono il mio corpo mi fanno rilassare e sciogliere i nervi, dopo essermi lavata torno nella camera da letto dove noto che il mio ragazzo è ancora steso nel letto a dormire.

Mi soffermo davanti allo specchio che c'è di fianco all'armadio osservandomi, il mio fisico è perfetto e ne vado molto fiera (non per vantarmi, ma ci lavoro duramente quasi tutti i giorni nella piccola palestra che abbiamo in casa).


< Ehy bellezza che fai lì? Torna qui da me > mi dice Benji malizioso mentre osserva il mio corpo attentamente restando steso sul letto.

< Sfortunatamente non posso restare ancora, devo tornare a casa > lo informo iniziando a rivestirmi con gli abiti della sera prima.

< Solo 10 minuti > mi supplica alzandosi e venendo ad abbracciarmi dopo aver indossato dei boxer neri.

< Dai non fare così se no non me ne vado più > ridacchio io mentre mi da dei bacetti sul collo.

< Va bene, ma prima voglio un bacio > mi dice e io mi giro verso di lui accontentando la sua richiesta.

< Ora devo andare, ieri me ne sono andata da casa arrabbiata e oggi devo assolutamente parlare con lui > gli spiego riferendomi al litigio avuto la sera precedente con mio padre.

< Aspetta un secondo che mi vesto e ti accompagno > mi dice e io acconsento sedendomi un momento sul bordo del suo letto.


Una volta pronto prendo la mia borsa e usciamo di casa per poi salire sulla sua auto e dirigerci verso casa mia. 

Durante il viaggio guardo il mio cellulare notando vari messaggi dei miei migliori amici:

LAYLA: Ehy dolcezza come stai? Ti sei ripresa? XD

Anche lei ieri si è ubriacata con me quindi sarà nella mia stessa situazione

IO: Certo Tesoro, sai che nulla mi distrugge. XP

VITA (DAVID): Amore mio dove sei finita?

VITA: Layla mi ha detto che te ne sei andata ubriaca con Benjamin. Stai bene?

I messaggi sono di ieri sera, decido di rispondergli subito per tranquillizzarlo.

IO: Amore mio va tutto bene, Benji mi sta portando a casa ora, ci vediamo oggi pomeriggio?

VITA: Va bene, alle 16:00 sono da te.

Mi ha risposto subito, probabilmente stava aspettando un mio messaggio. Lui è sempre molto protettivo nei miei confronti e sa che quando sono ubriaca combino guai, inoltre non si fida troppo di Benjamin e non gli è mai piaciuto molto, ma lo sopporta solo perché io ci tengo.


Benji si ferma davanti a casa mia e vedendo il telefono noto che sono già le 12.30, sono sicura che mi beccherò una bella ramanzina da mio padre.

< Ci sentiamo più tardi > gli dico dandogli un bacio a stampo e poi scendere dalla sua auto salutandolo.

< Va bene Piccola > mi risponde per poi tornarsene a casa.


Entro in casa dove trovo mio padre seduto sul divano che guarda il suo telefono, probabilmente è lì ad aspettarmi da un po'.

< Finalmente sei tornata, dov'eri finita? > mi chiede con tono nervoso non appena si accorge di me alzandosi e avvicinandosi.

< Ero fuori con gli amici e ho dormito dal mio ragazzo > rispondo secca.

< Non mi hai avvertito e ieri te ne sei andata via subito dopo la notizia del nostro imminente trasferimento > ribatte serio.

< Non pensavo di avere parola in merito, la tua decisione mi sembrava già presa visto che hai già comprato la casa > commento seccata.

< Beh te ne farai una ragione, perché io amo quella donna e vogliamo vivere insieme, non possiamo continuare una relazione a distanza, non siamo più dei ragazzini > mi informa.

< Va bene ma perché non viene lei qui? > chiedo calma, a me non da fastidio che mio padre abbia trovato un'altra donna, visto che passiamo al massimo un ora al giorno insieme. Quello che mi infastidisce è che io debba andarmene dalla casa in cui sono cresciuta e soprattutto abbandonare i miei amici per questo.

< Lei ha un lavoro e una figlia la e non può trasferirsi. Io 3 mesi fa ho aperto un nuovo ufficio a Los Angeles quindi la scelta migliore è il nostro spostamento > mi spiega lui.

< Mi sembra ovvio ... tu hai pensato alla tua fidanzata e alla figlia ma non hai pensato a me che devo abbandonare tutto qui e ricominciare da capo. Nuova casa ... nuova scuola ... nuovi amici ... > mi sto arrabbiando di nuovo. 

Lui non pensa mai a me, anzi ha sempre pensato che darmi i suoi soldi fosse come farmi da padre, il suo regalo ai miei 16 anni fu la carta oro senza limiti di spesa e io il giorno dopo sono andata a fare shopping sfrenato sperando di farlo arrabbiare, ma non ho ottenuto niente. Da quel giorno spendo i suoi soldi fregandomene, ogni cosa che mi piace la prendo senza guardare il prezzo, tanto lui è miliardario e non gli importa. Non pensate che io sia egoista, anzi faccio spesso beneficienza al centro per persone in difficoltà che c'è in periferia e una volta a settimana vado all'orfanotrofio a portare dei giochi ai poveri bambini.

< La casa ti piacerà moltissimo, è in riva al mare ed è molto più grande di questa qui. Per la scuola ci ho già pensato, la c'è una delle migliori ed è la stessa che frequenta la figlia della mia fidanzata. Per quanto riguarda gli amici sono sicuro che te ne farai di nuovi in fretta > dice come se tutto fosse semplice, ovviamente per lui lo è visto che la scelta è stata presa da lui ma io non lo sono per nulla.

< E David? Lui è parte di me, come farò a vederlo? > chiedo alzando la voce.

< Troverete un modo, vi dividono 3h di macchina oppure anche prendendo l'aereo riducendo i tempi > risponde ovvio e io arrabbiata senza dire nulla vado a chiudermi nella mia stanza sbattendo forte la porta.


< Ketrin non fare così ... > dice mio padre dall'altra parte della porta.

< Lasciami in pace! > gli urlo io.

< Scendi almeno a mangiare > mi incoraggia.

< Ho perso l'appetito, ora vattene > gli rispondo, non voglio stare nella sua stessa stanza, ora devo sbollire la rabbia.

COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora