Una volta a casa vado in camera mia, dirigendomi nella cabina armadio mettendo a fatica le borse nuove negli spazi degli scaffali e la stessa cosa con le scarpe mettendole vicine alle altre.
< Com'è andato lo shopping? > chiede Gemma entrando nella stanza dove sono e vedendomi rimuovere dalla scatola le scarpe nuove della Louis Vuitton.
< Molto bene, ho preso queste come incoraggiamento ad affrontare positiva la riabilitazione, poi queste e quelle due borse > dico mostrandole il tutto.
< Waw hai fatto proprio dei bellissimi acquisti, ti sei divertita? > mi domanda.
< Sìsì grazie > rispondo sorridendole e lei mi saluta per tornare a cucinare la cena visto che sono già le 18.30.
Verso le 20.00 Samantha viene a chiamarmi dicendomi che la cena è pronta, quindi insieme andiamo in cucina per poi metterci a tavola ed aspettare che ci venga servito il pasto.
< Per stasera ho preparato le lasagne al forno > ci informa.
< Waw > dico quando mi viene posto davanti il mio piatto che emana un profumo buonissimo e la stessa cosa fa la mia sorellastra, mentre mio padre sembra molto taciturno stasera.
< Questo è il mio piatto preferito > esclama lei prendendo in mano la forchetta, assaggio un primo boccone e le mie papille gustative fanno festa.
< Gemma è buonissima! > mi complimento io per poi continuare a mangiare.
< Grazie mille, sono contenta che piaccia anche a te > risponde lei sedendosi e iniziando a mangiare.
La cena è stata abbastanza silenziosa togliendo i complimenti vari a Gemma per le pietanze che ha preparato stasera.
< Artur c'è qualcosa che non va? > chiede Gemma a mio padre.
< Non ho voglia di parlare > risponde.
< Cosa ho fatto di male stavolta > chiedo alzando gli occhi al cielo sapendo che in questi giorni si arrabbia solamente con me.
< Quanti soldi hai speso oggi? > chiede nervoso.
< Non ti sei mai preoccupato delle mie spese e non mi hai mai dato limiti > commento io.
< Lo so, ma ora a che ti servono quelle cose? > ribatte.
< Le scarpe da ginnastica le indosso e le altre come incoraggiamento per la riabilitazione > gli rispondo tranquilla.
< Ok ... > commenta solamente.
< La mamma lo sa che sono stata male? > chiedo curiosa e lui non risponde.
< Pa rispondimi > insisto io.
< Sì, l'ho chiamata subito però la era notte quindi mi ha richiamato qualche ora dopo > mi informa.
< E come sempre non mi verrà a trovare, non gliene frega un cazzo di me > dico abbassando lo sguardo e stringendo i pugni, mio padre non dice altro.
< Ma no Ketrin, lei è tua madre e ti vuole bene, solo che vive lontano > mi dice Gemma in modo dolce.
< No, lei è solo un egoista! Non si è mai interessata a me e penso che se tu fossi stata al suo posto avresti fatto di tutto per vedere Samantha > dico e lei annuisce triste.
< Sinceramente sento più te come madre che lei > dico quasi in un sussurro e lei dopo queste mie parole corre ad abbracciarmi.
< Ketrin per me sei come una figlia e ricordati che per qualsiasi cosa io ci sono > mi dice mentre mi scende una lacrima.
< Grazie > le sussurro stringendola.
< Che dolci che siete, c'è posto anche per me? > chiede Samantha.
< Certo sorellina > le rispondo e vedo che sorride felicissima per poi unirsi all'abbraccio.
Le parole che ho detto le sento veramente, in questa casa mi sembra veramente di avere una famiglia vera ed è quello che ho sempre desiderato avendo avuto dei genitori assenti ed essendo sempre stata figlia unica. Mio padre resta sempre lo stesso, ma mi sembra di aver trovato una madre e una sorella alle quali voglio veramente molto bene.
***
Scusate l'assenza, ma è stata una settimana piena.
Cercherò di farmi perdonare.
***
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COGLI L'ATTIMO
Teen FictionKetrin ha 18 anni e vive a San Diego con il padre, mentre la madre ne n'è andata da circa 8 anni in Francia dove ora vive con il nuovo marito. La sua vita sembrerebbe perfetta agli occhi delle altre persone. Ha una migliore amica che si chiama Lyla...