CAPITOLO 58

226 8 7
                                    


*Il giorni dopo*

Sono le 12.30 e siamo tutti seduti a tavola pranzando con dell'ottima pasta al pesto preparata da Gemma.

< Ragazze ieri com'è andata la serata con gli amici? Vi siete divertite? > chiede Gemma che pensa che io sia rimasta a casa con in ragazzi, visto che ne lei ne mio padre sanno che ieri sono uscita con Alexander.

< Sìsì tutto bene > rispondiamo all'unisono e frettolosamente.

< Layla tu come ti trovi quando sei qui? > chiede gentilmente rivolta verso la mia migliore amica, adoro questo suo lato amorevole nei confronti delle persone.

< Molto bene, i ragazzi sono molto simpatici e ho legato in fretta con loro > le risponde sorridente e so che parte di quel sorriso è per Mathias, tra i due si è accesa una fiamma solo che la distanza li frena.

< Oggi mi dovrò allenare e verrà a trovarmi un vecchio amico del centro > dico io ad un tratto sperando che non facciano troppe domande.

< Fantastico, così ti aiuterà > commenta Gemma.

< Chi è? > chiede subito mio padre con sguardo serio ed è proprio la domanda che speravo di evitare, ma ho dovuto dirglielo visto che probabilmente si incontreranno perché ho sentito che mio padre oggi resterà a casa e non andrà al lavoro.

< Alexander, il fratello di Lucas > rispondo semplicemente sperando che non si ricordi chi sia.

< Quello non viene solo per aiutarti, ma per un secondo fine > commenta acido.

< Sì, stiamo uscendo insieme > confesso.

< È veramente un bellissimo ragazzo, ottima scelta > mi sorride Gemma.

< Ti avevo detto di evitare i ragazzi fino alla tua completa guarigione > mi dice mio padre.

< Il fatto che tu me l'abbia detto non vuol dire che io lo farò! > rispondo seccata.

< Devi concentrati sulla riabilitazione > alza la voce lui.

< Lo sto facendo, ma ho bisogno di persone al mio fianco che mi aiutino e mi incoraggino. Lui veniva spesso al centro riabilitativo per aiutare il fratello e lo faceva anche con me, poi quando mi hanno dimessa mi ha chiesto di uscire e io ho accettato, è stato veramente gentile con me e ha aspettato che io fossi a casa per farsi avanti. Io ho bisogno che oltre voi anche lui sia al mio fianco per aiutarmi > spiego tutto d'un fiato.

< Ok > dice semplicemente per poi alzarsi e andare al piano di sopra lasciandomi senza parole a fissare le scale.

< Ma che ... > borbotto io.

< Ketrin oggi tuo padre è un po' nervoso, ma so che accetterà il fatto che tu esca con qualcuno e penso che quando lo conoscerà meglio capirà la tua scelta > cerca di rassicurarmi Gemma.

< Lo adorerà! > esclama Samantha.

< Spero, ora è meglio se vado in camera per scegliere cosa mettere e darmi una sistemata > dico alzandomi e prendendo le stampelle vado nella mia stanza.


Una volta nella mia stanza vado nella cabina armadio iniziando a osservare ciò che potrei indossare, dopo svariati minuti a fissare la miriade di pantaloni e magliette scelgo un pantalone della tuta bianco morbido e una t-shirt corta nera abbinata a delle scarpe dello stesso colore.

Guardo il telefono notando che tra poco tempo Alexander sarà qui e sto iniziando ad essere nervosa, con lui sto veramente bene e ho paura che io possa rovinare tutto in qualche modo perdendolo.


Alle 15.00 puntuale come un orologio svizzero il campanello suona e io vado frettolosamente verso l'ingresso, quando apro la porta me lo ritrovo davanti con addosso un pantalone della tuta nera e una t-shirt grigia chiara.

< Buongiorno > mi saluta sorridendomi.

< Buongiorno a lei > rispondo io facendogli spazio per entrare in casa.

< Benvenuto a casa mia > aggiungo poi.

< Grazie mille > fingendo un piccolo inchino prendendomi in giro.

< Ciao Alexander > lo saluta Layla che è seduta sul divano con Samantha.

< Ciao ragazze come state? > risponde lui.

< Ciao io bene tu? > chiede la mia sorellastra.

< Anche io bene. Tu come stai? E tuo fratello? > chiede la mia migliore amica.

< Stiamo entrambi bene grazie, Lucas sta migliorando molto e gli hanno detto che se continua così tornerà in campo molto presto > le risponde lui.

< Lo sapevo che era una bomba quel ragazzino > esclama lei.

< Sì è un vero mito, mi ha sempre spronata al centro > aggiungo io.

< Ora tocca a te lottare e tornare al 100% > mi dice lui sorridendomi.

< Allora è meglio se andiamo nella sala ginnastica per la fisioterapia > gli rispondo per poi dirigermi verso la stanza con lui al mio seguito.

COGLI L'ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora