Il fermento per la festa di Halloween non aveva contagiato tutti al Castello. Dame e cavalieri affannati a decidere abbigliamento e pettinature facevano da contorno sfocato allʼansia di Draco Malfoy. I suoi amici si muovevano intorno a lui come equilibristi sul ghiaccio.
Blaise Zabini aveva rinunciato a tentare di farlo ridere, cercava di far passare le ore e basta, senza fare o dire molto altro. Lʼunica cosa su cui si era impuntato era che lo accompagnasse a comprare un abito elegante per la sera di Halloween la mattina, prima dellʼudienza.
«Hermione merita un cavaliere elegante e lʼabito che hai nel baule è dellʼanno scorso. Non vorrai mica essere il primo Malfoy fuori moda?»
«Blaise, lo sai, vero, che potrei non tornare stasera?»
«No, non lo so e neppure lo voglio sapere, Draco. Harry parlerà in tuo favore, io pure, la Abbott e Neville hanno scritto una loro testimonianza giurata su come durante la battaglia non hai colpito nessuno dei ragazzi, se non per difenderti, e Hermione ha persino dato una parte di ricordi del momento in cui hai schiantato Fenrir Greyback, per evitare che colpisse lei e la Weasley. E quindi no, non lo so... Va bene?»
Draco aveva sospirato, aggiustandosi la camicia bianca del completo grigio verde che stava provando. I pantaloni gli cadevano alla perfezione e la giacca sembrava essere fatta su misura per lui. I capelli, come fili di platino, gli ricadevano sulla fronte, erano ormai troppo lunghi ma non li voleva tagliare. Non poteva permettersi di sperare che lʼudienza andasse bene, se non fosse successo lui ne sarebbe stato distrutto. Lui era distrutto. Perché aveva accettato lʼinvito della Granger? Maledizione! Lʼavrebbe delusa per lʼennesima volta. E lei avrebbe ballato con quel pallone gonfiato di McMillan, o con qualsiasi altro che non fosse lui. E lui stava letteralmente morendo dalla voglia di stringerla e ballare, almeno una volta. Di vedere di nuovo i suoi occhi nocciola illuminarsi, senza bisogno del sole.
La sua immagine lo guardava immobile dal riflesso dello specchio dellʼelegante negozio di Hogsmeade in cui Blaise lo aveva condotto.
«Prendiamo questo.» sentì dire lʼamico alla commessa, che li osservava curiosa. Tutti sapevano chi lui fosse ma, da quando il grande Harry Potter si era premurato di far scrivere un articolo su come Narcissa Malfoy avesse di fatto salvato il suo culo dʼoro, lʼopinione di gran parte del mondo magico nei suoi riguardi era percepibilmente cambiata.
Anche Hermione era a Hogsmeade la mattina del 31 ottobre, in giro con Ginny, Luna e Ametista. Dovevano prendere un abito, ma lei non era davvero dellʼumore. Aveva intravisto il suo cavaliere, quella mattina; le occhiaie scure e il volto tirato le avevano dato una stretta allo stomaco. Ormai doveva essere abituata al fatto di vederlo sempre pallido ed emaciato, ma in realtà non era così e, se allʼinizio la cosa le era parsa anche giusta, ora, conoscendolo meglio, sentiva la fondamentale ingiustizia di quello che gli era accaduto. Vittime, tutti loro. Non poteva fare altro che sperare, era strano ma, adesso che il ballo si avvicinava, il suo invito fatto d'impulso le pareva sempre più importante e sempre più desiderato. Sì, lei voleva ballare con Draco Malfoy. Voleva sentire il suo braccio che la stringeva, voleva guardarlo negli occhi e, magari, vederlo sorridere. Oppure sentirlo di nuovo ridere, come la mattina in cui si erano trovati davanti al Lago. Era sperare troppo?
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La profezia dei fondatori
FanfictionUn nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatrici e dolori. Charlie Weasley arriva al Castello, chiamato a sostituire Hagrid. I nostri eroi riusciranno a passare un anno in pace, oppure un...