Quel nuovo anno a Hogwarts era decisamente folle, non come lo scorso, ma insomma era pur sempre Hogwarts e ci si poteva aspettare di tutto... Dopo lʼepisodio di Hogsmeade, le ricerche sulla profezia erano riprese a gran ritmo. Le lezioni di Babbanologia venivano ormai gestite da Hermione e si svolgevano a gruppi molto eterogenei, dopo le quattro del pomeriggio.
Luna aveva concluso le sue lezioni e stava tornando alla Torre di Corvonero. La sua mente era un guazzabuglio di pensieri, più i giorni si susseguivano, più il pericolo che la Profezia comportava sembrava incombere. Tutti cercavano di scongiurarlo, ma adesso più che mai era concreto e reale. Aveva provato molte volte a parlare con la Dama, il fantasma di Corvonero, ma colei che in vita era stata Helena Corvonero era molto sfuggente. Eppure sapeva della Profezia, non vi era dubbio, ma evidentemente non voleva parlarne. Che ci fosse un motivo? Oppure era semplicemente il suo carattere schivo che le impediva di parlare. Era necessario trovare la giusta chiave per farla aprire. La giovane sospirò ormai era nella Torre, tanto valeva provarci. Avrebbe preferito andare a fare un saluto a Rolf ma, da quando Charlie era stato attaccato, i professori procedevano sempre in coppia. Nessuno doveva girare da solo e anche nel castello era meglio se si era in due. Luna spesso trasgrediva questa regola perché anche lei, come la Dama, amava la solitudine. In quello erano molto simili.
Helena Corvonero era immobile vicino a una delle grandi finestre ad arco della Sala Comune. «Giovane Lovegood» salutò, non appena la ragazza le fu accanto. «So che vorresti parlarmi...»
«Sì, vorrei. So che lei non ama parlare con gli studenti, Dama, ma più tempo passa più temo sia indispensabile. Sono sempre più preoccupata, perché sono stati attaccati sia studenti che professori e le risposte ai nostri dilemmi paiono sempre più lontane!»
«Tu credi veramente che siete pronti per unʼunione che qui in questo luogo non è mai esistita?»
Luna inclinò la testa bionda da un lato. «Io credo con fermezza che sia possibile. Ma dobbiamo avere i mezzi per comprendere a fondo il significato delle parole della Profezia.»
«Hai ragione. Tuttavia ti chiedo, e mi attendo una risposta su cui tu abbia davvero meditato: le vostre differenze sono davvero meno importanti di ciò che vi unisce? Siete pronti a sacrificare ciò che avete a cuore, per difendere chi non è come voi? Avrai risposte solo quando mi potrai rispondere con sicurezza.»
Luna restò in silenzio a lungo, mentre la Dama, bellissima e malinconica, la guardava, fluttuando sempre nei suoi pressi. Il volto pallido e concentrato si illuminò poi di un sorriso soddisfatto.
«Sì, Dama, ho la risposta. Sono certa che le differenze siano ormai ricchezza e che, in ogni casa, ci siano persone pronte al sacrificio, per proteggere lʼaltro e non solo i propri compagni. Lo so, perché è già avvenuto. Siamo pronti.»
«Davvero? Anche i Serpeverde?»
«Soprattutto loro, Dama, non ho nessun dubbio in merito.»
«Ah, sì? E con il Barone ci avete già parlato? Non credo che lui...»
Luna le sorrise sincera. «È il primo con cui abbiamo parlato mesi fa. In cima alla Torre di Astronomia, oltre al Prefetto Malfoy e al Caposcuola Zabini, cʼera Harry Potter.»
«Allora vi avrà spiegato in quale ardua impresa vi siete cimentati...»
«Sì, oh, Dama, ma vorremmo saperne ancora di più. Se le case devono essere unite anche i loro fantasmi dovrebbero esserlo, non trova?» chiese Luna con innocenza.
La Dama fece un sospiro, scrutandola. «Sei saggia, o corvonero, ma lʼunità qui a Hogwarts è sempre stata unʼutopia, se non al principio.»
«Noi non sappiamo come fosse al principio di tutto questo... La prego ce lo racconti.»
STAI LEGGENDO
La profezia dei fondatori
FanfictionUn nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatrici e dolori. Charlie Weasley arriva al Castello, chiamato a sostituire Hagrid. I nostri eroi riusciranno a passare un anno in pace, oppure un...