A Hogsmeade cʼera tantissima neve. Le caratteristiche abitazioni apparivano più incantate del solito. Cʼera gente ovunque che, con sciarpe e cappelli colorati, affollava il centro della piccola cittadina. Draco e Hermione si erano recati lì molto presto e avevano fatto il giro di ogni negozio disponibile, tenendosi ben alla larga dai Tiri Vispi, finché George, che era uscito per prendersi una pausa, li aveva intercettati.
«Ciao Herm, mi sembravi tu. Come stai? Ti vedo meglio dellʼultima volta che ci siamo incontrati. Sei riuscita a dormire finalmente! Ne sono felice.»
«Sì, cioè, sto meglio, grazie e tu?»
«Sì, va, è difficile, ma Fred avrebbe odiato che io fossi triste. Ehi, Malfoy anche tu sembri star meglio. Allora questa cooperazione fra case funziona veramente?»
I due arrossirono allʼistante, come se fossero stati vicino a un caminetto. George fece finta di non comprendere la loro reazione e riprese «Charlie mi ha parlato della profezia e dei guai che state passando. Era molto teso e dispiaciuto per aver schiantato la Greengrass.»
«Non ha avuto scelta» intervenne Malfoy, «nessuno gliene fa una colpa, mica è stato lui a porla sotto Imperio; è molto in gamba tuo fratello.» disse piano il biondo cercando con lo sguardo se ci fossero persone di sua conoscenza. Certo, da quando era stato scagionato e sia Harry Potter che Hermione Granger lo trattavano con rispetto, molta gente avevano smesso di perseguitarlo, ma non voleva confidare troppo nella buona sorte.
«Ragazzi, vi devo proprio lasciare. Cʼè Ron in negozio e la mia amica Angelina, ma non vorrei che facesse danni. Ron intendo. Buon Natale, Hermione, mamma ha già pronto più di un gufo con i tuoi regali e pure noi. Ci mancherai.»
«Anche voi mi mancherete, George, ma io non...»
«Lo so, stai tranquilla, arriveranno tempi migliori» disse infine abbracciandola per poi dare la mano a Draco e attirarlo più vicino «Trattala bene, siamo rimasti in cinque, ma ti facciamo lo stesso il culo se le fai del male, di nuovo.» disse serio e più piano in modo che solo il ragazzo lo potesse sentire. Draco deglutì a vuoto e annuì. George era di nuovo sorridente.
«Ti andrebbe un giro in carrozza? So che ne fanno nei dintorni del villaggio, sarà divertente. Sono trainate dai Thestral e quindi sembra di viaggiare sospesi nel nulla.» chiese Hermione a un tratto.
«Hermione, tu li vedi?»
«Sì, anche tu vero?» La voce di Hermione si era rattristata.
«Sarà bello lo stesso, dai andiamo, cerchiamo una carrozza libera, io amo la neve!» rispose il ragazzo, cingendole la vita. Erano stati vicini per lʼintera mattina con le mani che si sfioravano. Ma, per Salazar, avevano dormito insieme e si erano svegliati abbracciati, che cosʼera adesso tutta quella paura?
Trovarono quasi subito un cocchio disponibile e Draco aiutò Hermione a salirci sopra, non ne aveva certo bisogno, ma a lui piaceva appoggiare le mani sui fianchi snelli della grifondoro.
La carrozza era piccola, calda e accogliente. Una coperta a scacchi verdi e rossi era poggiata sul sedile.
«Eccoci qua.» disse Draco non appena fu sopra e la carrozza iniziò il suo giro nelle campagne intorno a Hogsmeade.
«Così domani te ne andrai?» chiese Hermione rabbrividendo un poʼ. Draco se ne accorse e si fece più vicino, tirando meglio la coperta sulle gambe della ragazza.
«No. No, io resto al Castello, cioè vado, ma solo per un giorno, poi torno subito.»
Hermione sgranò i suoi grandi occhi nocciola pieni di sorpresa.
«Mia madre sta ristrutturando il Manor e cʼè un gran via vai di operai... Sai, dopo gli ultimi eventi non ci sembrava il caso restasse così comʼè. Faremo il Natale nello Yorkshire dove abbiamo un piccolo cottage, solo io e lei, poi andrà a trovare sua sorella Andromeda per qualche giorno e io tornerò qui.»
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La profezia dei fondatori
FanfictionUn nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatrici e dolori. Charlie Weasley arriva al Castello, chiamato a sostituire Hagrid. I nostri eroi riusciranno a passare un anno in pace, oppure un...