44. Una visita inaspettata

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Daphne si era svegliata in infermeria, il mal di testa era scomparso di botto, ma si sentiva tutta le ossa rotte. La tenda di fronte a lei era tirata e non sembrava esserci nessuno. La ragazza provò a muovere con cautela il collo a destra e a sinistra, poi le braccia e le gambe. Non aveva niente di rotto. Ma cosa era successo? Era andata in infermeria a notte fonda perché il mal di testa non la lasciava in pace, da giorni ormai, e si ricordava di avervi trovato un Charlie Weasley quanto mai sexy e poco vestito e poi Madama Chips aveva iniziato a visitarla e dopo il vuoto assoluto.

«Signorina Greengrass, è sveglia?» la voce inconfondibile del Professor Filius la raggiunse da dietro la tenda. La ragazza si accorse solo allora che stava indossando una sua camicia da notte e la vestaglia verde argento era appoggiata su di una sedia.

«Sì, professore, sono sveglia, ma cosa mi è successo?»

«Mando un patronus a cercare la Preside e Poppy, le spiegheranno meglio loro. Adesso si riposi, le chiamo un elfo per portarle la colazione.»

Daphne si accomodò meglio nel lettino, cercando di dare un senso ai suoi pensieri confusi. Un rumore la distrasse, era Wencky, lʼelfa di Draco, con un vassoio in mano. «Buongiorno Signorina Daphne, il padroncino e i suoi amici erano molto preoccupati per lei, come sta?»

«Meglio, ma sai cosa mi è successo, Wencky?»

«Oh sì, Signorina, ma Wencky non può dire nulla...»

«Infatti, Wencky, vai pure e appoggia lì la colazione della Signorina. Buongiorno, signorina Greengrass.» disse la Preside, indicando allʼelfa il comodino accanto al letto, per poi guardare la serpeverde dallʼalto, con i suoi imperscrutabili occhi chiari.

«Buongiorno a lei, Preside McGranitt.»

«Direi che prima è meglio se mangia qualcosa e poi parliamo di quello che le è successo stanotte.»

Daphne guardava la Preside con crescente preoccupazione. La Preside le rivolse un sorriso rassicurante.

«In ogni caso, non si deve preoccupare, cara. Non corre più alcun rischio.»

«Siamo sicuri? Non ho più mal di testa, ma ho tutta le ossa rotte. »

«Oh, cara, questo perché, purtroppo, è stata schiantata. Dal professor Weasley.»

Daphne appariva imperturbabile, ma tremava.

«È inutile girarci intorno, Signorina, qualcuno lʼha posta sotto Imperio e stava cercando di farla entrare nella sala Grifondoro. E Charlie Weasley ha dovuto schiantarla per impedirlo, mi dispiace.»

«No, non importa. Ho fatto qualcosa di stupido sotto la maledizione?» chiese piano, cercando di trattenere le lacrime «Sarò cacciata da scuola?»

«Ma certo che no, cara, lei non ha alcuna colpa! È stata vittima di una mente disturbata e, anzi, vorrei scusarmi a nome del corpo docente per non averlo impedito. Purtroppo la scuola è vasta e le insidie sono numerose. Ma questa non è una scusante: avremmo dovuto impedirlo.»

«Sapete già chi è stato?»

«Non abbiamo le prove. Solo sospetti e, come sa, non bastano.»

«Crede che ci proverà di nuovo?»

«Bene, lo spero. Ma non credo sarà così sciocco... o sciocca! In ogni caso, lei da ora sarà sotto stretta osservazione.»

«Grazie, Preside.»

«Di niente, cara, per oggi si riposi, in serata potrà tornare alla sua casa e verrà sostituita nella ronda per questa settimana.»

«Posso vedere i miei compagni?»

La profezia dei fondatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora