Alla fine, Draco e Blaise riuscirono in qualche modo a portare Pansy da Madame Chips, mentre Harry accompagnò Hermione in Sala Comune, come aveva promesso agli altri. Era ancora sconvolta, ma lʼinteresse dei serpeverde prima e la sconcertante scena con Pansy poi lʼavevano distratta, facendo diminuire quella sensazione di oppressione che sentiva nellʼanimo. Si fece accompagnare fino alle comode poltrone della Sala Comune, promettendo perfino che avrebbe accettato una cioccolata calda, fatta preparare dagli elfi delle cucine. Harry stava giusto per andare di sotto, a chiedere questo favore per la compagna, quando si sentì tirare la manica e abbassò lo sguardo. Una minuscola elfa domestica lo guardava, i grossi occhi adoranti.
«Signorino Potter, padroncino Draco ha mandato Wencky per dire che la signorina Pansy era intossicata. Se può raggiungerlo in cortile.»
«Sì, certo Wencky, grazie e piacere di conoscerti. Ti sarebbe di troppo disturbo portare una cioccolata calda alla signorina Hermione Granger? È piuttosto sconvolta, credo le sarebbe di conforto.»
«Ma certo, Signorino Potter, Wencky metterà anche un poʼ di panna.» disse lʼelfa, ma non se ne andava.
«Dimmi, Wencky, cʼè altro?»
«Il signorino Potter è un grande eroe! Wencky lo sa, il padrone ha raccontato tutto di lei! E gli elfi delle cucine, signorino! Nessuno dimentica quanto grande è Harry Potter, signore!»
«Chi ti ha raccontato tutto... Lucius Malfoy? »
«No, il padroncino Draco, lui è sempre molto buono con Wencky e molto triste. Grazie Harry Potter di averlo salvato, e anche la signora Narcissa.»
Harry era imbambolato, Draco parlava di lui con la sua elfa domestica? Tutte le sue certezze sembravano sgretolarsi e ogni incontro con i suoi compagni era la smentita di una convinzione. Questo nuovo anno non era affatto come se lʼera immaginato.
«Grazie Wencky, puoi dire al tuo padroncino che sto arrivando e non ti scordare la cioccolata per Hermione.»
«Oh no, signorino. Non potrei mai! La signorina Hermione è tanto cara, signore! Gliela servirò subito, signore!»
Harry pensò che non fosse il caso di indagare come mai Wencky definisse tanto cara la sua amica; probabilmente la sua mente non avrebbe retto a qualche altra affermazione di stima per i grifondoro da parte della più verde e argento di tutte le serpi.
Scese veloce le scale per andare in cortile, la mente in subbuglio; ormai la lezione di Rüf era saltata, aveva chiesto a Ivàn di consegnare una giustificazione al professore. Non che se ne rammaricasse troppo, dʼaltra parte era ancora, e forse da sempre, il corso più noioso di Hogwarts!
In cortile, non scorse subito i due serpeverde: si erano seduti in un angolo appartato e tranquillo e stavano chiacchierando. Harry li osservò: apparentemente, non avrebbero potuto essere più diversi, eppure parevano in perfetta armonia.
Con un punta di tristezza e rammarico ripensò a Ron, anche loro erano differenti ma quasi complementari, almeno fino alla battaglia del due maggio. Gli mancava. Si avvicinò ai due ragazzi, cercando di scacciare i pensieri tristi.
«Ciao ragazzi» disse semplicemente.
«Potter!»
«Ciao Harry, eccoti!»
«Come sta la Granger?» non riuscì a trattenere la domanda Draco.
«Meglio, anzi, ho chiesto alla tua elfa di portarle una cioccolata, spero non ti dispiaccia.»
«Hai fatto benissimo!»
«Come sta la Parkinson?»
«Oh... pare sia stata sviata, ci ha detto Madama Chips.»
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La profezia dei fondatori
Fiksi PenggemarUn nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatrici e dolori. Charlie Weasley arriva al Castello, chiamato a sostituire Hagrid. I nostri eroi riusciranno a passare un anno in pace, oppure un...