53. Fuori dal sogno

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Draco aprì gli occhi, trovandosi di colpo in una stanza dal soffitto legnoso; si voltò leggermente: un ricciolo castano nascondeva lo sguardo felice di Hermione Granger. Allungò le dita sottili e lo scostò con delicatezza dietro un orecchio. La grifondoro aveva gli occhi brillanti e un sorriso meraviglioso sul volto assonnato.

«Ciao.»

«Ciao.»

«Hai scelto di svegliarti. Sul più bello, direi!»

La ragazza ridacchiò, erano ancora stretti lʼuno allʼaltra e Hermione approfittò per immergere le mani nei capelli del serpeverde.

«Scusa. Non sono riuscita a resistere alla tentazione.»

Il ragazzo si tirò leggermente su, sorridendole.

«È bello comunque abbracciarti nel tuo letto, anche se nel sogno lʼatmosfera si era decisamente fatta più intrigante» sussurrò malizioso Draco, facendo aderire il corpo della grifondoro al suo.

«Ma tu hai una promessa da mantenere!» rispose la ragazza, fingendosi offesa.

Draco aggrottò le sopracciglia, per un attimo non capì a cosa si riferisse. Poi arrossì di colpo e scoppiò in una risatina nervosa.

«Furba grifondoro!» La strinse in un abbraccio possessivo, ma ancora non riusciva a parlare.

«Draco...» soffiò piano la ragazza. Il cuore le batteva forte, aveva un poʼ paura che si tirasse indietro. Draco, però, si coprì gli occhi con la mano e sospirò.

«Okay. Lʼho già detto, dopo tutto, e non mi hai affatturato. Sono innamorato di te, Hermione Granger. Ti amo. Almeno cre...»

«Uff! Fermati qua, suona meglio!» lo interruppe lei, ridendo leggermente.

«Ehi! Guarda che, se ti dico credo, non è perché non sia vero, è solo che non lʼho mai provato in precedenza. Sei la prima persona a cui dico una cosa simile. Sei... sarai lʼunica a cui lo dirò mai, mi sa.»

Il cuore di Hermione adesso era completamente impazzito, batteva così forte che pensava si sarebbe sentito in tutto il dormitorio.

«Lo stesso. Per me è lo stesso.»

«E per Lenticchia non lʼhai mai pronunciato?»

«Geloso, Malfoy?» sorrise lei, sporgendosi per baciarlo sulle labbra. «Non avrei potuto dirglielo, non sentivo la stessa cosa che provo ora.»

Draco sgranò gli occhi grigi; se lo ricordava bene quel borioso di un Weasley, ai processi, con Hermione: la stringeva con possessività, la toccava di continuo, e a lui dava fastidio e nemmeno sapeva perché. Ma Hermione a Lenticchia non lʼaveva mai detto! Mai! Un senso di calore lo pervase e, senza rifletterci, le prese la mano, intrecciando le dita, per portarla alle labbra. Il serpeverde le baciò le nocche una a una, guardandola con intensità.

«Hermione, scusa se te lo chiedo, ma... voi... non siete mai... insomma...»

«Molto eloquente, per essere un Malfoy! Ma allora sei geloso sul serio!»

«Dai, rispondimi, ti prego...»

«E tu mi dirai quanto sei stato casto finora, immagino» mormorò, con tono piatto.

«Hermione, sai che per i ragazzi non è esattamente lo stesso...»

«E tu sai che per me invece è esattamente lo stesso? Che sciocchezza! Perché tu dovresti essere geloso del mio passato e io no? E Pansy e tutte le altre ragazze?»

«Non sono geloso del tuo passato, ma di Lenticchia.»

«Perché? Non capisco! Comunque... no.»

La profezia dei fondatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora