59. Post riunione

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La riunione si era conclusa con la decisione di convocare Percy per capire fino a che punto fosse coinvolta o in pericolo la famiglia Weasley. Era necessario continuare a seguire la Professoressa di Babbanologia e a questo avrebbe pensato Wencky, aiutata da un piccolo gruppo di elfi domestici.

Poppy avrebbe dovuto cercare nel suo passato e scoprire chi fosse in realtà. Dalle referenze che lʼelfo aveva portato non era emerso nulla di significativo. Minerva McGranitt, però, era certa che il nome River de Castillo fosse falso, come tutte quelle pergamene su di lei.

I ragazzi avevano il compito di rivolgersi al professore di Storia della Magia, lʼunico professore fantasma presente a Hogwarts, sperando che, nel frattempo, la Preside non schiantasse tutti i suoi predecessori defunti. «Credi che la McGranitt metterà in atto il suo proposito?» chiese Macmillan una volta che la vide dirigersi verso il suo ufficio con passo deciso.

«A me è parsa davvero furiosa. Forse...» rispose Steeval, interdetto, lo sguardo che passava fugace sulle mani intrecciate di Hermione e Malfoy.

«Luna, dovresti parlare con la Dama Grigia.»

«Avete ragione, avrei dovuto farlo da tempo! Ma è così sfuggente!»

«Ah, dimenticavo» disse Hannah improvvisamente «Beatrice poco prima di essere posta sotto Imperio aveva discusso di molte cose col Frate Grasso.»

«Grandiosa, la piccola! Ma ora come sta?» Draco Malfoy lʼaveva presa particolarmente a cuore.

«Bene, direi, il vostro Huguen non la perde di vista. È lui che ci ha parlato della chiacchierata col nostro fantasma.»

Nott ridacchiò. «Vedi il primino. Bella mossa!» Hannah annuì, seria.

«Questi ragazzi saranno più uniti, ne sono sicura. Quando ero io al primo anno, un serpeverde non si sarebbe avvicinato mai. Figurati legarsi così!»

«Ragazzi, riflettevo... Il Cappello Parlante ci divide. Ma cosa ci unisce?» mormorò quasi Blaise Zabini, guardando a terra, assorto.

«Deve essere qualcosa di potente» suggerì Hermione. Il silenzio tornò tra i ragazzi, carico di uno strano disagio.

«Silente parlava sempre dʼamore» la voce di Ginny fece convergere su di lei tutti gli sguardi. A disagio, la ragazza scosse il capo e borbottò qualcosa di incomprensibile, uscendo dalla capanna.

Blaise la vide andare via e la seguì subito.

«Ginny, aspetta!»

Il passo svelto della ragazza pareva quasi una fuga.

«Prefetto Weasley!»

Ginny si fermò, senza voltarsi.

«Dimmi, Caposcuola» rispose con voce aspra.

«Ginny, eravamo andati oltre a questo, ricordi?»

«Ma ora tu parli col prefetto Weasley.»

«Io volevo solo che ti fermassi, dannazione. Sembravi inseguita da un Dissennatore!»

«Sono ferma, sono ferma! Che accidenti vuoi?»

Blaise abbassò lo sguardo, le spalle scivolarono sconfitte in giù. «Niente, scusa, io... mi dispiace. Per colpa mia ti sei rovinata le vacanze. Se vuoi, io mi tengo in disparte, ecco.»

«Oh, Zabini, non prenderti colpe, o meriti, di cui non sei il proprietario. Mio fratello Ron è un idiota e tu non cʼentri proprio un bel nulla! E poi fra di noi non cʼè niente per cui tu ti debba mettere in disparte.»

«Capisco. Sono un idiota anchʼio. Buona giornata, Gin.»

Blaise alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi scuri in quelli nocciola di Ginny, la mascella serrata, poi fece per allontanarsi.

La profezia dei fondatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora