58. Congetture

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Rolf e Luna erano fuggiti, per così dire, la notte di capodanno e per questo motivo quando Beatrice era stata attaccata non erano al castello. Ora Luna si mordicchiava unʼunghia, seduta su uno dei divanetti della Sala Comune di Corvonero.

«Ti farai uscire il sangue» constatò Ametista.

«Oh, sono i Nargilli!»

«No, Luna, sei tu. Devi stare calma...» disse la giovane Nott guardandosi intorno. «Nessuno si è accorto di nulla... In fondo era la notte di Capodanno e cʼera un gran trambusto già di per sé...»

Luna annuì distratta. Sentiva ancora le labbra di Rolf sulle sue, il calore del suo corpo e... Per Merlino, non poteva continuare così o sarebbe arrossita di nuovo!

«Sei sicura? Non vorrei aver fatto pasticci!»

«Te lʼha detto anche Draco; sai che se ci fossero stati dubbi o perplessità sulla tua assenza di ieri mattina ti avrebbe informato subito. Ci tiene molto a te!»

La corvonero sospirò. Intanto sentirono del frastuono al di là della porta della loro casa e il batacchio fare una domanda.

«Scusate, posso?» I ricci di Scamander comparvero nella sala e gli occhi di Luna si illuminarono allʼistante.

«Se non vi disturba troppo, dovremmo andare, abbiamo una riunione urgente.»

Le due ragazze si guardarono e annuirono.

«Dobbiamo convocare anche Steeval, sapete dove si trova?»

«Credo si stia allenando al campo da Quidditch.»

«Okay, allora lo chiameremo mentre ci dirigiamo al luogo della riunione.»

«Ma non andiamo in Presidenza?»

«No, seguitemi, oggi il luogo è un altro.» Luna lo guardò curiosa: era evidente la reticenza che stava usando per non rispondere, quasi temesse di essere udito.

«Va bene, andiamo» disse piano. La voglia di intrecciare le mani con quelle del ragazzo la faceva tremare leggermente.

Dopo un poco, si accorsero che il giovane professore le stava guidando fuori dal Castello, verso la Capanna del Guardiacaccia.

«Chi parteciperà alla riunione?»

«La Preside ha convocato membri di tutte le case, come è giusto, considerando...» disse Rolf facendo una deviazione per cercare il Prefetto Corvonero al campo da Quidditch.

«Okay, capisco.»

«Steeval?» lo chiamò non appena il ragazzo apparve nella sua visuale. «Seguici!»

Il ragazzo inarcò appena le sopracciglia, ma seguì la piccola compagnia senza far domande. Lʼabitudine ai misteri di Hogwarts li rendeva piuttosto pronti, pensò Luna.

«Quando saremo arrivati, vi prego di restare in silenzio.»

«In silenzio, professore? È una richiesta inconsueta, ecco.»

«Preferirei non si avvertisse dallʼesterno chi andiamo a incontrare. Quando arriverà la Preside, porrà poi degli incantesimi per rendere realmente segreta la riunione.»

«Oh, ma per quello basterà che chiediamo un muffliato a Hermione o a Harry. Loro sono bravissimi con quellʼincantesimo!»

«Muffliato

«Oh, sì, professore, un utile piccolo incantesimo ideato dal professor Piton quando era ragazzo. Vedrà.»

«Poi Hermione è un asso con qualsiasi tipo di incantesimo. Lo sapevate che era capace di evocare un patronus corporeo a quindici anni?» disse Terry, con ammirazione malcelata.

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