Beatrice Porten si stava vestendo. Non era certo il primo ballo a cui partecipava, quello, però stava cercando di metterci più cura: era grande, ormai, voleva sentirsi carina. Meglio ancora, avrebbe voluto sentirsi bella, ecco, almeno per una sera. Il vestito che aveva scelto era giallo oro, sua madre le aveva detto che pareva la Bella della fiaba babbana.
Era una ricorrenza importante il Ballo del Melo. La Preside McGranitt aveva detto che l'avrebbero organizzato ogni anno, per celebrare l'unione tra le case di Hogwarts. Era molto diverso il Castello, ormai, anche se qualche idiota che credeva nella purezza del sangue, di tanto in tanto, c'era ancora. Dal Castello erano partiti gufi con inviti speciali ad alcuni allievi che Bea non vedeva l'ora di rivedere.
Non si sorprese quando sentì bussare alla porta del dormitorio: Hannah le aveva scritto un gufo privato, per avvisarla che sarebbe arrivata prima, per aiutarla a sistemarsi i capelli, come quando partecipò al primo ballo a Hogwarts. Quando aprì la porta, però, non vide solo l'ex Prefetto di Tassorosso, ma anche Hermione Granger e Luna Lovegood.
«Bea! Ciao piccola! Siamo arrivate prima anche noi, ci permetti un'invasione di dormitorio?»
«Ragazze! Che bello vedervi. Ginny non c'è? E Ametista?»
«Arriveranno presto! Ginny e Tista dovevano passare prima a casa di Charlie e Daphne. Credo che anche Pansy andasse lì, prima.»
«Stanno tutti bene?»
«Penso di sì. Daphne ha parlato di notizie importanti e novità, ma credo siano buone notizie. E tu, piccolina? Che ci racconti? Con chi vai al ballo?»
«Oh,» sbuffò la tassorosso «non sono più piccola, fra un anno sono maggiorenne. E vado con Patrick, con chi se no? Ormai è tradizione, a ogni ballo andiamo insieme.»
«Ma se ti scoccia andare con Patrick, perché non rifiuti?» Obiettò Hannah, certa in cuor suo di sapere la risposta.
«Non è che mi scoccia, solo... Vorrei che mi invitasse perché vuole e non perché è una nostra tradizione. Ecco. Sembra darlo per scontato, boh. Eppure a Natale, quando Samuel Smith mi aveva invitato, era nero come un temporale. E mica avevo accettato. Uffa!»
Le ragazze si scambiarono uno sguardo: Bea pareva la sola a non capire quanto Patrick pendesse dalle sue labbra. Fin dal primo ballo, da primini, il ragazzino era diventato la sua ombra, incantato e confuso dalla vitalità della ragazzina.
«Piccola, ma gliene hai mai parlato?»
«E di cosa? No. E se poi mi dicesse che non vuol venire al ballo con me? Magari gli piace qualche ragazza e non la invita per non farmi dispiacere... o roba del genere.»
«Almeno ti toglieresti il dubbio. Non credi di meritare un cavaliere che desidera stare con te e basta?»
«La fate facile voi. Siete sempre state corteggiate da tutti.»
«Bea, che sciocchezze! Sai come mi chiamavano quando ero a scuola, i primi anni? Lunatica Lovegood, mi davano della stramba e mi tenevano ben lontana.»
«E la vuoi sapere una cosa? Draco mi ha chiamato, se non erro, mezzababbana zannuta. Era così, vero, ragazze?»
Uno scroscio di risate e cenni affermativi accolsero la sua affermazione. Se Draco l'avesse sentita si sarebbe sepolto con le sue mani sotto il melo, pensò Bea.
«Verissimo!»
«Ma se ti venera!»
«Adesso. E ci sono ancora giornate che dobbiamo schivare gli incantesimi. È normale, sai? Ma prima... oh, mi detestava addirittura. Quanto a me, gli ho perfino mollato un pugno sul naso.»
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La profezia dei fondatori
FanfictionUn nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatrici e dolori. Charlie Weasley arriva al Castello, chiamato a sostituire Hagrid. I nostri eroi riusciranno a passare un anno in pace, oppure un...