54. Anno nuovo, guai vecchi

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Draco, non appena ebbe compreso le parole della sua elfa, fece un balzo, trascinandosi Hermione che era ancora in braccio a lui e rischiando così di far cadere entrambi.

«Scusami, piccola. Io, insomma, conosco Beatrice, devo andare.»

«La conosco anchʼio, vengo con te. Dammi cinque minuti che mi cambio...»

«Wencky, intanto, per favore, avvisa Potter che stiamo arrivando. Ah, dove ci aspetta?»

«Sono davanti allʼingresso della casa Tassorosso, tutti quanti. Hanno detto che vi aspettano con la Signorina Abbott per farvi entrare. Io devo andare a chiamare la Signorina Nott, scusate.»

Draco si infilò di corsa le scarpe, poi si voltò verso Hermione.

«Ti devi vestire, giusto. Ecco, mi giro? E poi scendiamo in volo?»

Hermione divenne tutta rossa; cosa poteva rispondergli? Si doveva girare? E poi scendere in volo, lei era terrorizzata dal volare in generale.

«Ecco, io e le scope non è che andiamo proprio dʼaccordo.»

«Va bene, io allora vado; lascio la scopa in dormitorio e vi raggiungo...» disse dandole un bacio veloce, per poi andare verso la finestra, non prima di aver recuperato la sua scopa.

«Faccio presto, ci vediamo giù.»

Hermione annuì, mentre la sua mente già si arrovellava su quanto potesse essere accaduto. Harry sapeva che lei era con Draco e, se lʼaveva mandata a chiamare, la situazione doveva essere grave, molto grave.

~

Quando arrivò davanti allʼingresso della Sala Comune di Tassorosso, Hermione trovò un piccolo gruppetto, fermo a discutere animatamente. Draco era già lì e aveva il volto terreo. Vicino a lui, Steeval, Hannah Abbott e Harry. Si avvicinò, lasciandosi avvolgere dalle braccia di Draco che, senza neanche interrompere il discorso, si chinò a lasciarle un leggero bacio sulle labbra.

«...e Patrick Huguen, il piccolo serpeverde, è corso a chiamare Blaise, spaventatissimo.»

«Che è successo a Beatrice?»

Harry tossicchiò, schiarendosi la voce.

«Credo che qualcuno volesse metterla sotto imperio, come è successo a Daphne. La piccola per un attimo ha ceduto ma, fortunatamente, non era sola. Cʼera un primino serpeverde con lei. A quanto pare hanno familiarizzato parecchio, ultimamente. Si è accorto che la sua amica non aveva un comportamento normale, lʼha presa in braccio e lʼha portata nella sua Sala Comune, chiudendola poi nel dormitorio. Poveretto, è solo un primino, non devʼessere stato facile! Ma lei, ecco... ora non sta molto bene.»

«Che ha?»

«Escoriazioni e lividi ovunque. Ha tentato di tutto per uscire di lì. E temo sia sotto choc.»

«Dovremmo chiamare Madama Chips, o portarla in infermeria» disse Hermione. Il calore del corpo di Draco la aiutava a calmare la sua agitazione.

«Blaise e Patrick dove sono adesso?» chiese Draco direttamente ad Harry.

«Dalla Preside. Blaise ha mandato Wencky a chiamarci tutti e poi si è precipitato in presidenza con il piccoletto. Anche lui avrebbe bisogno di un poʼ di bevanda della pace, ma è più urgente occuparci di Beatrice!»

«Ci penso io, se per voi va bene» disse Draco «vado a prendere la pozione in camera mia e torno subito.»

«Ti accompagno.» Mormorò Hermione, non voleva staccarsi da lui.

«Vi pare il momento?» soffiò Steeval, indispettito non poco dal fatto che Malfoy stesse incollato alla Caposcuola.

Inaspettatamente, fu Harry a rimbeccarlo. «Se Hermione vuol stare col suo ragazzo, dubito sia un tuo problema, Steeval.»

La profezia dei fondatoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora