Charlie percorreva di nuovo le strade di Hogsmeade, la bacchetta stretta in pugno e il passo svelto. A ogni minimo rumore però sussultava, memore dellʼattacco precedente. Vigilanza costante, gli avrebbe detto Malocchio, se ci fosse ancora stato. Era stato ben poco a contatto con il grande ex Auror, ma quellʼinsegnamento non lʼavrebbe mai dimenticato. Lʼinsegna dei Tiri Vispi lo accolse con la sua gioiosa scritta e il rumore allegro del chiacchiericcio dei clienti. Era quasi ora di chiusura, però, e lui contava di poter parlare con calma con suo fratello. Il tono vivace di George gli arrivò subito allʼorecchio, facendolo sorridere.
«Grazie, Signor Krio, vedrà che a sua moglie piacerà moltissimo.»
Spinse il battente e si trovò in un allegro caos, mentre suo fratello porgeva un voluminoso pacco viola e arancio a un mago calvo e attempato.
«Ciao, George.»
Il ragazzo gli fece cenno di aspettare mentre, con un ampio sorriso, prendeva quindici galeoni da una giovane strega e le porgeva un sacchetto colmo di piccoli pacchetti colorati.
«Miss Harris, mi faccia sapere come andrà la festa! La aspetto! Entra, Charlie, attendimi nel retrobottega, vuoi? Il tempo di battere gli ultimi scontrini, siamo in chiusura.»
Il fratello maggiore annuì per poi sparire dietro una porta a soffietto.
Si guardò intorno nel magazzino da cui poi si accedeva al piano superiore, dove cʼera la casa di George. Cʼerano scatole ovunque, forse avrebbe dovuto proporsi di aiutarlo dal momento che Ron era ancora in Cornovaglia.
«Eccomi!» esclamò il fratello minore. «Saliamo su da me che stiamo più comodi?»
«Pensavo... non è che ti serve una mano con tutte queste scatole?»
«Oh, no, domani mattina viene Angelina. Ha qualche giorno libero con la squadra e si è offerta di aiutarmi.»
«Angelina Johnson?»
«Sì, lei. Te la ricordi? Io, lei e Fred eravamo molto amici.»
«Amici...»
«Non farti venire strane idee, come mamma. Lʼho portata una domenica a pranzo ed è come impazzita.»
«Ti credo, dopo gli ultimi eventi con Ron...»
«Per favore! Non puoi, pure tu, paragonare Angi a quella Suzette.»
«Angi... Amici...»
«Charlie» sbuffò il ragazzo. Ormai erano saliti in casa.
«Ma no, George, dai! Non puoi diventare permaloso proprio tu! E comunque ricordo Angelina e se siete solo amici sei un fesso. È bella e simpatica.»
George arrossì. «Non è che sono cieco, sai... È solo che ancora non riesco, io... Ho parlato con Angie, lei dice che non cʼè fretta.»
Charlie sentì una stretta al cuore a quelle parole e istintivamente abbracciò il fratello da dietro. George, che non se lʼaspettava, sussultò per poi lasciarsi avvolgere dal fratello maggiore.
«Mi manca, Charlie. Ogni giorno, ora, minuto e fottuto secondo. Mi manca come lʼaria...»
Il più grande non disse nulla, lo strinse e basta, quello era un momento in cui doveva solo esserci. Le parole non erano necessarie. Rimasero un poʼ così abbracciati. Poi allentò la presa e George ne scivolò fuori.
«Grazie!»
«Quando vuoi, fratellino.»
«Ci sono novità al Castello?»
«Direi di sì. I ragazzi, anzi, Hermione ha individuato lʼoggetto che dovrebbe essere il cuore di Hogwarts. Per adesso stiamo facendo esercizi perché a quanto pare è necessario padroneggiare bene lʼincanto patronus e non tutti dopo la guerra ne sono ancora capaci.»
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La profezia dei fondatori
FanfictionUn nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatrici e dolori. Charlie Weasley arriva al Castello, chiamato a sostituire Hagrid. I nostri eroi riusciranno a passare un anno in pace, oppure un...