47. Risvegli delicati

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Hermione sentiva caldo, e un peso che la teneva costretta verso il basso. Cercò di aprire gli occhi ma vide solo biondo. La testa di Draco Malfoy era appoggiata su di lei e i capelli le erano finiti negli occhi. La grifona non resistette e ci infilò le dita, erano finissimi e morbidi al tatto. Sapevano di menta e di un profumo costoso che non seppe riconoscere. Draco mugugnò qualcosa e la strinse un poʼ più vicino a sé. Il serpeverde le cingeva la vita e sembrava a suo agio, il respiro leggero; la ragazza provò a divincolarsi da quella presa, cercando di non muoversi bruscamente, ma niente. Hermione non sapeva come fare per non svegliarlo. Non aveva mai dormito con un ragazzo, a parte Harry e Ron durante la ricerca degli Horcrux, ma mai abbracciati. E poi era diverso. Draco era bellissimo e appariva rilassato. A pensarci bene, anche lei era riposata e aveva dormito di filato.

«Ehi. Ciao. Non sei un sogno allora.»

«Ciao, perché dovrei esserlo?»

«Hai ragione. I miei sogni ultimamente non sono certo così belli.»

Hermione arrossì ma non distolse lo sguardo dal ragazzo ancora abbracciato a lei «Nemmeno i miei, quando riesco a dormire, e stanotte ho riposato per davvero.»

Draco le riservò un sorriso che, per una rara volta, coinvolse i suoi bellissimi occhi grigio chiaro. «Sono comodo, allora...»

La grifona ridacchiò. «Super comodo, meglio di un divano!»

«Ah, sì? Non prendermi in giro, riccia...» disse Draco, fintamente offeso, facendole il solletico. Hermione si contorse cercando di liberarsi e ridendo al tempo stesso.

«Shhhh. Qualcuno dormirebbe ancora, eh!» la voce di Goyle emerse cavernosa e molto scocciata.

«Scusa Greg; è scontroso di mattina presto.»

«Ma che ore sono?» gli chiese Hermione abbassando la voce a un bisbiglio.

«Oh, non saprei. Hermione?»

«Che cʼè?»

«Tu stamani ci vai a Hogsmeade? Devo fare un poʼ di compere ma dopo, ecco... Ti andrebbe se ti offrissi una burrobirra ai Tre Manici di Scopa?»

«Sì, molto volentieri. Dobbiamo però stare lontani dai Tiri Vispi. Non credo che Ron la prenderebbe bene se ci vedesse insieme. Non che me ne importi di lui, ma sa essere molto sgradevole.»

Draco si rabbuiò appena.

«Sei sicura? Cioè, se tu ci tieni ancora io vorrei saperlo, non voglio essere importuno.»

Hermione aveva il cuore che le batteva forte. Prese le mani del ragazzo e deglutì piano. «Io terrò sempre a Ron, come amico, ma fra me e lui non potrà esserci mai niente di più. Non voglio che ci sia niente di più.»

Draco era diventato di nuovo imperscrutabile. «E lo posso schiantare se si comporta da stronzo?»

«Draco!» Hermione tentò di dare alla voce un tono sdegnato, ma scoppiò a ridere. «Non schiantarlo, dai. Se fa lo stronzo, giriamo le spalle e ce ne andiamo. Insieme.»

«A Lenticchia verrà un infarto, e poi chi glielo spiega alla povera Molly Weasley.» disse il biondo fintamente dispiaciuto, con un ghigno ben presente sul bel volto.

«Scherza tu! Ma povera davvero! Non le è bastato tutto quello che ha passato. Non è certo facile adesso avere a che fare con Ron.»

«Hermione, non mi stuzzicare.»

«Mmmh, difficile! Dʼaltra parte ci siamo provocati per anni, non pretenderai che non ti stuzzichi proprio mai!» Hermione ridacchiava apertamente.

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