Era ormai notte fonda, ma lʼufficio della Preside, situato nella torre più alta del castello, era in pieno fermento. Allʼinterno dellʼampio e accogliente locale di forma circolare erano stati convocati dʼurgenza tutti i capi delle case: Vitious, Lumacorno, Sprite e Candice. Appesi alle pareti, i ritratti di tutti i vecchi presidi di Hogwarts sembravano molto agitati e i fantasmi del castello giravano nervosi per lʼaria, compreso Pix che non stava fermo un attimo; vedere sul viso del poltergeist unʼespressione seria e ansiosa era quanto di più incredibile si potesse immaginare. Mancava solo la Preside McGranitt.
Sir Nicholas volteggiava senza posa, cercando di evitare il Barone Sanguinario. Quando era andato a chiamarlo, per poco non l'aveva fatto secco, di nuovo. Il brusio nella stanza rimbombava fino a al soffitto.
«Signori, signore, fantasmi e beh, quadri. SILENZIO!» disse allʼimprovviso Minerva, arrivando direttamente dai suoi appartamenti, che erano adiacenti alla presidenza. Il volto era stanco e, benché indossasse una pesante vestaglia da camera, si vedeva chiaramente che era già andata a dormire da un pezzo.
«Se siamo tutti qui riuniti, immagino che ormai la situazione sia grave. Ho già avvisato il Ministro sulla necessità di avere una pattuglia di Auror allʼinterno del castello, anche se ritengo che il pericolo paventato dalla profezia non possa essere eluso se non dagli studenti stessi.»
I professori annuirono, erano già stati messi al corrente della situazione i primi giorni di scuola, quando era stato ritrovata la profezia e la Preside aveva potuto osservare i ricordi di una giovanissima Professoressa Cooman nella bottega allora appartenuta al nonno di Olivander.
«Minerva, dimmi, di grazia, quando ci avresti avvisati del pericolo?»
«Severus, non credo che tu, nella tua condizione, possa comunque fare qualcosa.» lo redarguì la Preside.
«Potrei di certo fare una pozione sviante meglio di Horace, è dovuto ricorrere a degli studenti, a Paciock per la precisione, per capire come usare in modo corretto il Levitisco. Pfui!»
Lumacorno se ne stava seduto pensieroso, ma non rispose alle accuse del suo ex collega. A lui il pericolo aveva sempre spaventato e, da quando era tornato ad insegnare, sembrava dover sempre essere al centro della tempesta. «A proposito, avete individuato chi sta cercando di recuperare lʼoggetto magico? Uno studente, un professore? Un elfo domestico?» disse infine Horace in apprensione.
«Ma non diciamo cavolate! Sicuramente è un professore, o uno studente degli ultimi anni, al massimo.» sentenziò Piton dalla sua cornice argentata.
«Severus, ora basta... Credo che Minerva...»
«Albus, meglio che non parli, tu che, come sempre, sapevi e non hai detto nulla.»
«Tutti i Presidi lo hanno sempre saputo, è uno dei segreti del Castello, nessuno pensava che sarebbe uscito al di fuori, non adesso comunque.»
«Allora stiamo freschi, perché qui le cose si stanno facendo gravi...»
«No, non è un atteggiamento corretto. La situazione è grave perché la maledizione è attiva ma, secondo la testimonianza di Sir Nicholas, le case stanno collaborando per risolverla. Questo vuol dire che le speranze di riuscita sono enormemente cresciute.»
«Pfui, al primo alito di vento litigheranno di nuovo.»
«Severus, non sono affatto dʼaccordo con te! Il nostro Caposcuola e i nostri Prefetti Serpeverde stanno dimostrando qualità di umiltà e apertura che non immaginavamo. A noi insegnanti spetta un altro compito: dobbiamo scovare chi è che ci sta mettendo i bastoni tra le ruote. Anzi, chi intende metterli a loro. »
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La profezia dei fondatori
FanfictionUn nuovo anno inizia ad Hogwarts. La seconda guerra Magica è terminata da pochi mesi portando con sé cicatrici e dolori. Charlie Weasley arriva al Castello, chiamato a sostituire Hagrid. I nostri eroi riusciranno a passare un anno in pace, oppure un...