Capitano: Signori viaggiatori, il capitano mi avvisa che siamo arrivati all'aeroporto di LAX, Los Angeles. Fuori ci sono 23°, il tempo è soleggiato e l'orologio segna le ore 10:00. Vi prego di uscire in maniera cauta e ordinata, inoltre fate attenzione a prendere le vostre valige dal vano portaoggetti. Buona giornata e grazie per aver volato con noi. Al prossimo volo.
Che meraviglia siamo finalmente arrivati, dopo 13 ore di volo non vedo l'ora di scendere, non sento più le gambe. In fila indiana scendiamo dall'aereo e seguo un gruppo di ragazzi che si dirigono a prendere i propri bagagli. Una volta presa la mia pesantissima valigia cammino verso l'uscita dell'aeroporto. Visto che la scuola ha organizzato questo Erasmus, mi hanno dato tutte le indicazioni su come trascorrerò questa avventura. Leggo le carte che mi hanno lasciato, hanno evidenziato in giallo il nome della famiglia che mi ospiterà, i Kuesel. Non so molto su di loro, so solo che sono una famiglia nobile, vivono nella parte più "in" della città e hanno un figlio della mia età.
Sono molto emozionata all'idea di vivere con una nuova famiglia, per di più se è borghese. Mi immagino già nella loro piscina, sopra un materassino a sorseggiare un gustoso e fresco Spritz, ma poi loro sanno cos'è lo Spritz??.
Esco dall'aeroporto e cerco con gli occhi la famiglia Kuesel. Ma come faccio a trovarli se non li ho mai visti?
In lontananza vedo un gruppo di persone con un cartello in mano, in particolar modo mi colpisce all'occhio una persona che sventola un cartellone molto più grande degli altri, lo muove come se stesse sventolando la bandiera della sua squadra del cuore ad una partita di calcio, con molta enfasi per capirci. Essendo troppo lontano però non riesco a vedere quello che c'è scritto, così mi avvicino. Più mi avvicino e più quel cartellone attira la mia attenzione, non solo perché c'è scritto: Welcome Emma M.! Ma perché è scritto con i brillantini. E io amo i brillantini.
Tralasciando i brillantini, quel cartellone è per me, questa è la famiglia Kuesel, la mia famiglia, wow che emozione!
Mi avvicino a loro e ci presentiamo. Devo dire che al primo impatto mi piacciono molto, sembrano delle persone gentili e umili. Papà Kuesel mi prende la valigia e insieme ci dirigiamo verso il parcheggio. Una volta in macchina mamma Kuesel inizia subito a raccontarmi di loro, delle loro origini tedesche, il perché si sono trasferiti in America e infine mi parla del suo unico figlio Nils. Nils non è venuto a prendermi in aeroporto perché aveva delle cose da fare, così ha detto la mia nuova mamma. Secondo lei andremo d'accordo, speriamo!
Dopo circa un'ora di macchina finalmente siamo arrivati a casa. Quando nel fascicolo la scuola scrisse che erano una famiglia nobile non scherzavano per niente. Altro che casa questa è una reggia.
Scendo dalla macchina, e guarda sbigottita il paesaggio attorno a me, le cose sono super lussuose, le macchine parcheggiate fuori dal garage costano più della mia casa a Verona e l'appartamento al mare messe insieme. Decido subito di mandare la foto della casa a mia mamma.
Emma: Mamma ciao! Sono arrivata a Los Angeles, guarda la mia nuova casa:
Ops...Mi ero dimenticata del fuso orario, in Italia sarà notte, povera starà dormendo.
Mamma Kuesel: Forza Emma vieni, ti mostro la casa!
Dentro di me rido, ha detto la casa, la casa. Sembra una casa quella? È una reggia altro che. Mi tolgo quel stupido sorrisino dalla faccia e seguo la mia nuova mamma.
Mamma Kuesel: Maria lei è Emma, prendile la valigia e per favore falle un drink, analcolico mi raccomando!
Maria è la domestica, cioè vi rendete conto hanno perfino una domestica! Ringrazio Maria e seguo mamma Kuesel per un giro turistico della casa.
Che casa ragazzi! Hanno una mega piscina esterna, una interna e varie saune. Poteva andarmi meglio di così?
Mamma Kuesel: Vieni in salotto tesoro, voglio raccontarti meglio di noi.
Come se non mi avesse già parlato molto di loro in macchina. Però è una cara donna, sempre solare, al contrario di papà Kuesel, lui è molto più timido. Non ci siamo detti molto in macchina anche perché parlava sempre e solo lei.
Mamma Kuesel: Siediti cara! Visto che dovrai stare con noi 1 o 2 anni voglio che ti integri con noi e che ti senta a tuo agio, perciò voglio mostrarti il nostro album di famiglia.
Mi appoggia sulle ginocchia un mega album di pelle rosso impolverato, inizio ad aprirlo: come prima immagine vedo due ragazzini, sicuramente sono i signori Kuesel da giovani.
Mamma Kuesel: Oh guarda qua siamo io e mio marito, eravamo appena fidanzati, credo che avessimo circa 16 anni in questa foto.
Tra ricordi e chiacchiere scorriamo tutto l'album.
Emma: È stato bello vivere i vostri ricordi, grazie!
Mamma Kuesel: Figurati! Quando vorrai però dovrai parlarci un po' di te, delle tue origini e dei tuoi hobby.
Finisco di sorseggiare il mio drink analcolico preparato da Maria e mi guardo un po' attorno. In questa casa c'è silenzio e tranquillità.
Nils: Mammaaaaaaaaaa!
Ok ho parlato troppo presto. Questo deve essere Nils, il mio nuovo fratello.
Ci raggiunge in salotto.
Mamma Kuesel: Nils, lei è Emma la tua nuova sorella.
Emma: Ciao! È un piacere conoscerti.
Nils: Si anche per me. Mamma sai se Maria ha stirato la camicia per questa sera?
Mamma Kuesel: Si è tutto pronto in camera tua. Emma cara..
Dice girandosi verso di me.
Mamma Kuesel: Nils questa sera ha organizzato una festa, perché non vai con lui?! Visto che ha invitato molti ragazzi della vostra scuola, hai l'opportunità per farti nuovi amici.
Emma: Non sono amante delle feste se devo essere onesta, e poi domani inizia scuola.
Mamma Kuesel: Infatti questa è una festa di rito. Prima di iniziare il nuovo anno scolastico Nils organizza sempre una festa, è di buon auspicio. Dai devi andare. Vedrai che ti divertirai.
Non mi sembra di avere molta scelta.
Emma: Va bene!
Mamma Kuesel: Ah che bello! Ora Nils ti accompagna di sopra e ti porta nella tua stanza, sistema pure i vestiti e se hai bisogno di mangiare, di stirare o lavare qualcosa chiedi pure a Maria, lei è sempre a vostra disposizione.
La ringrazio e seguo Nils al piano di sopra.
Mentre saliamo le scale Nils mi bisbiglia piano piano per non farsi sentire dalla madre:
Nils: Senti io questa sera non voglio fare il babysitter ok?! Ti accompagno e poi ti cerchi nuovi amici con cui passare la serata, chiaro?
Emma: Ehm ok va bene .
Wow che fratello gentile e amorevole.
Nils: La tua stanza è la prima porta a destra. Ci si vede questa sera.
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Un triangolo amoroso: Tyler vs Vinnie
Fanfiction[Completa ✅ - In revisione] Emma frequenta la quarta superiore, grazie al progetto Erasmus messo a disposizione dalla sua scuola decide immediatamente di fare le valigie e partire per l'America. Viene ospitata da una famiglia americana con origini...