Aspetto con ansia l'arrivo del mio coniglio Hacker, nel frattempo sono salita in camera mia a sistemare la stanza visto che mamma Kuesel ha permesso a Vinnie di rimanere da noi un paio di giorni.
Una volta cambiate le lenzuola e riordinato la stanza mi butto sul letto quando sento qualcuno bussare, sicuramente è lui.
Emma: Entra!
Lo vedo entrare con una scatola di cioccolatini in mano.
Vinnie: Ciao. So che alle donne incinte piace mangiare dolci.
Mi porge la scatola e si fionda sul letto accanto a me. Apre il suo braccio facendo sì che io possa appoggiare la testa sul suo petto.
Vinnie: Prima che tu possa iniziare ad insultarmi ti chiedo scusa. Scusa se ho reagito come uno stronzo, ero solo spaventato. Mai mi sarei immaginato di diventare papà così presto. Mi sono comportato come una persona immatura, quale sono, ma ora sono qua.
Dice accarezzandomi la schiena.
Emma: Lo ammetto, avrei voglia di insultarti e di litigare per come mi hai trattato e per le cose che mi hai detto, ma ora non mi va, voglio solo stare tra le tue braccia.
Vinnie: Sono qua.
Dice abbracciandomi sempre più forte a lui. Mi sta stritolando così forte che mi manca il respiro.
Emma: Questa sera ti avrei voluto al mio fianco più che mai...
Vinnie: È successo qualcosa?
Emma: Ho parlato con mia mamma, credimi è stata dura dirglielo, ha dato di matto. Non l'ho mai vista così incazzata e delusa allo stesso tempo. Mi sento una merda Vin, non ho mai deluso mia madre in vita mia e vederla in lacrime questa sera è stata una pugnalata al cuore. L'ho ferita...e tu non c'eri a sostenermi...
Scoppio in lacrime.
Vinnie: Emma ti prego non piangere.
Mi alzo dal letto e inizio a sputare tutta la rabbia che ho dentro:
Emma: Dove sei stato oggi eh? A farti i cazzi tuoi a casa di Kris? Perché non sei venuto da me? Cosa pensi Vinnie? Che solo tu sei spavento? Che solo tu hai paura a gestire questa situazione? Beh, sei un idiota se pensi tutto ciò perché anche io ho paura.
Sto avendo una crisi di pianto. Non volevo accanirmi contro di lui ma ho bisogno di sfogare tutta questa tensione accumulata.
Fortunatamente Vinnie lo capisce e invece di ribattere si avvicina a me e mi abbraccia.
Vinnie: Hai ragione.
Dice tenendomi stretta a lui.
Persa nelle sue braccia posso sentire il suo profumo di Calvin Klein, posso sentire il suo cuore accelerare a contatto con il mio corpo e posso sentire il suo respiro vicino al mio orecchio, tutto questo insieme di cose mi tranquillizza.
Emma: Mia madre voleva che tornassi in Italia Vin, ma grazie all'aiuto della signora Kuesel siamo riusciti a convincerla per farmi rimanere qua. Spero solo che non cambi idea di nuovo, non voglio tornare a casa, non adesso...
Vinnie: Scordatelo, tu non vai da nessuna parte. Troveremo una soluzione, te lo prometto. Sei sicura al 100% di tenerlo?
Emma: Non farmi nemmeno questa domanda. Perché tu hai dubbi?
Vinnie: Ho dubbi sì...ho dubbi su molte cose. Ma lo voglio, voglio questo bambino anche se siamo piccoli, inesperti e immaturi. Ora vieni.
Mi prende la mano per poi portarmi davanti al letto e ci distendiamo nuovamente nella stessa posizione di prima.
Vinnie: Domani mattina salteremo scuola e andremo a parlare con mia mamma, ok?
Emma: Ok.
Vinnie: E dopo aver parlato con lei ti porterò nella bella spiaggia di Beverly Hills. So che alle donne in gravidanza fa bene andare al mare e camminare sul bagnasciuga, aiuta a sgonfiare i piedi gonfi.
Emma: Ahahaha oddio Vinnie.
Dico dandogli una sberletta sul petto.
Emma: Per fortuna che eri inesperto, sai più cose di me!
Vinnie: Mi sono documentato l'altra sera visto che non riuscivo a chiudere occhio.
Emma: E per la cronaca, non ho ancora i piedi gonfi.
Ribatto mettendo il broncio.
Vinnie: Li avrai, li avrai.
Dice accarezzandomi la testa.
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Un triangolo amoroso: Tyler vs Vinnie
Fanfiction[Completa ✅ - In revisione] Emma frequenta la quarta superiore, grazie al progetto Erasmus messo a disposizione dalla sua scuola decide immediatamente di fare le valigie e partire per l'America. Viene ospitata da una famiglia americana con origini...