Capitolo 43 - Se mi prendo la bronchite è colpa tua Hacker

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Vinnie: O mi dici che ho ragione oppure ti prendo di forza e ti butto in acqua.

Può intimidirmi quanto vuole, io non cederò, non gli darò ragione anche se la pena da scontare sarà una nuotata in mare. Che poi non credo abbia il coraggio di buttarmi in acqua, questa sera fa più freddino del solito, sarebbe da incoscienti fare un gesto simile...

Emma: Non ti dirò che hai ragione.

Vinnie: Ok, l'hai voluto tu.

Mi prende di peso e inizia a incamminarsi verso il mare, sento gli schizzi dell'acqua bagnarmi i piedi scalzi, finché non mi ritrovo a fare le capriole in acqua.

Emma: Vinnieeeeee!

Urlo appena riemergo dall'acqua.

Vinnie: Te la sei cercata.

Mi fiondo su di lui con tutto il peso e lo immergo  sott'acqua, iniziamo così a giocare come due bambini. Ma cosa mi succede? Questo mi offende e ora mi trovo a giocare con lui? Ma che problemi ho?
Mi aggrappo su di lui stile koala, sento la sua mano scivolare lungo il mio fondoschiena, la voglia di baciarci è tanta, ma...

Vinnie: Ehi ma stai tremando. Andiamo in riva.

Rimango abbracciata a lui e mi faccio portare fino alla riva.

Emma: Se mi prendo una bronchite sarà colpa tua.

Vinnie: Ma taci.

Prende un altro asciugamano dalla borsa e inizia ad asciugarmi.

Emma: Quanto odio il tuo bipolarismo. Prima mi sputi parole come fossero veleno e ora sei qua a prenderti cura di me con il tuo fare da uomo premuroso.

Vinnie: Dai...ti chiedo scusa, prima non volevo paragonarti alla mia cagnolina. Ho formulato male la frase.

Emma: Supponiamo tu abbia formulato male la frase, pensi di avermi in pugno?

Vinnie: Cosa? Ma no.

Emma: Allora non dire più che quando mi chiami io corro subito da te.

Vinnie: Ok, allora dirò che quando ti cerco e desidero stare con te, tu non mi dici di no e mi onori della tua presenza.

Emma: Prendi anche per il culo ora?

Vinnie: Dai scema. Lo sai che sono uno stronzo, dire le giuste parole non mi esce bene.

Emma: Lo so.

Vinnie: Ora andiamo a casa, sei tutta infreddolita.

Con l'asciugamano addosso andiamo in macchina e mi faccio accompagnare a casa. Dopo mezz'ora scarsa di silenzio in auto raggiungiamo il mio quartiere, essendo bagnati e infreddoliti Vinnie non vuole lasciarmi a qualche isolato più in là, secondo lui essendo tardi nessuno potrà vederci.
Così esco dalla macchina e ripongo l'asciugamano bagnato sul bagagliaio.

Vinnie: Pensavi di salutarmi senza un abbraccio? Ormai è tardi, non può vederci nessuno.

Lo abbraccio, ma in maniera fredda.

Vinnie: Che abbraccio senza calore. Sei ancora arrabbiata con me?

Emma: Si.

Vinnie: E se ti baciassi qua in mezzo a tutte queste case l'arrabbiatura ti passerebbe?

Dice spostandomi i capelli fradici dietro alle orecchie.

Emma: Non ci provare.

Vinnie: Okok.

Dice indietreggiando con le mani alzate.

Lo avrei baciato, eccome se lo avrei baciato ma questo non è il posto ideale, troppi occhi indiscreti, anche se è notte fonda.
Che poi l'unica persona ad essere indiscreta qua sono io, me la spasso con Vinnie all'insaputa di Tyler.

Un triangolo amoroso: Tyler vs Vinnie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora