Capitolo 85 - Coinquilina momentanea

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Mamma Emma: Amoreee.

La vedo correre con le braccia aperte verso la mia direzione.

Mamma Emma: Quanto mi sei mancata bambina mia.

Dopo avermi stritolato per qualche secondo, si stacca da quel abbraccio caloroso per guardarmi dritta negli occhi e noto all'istante che la sua espressione cambia, da viso angelico felice di rivedere la propria figlia dopo mesi passa a un viso tirato, quasi incazzato.

Mamma Emma: Allora Emma, non voglio farti il cazziatone anche se lo meriti. Rimanere incinta a 17 anni, si può? Con tutte le precauzioni che esistono. Vorrei dirti che sono delusa, ma non posso. La signora Kuesel mi tiene aggiornata su quello che fai e sono felice che nonostante tutto tu stia studiando e dando ottimi risultati. Però una persona è rimasta molto delusa da te, e come vedi non è qua.

Già. Mio papà.
Non ho mai avuto un bellissimo rapporto con lui, anche perché il suo lavoro l'ha sempre tenuto lontano da me. Fin da piccola cercavo di ottenere le sue attenzioni andando bene a scuola e praticando nuoto, lo sport che lui ama. Ma purtroppo questo non è bastato per creare quel legame padre-figlia che ho sempre sognato. Nonostante tutto gli voglio bene, alla fine è pur sempre mio papà.

Emma: Mi dispiace mamma, non volevo deludervi, non era mia intenzione.

Mamma Emma: Lo so. Ho cercato di far ragionare tuo padre ma non ci sono riuscita, gli ho perfino fatto vedere la foto dell'ecografia che mi avevi mandato ma nemmeno quella è riuscita ad ammorbidire il suo cuore di pietra.

Una lacrima scende lungo il mio viso. Sapere di aver ferito così tanto mio padre fa male, molto male.

Vinnie è seduto in auto, ci sta osservando dallo specchietto retrovisore.

Appena mi vede piangere esce di corsa dalla macchina e si avvicina a me abbracciandomi forte.

Vinnie: Emma...

Sospira tenendomi forte a lui e accarezzandomi dolcemente la testa.

Poi i suoi occhi si posano su mia madre e con la faccia da cucciolo consapevole di aver fatto un danno la saluta:

Vinnie: Buongiorno signora Muscat.

Mamma Emma: Ciao Vinnie.

Mi asciugo le lacrime e cerco di rompere questo silenzio che si è creato per colpa della mia emotività.

Emma: Andiamo?

Saliamo così in macchina e nel tragitto LAX - Casa Hacker/Muscat raccontiamo a mia madre della nostra neo convivenza e dell'appartamento che ci ha regalato il papà di Vinnie.

Rimane piacevolmente sorpresa nel ricevere tutte queste novità. Secondo me lei oggi si aspettava di trovare due ragazzini immaturi, incapaci di gestire questa situazione e invece si è beccata due futuri genitori pronti per l'arrivo di un nanerottolo, con una casa e con tanta voglia di crescere insieme.

Appena entriamo in casa rimane sbalordita per la bellezza di questo appartamento.

Mamma Emma: Devo ammetterlo ragazzi, mi avete stupito. Dall'ultima volta che vi ho visto siete cresciuti tanto, forse questa situazione della gravidanza vi ha fatto maturare prima del previsto. All'inizio ero delusa, non posso negarlo, ma ora che so come state gestendo la cosa vi dico che sono fiera di voi. Abbraccio di gruppooo.

E abbraccio di gruppo fu.

Mamma Emma: Insomma la mia bambina sta spiccando il volo. Non sai quanto mi dispiace che tu te ne vada di casa definitivamente, ma d'altro canto so che hai al tuo fianco una brava persona che ti protegge ma soprattutto che ti rispetta e che si prende cura di te.

Dice guardando Vinnie.

Vinnie: Assolutamente.

Visto che la mattina è solo all'inizio, Vin decide di portarci a casa di sua madre a Beverly Hills, secondo lui bisogna approfittare del momento per far sì che le nostri madri si possano conoscere.

Passiamo così tutta la mattinata e metà pomeriggio a casa di Maria, finché non inizio a sentirmi stanca e decidiamo di tornare a casa. Da quando sono incinta non solo la mia emotività è cambiata, anche la mia energia è diminuita drasticamente.

È ormai sera.
Io e mia madre condividiamo il letto, mentre Vin dorme in salotto. Mia mamma si era proposta per dormire sul divano ma Vinnie da gentiluomo qual è non gliel'ha permesso.

Non avere le forti braccia di Vin che mi stringono forte mi rende difficile prendere sonno. Mi giro e mi rigiro nel letto.

Emma: Ehi mamma sei sveglia?

Mamma Emma: Come faccio a dormire con te che non stai ferma un secondo.

Emma: Ho in mente una cosa.

Mamma Emma: Cosa?

Accendo la luce per guardarla meglio.

Emma: Sei in vena di dipingere?

Mamma Emma: Dipingere?

Emma: Ho bisogno del tuo talento artistico e mi serve ora. Voglio fare una sorpresa a Vinnie.

Un triangolo amoroso: Tyler vs Vinnie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora