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Gli occhi di entrambi seguirono il maggiore, che si rivestiva velocemente indossando il suo giubotto e usciva dal salotto.
La porta d'ingresso che si richiudeva poco dopo.
Jungkook scrolló le spalle, tornando a guardare Jimin che con tocco leggero passava la punta delle sue dita tra i capelli.
- Detesti quando fá cosi? - chiese con voce bassa.
- Fà sempre cosi.. Prende quello che gli serve e poi sè la fila.. Ormai è un abitudine che ha? Dopo un pó non senti più quel fastidio che ti assale.. Anzi Jimin, ti ringrazio per essere passato qui.. Probabilmente sè tu non fossi arrivato sarei finito per litigare con lui. -
Il ragazzo annuì lentamente, scivolando sulle sue gambe e riportandosi a cavalcioni sù di lui.
- Immagino che sia un tipo che non sá ricevere un no, come risposta.. -
Jungkook annuì leggermente, accarezzando distrattamente i fianchi di Jimin, tenendo lo sguardo fisso nel suo.
- Questo suo lato, non mi piace.. quando vuole qualcosa non ti lascia un attimo in pace.. -
Jimin avvolse le braccia attorno al suo collo, stringendosi più a lui.
- Stasera peró hai ceduto.. - mormoró, spostando la testa di lato per poterlo guardare.
- Ho ceduto a te, Jimin.. - lo attiró a sè, sfiorando piano le sue labbra, ancora rosse e sensibili per i baci di prima.
- Ho scoperto che non riesco a resisterti.. è impossibile resisterti.. - la risata di Jimin risuonó al suo orecchio come la miglior melodia della sua vita.
Stava per baciarlo, quando un rumore forte li colpì, un vetro che si rompeva.
Jimin portó le mani alle orecchie chiudendo gli occhi per lo spavento.
- Rimani qui.. - Jungkook lo fece scivolare sul divano, alzandosi subito in piedi e cercando di capire da dove fosse partito quel rumore, fuori dal salotto c'era una finestra, il moro potè notare una pietra e diversi vetri a terra.
Si avvicinó prendendo la pietra e staccando quel foglietto che era stato messo attorno.
"Toccalo di nuovo e sei morto!"
Jungkook aprì la porta d'ingresso scrutando nel buio, ma colui che aveva lanciato la pietra era sicuramente lontano.
- Jungkook? - si voltó notando un Jimin che sbucava da dietro la porta, con lo sguardo confuso.
- Non è niente.. Sará stato qualche ragazzino.. -
Senza farsi notare portó il foglietto nella tasca dei jeans, non voleva farlo preoccupare, non voleva nemmeno che Jimin per questo si allontanasse da lui.
Non sembrava troppo convinto, ma annuì prendendo la sua mano e attirandolo dentro casa.
Il cellulare del ragazzo inizió a squillare, lo vide prenderlo e accettare la chiamata.
Si allontanó leggermente da lui, parlando sottovoce, Jungkook poteva solo vedere le sue espressioni e di certo non era felice di parlare con quella persona.
Quando mise giù si avvicinó a lui, sedendosi al suo fianco.
- Va tutto bene? -
Annuì leggermente, chiudendo il cellulare e appoggiandolo sul tavolino di fronte.
- Ti ricordi del mio amico? Quello che era con me al pub e che io ho lasciato li quando sono stato arrestato?
Ecco.. sono giorni che mi assilla.. Non l'ho mai visto cosi, il fatto è che mi mette i brividi.. Potrebbe diventare violento. -
Jungkook portó la mano nella sua, stringendogliela.
- Ci penseró io a lui, va bene? Sai dove posso trovarlo? -
Jimin annui, passando a Jungkook un bigliettino con un indirizzo scritto sopra.
Lo prese controllandolo.
- Domani parleró io con lui, tu cerca solo di ignorarlo per un pó.. -
Annuì, lasciandosi ricadere contro il divano.
Jungkook sapeva bene la sensazione di avere qualcuno che ti tormentava.
Successe un anno prima, quando aveva deciso di lasciarsi andare a quella festa, aveva bevuto ed era finito per spassarsela con una ragazza conosciuta a malapena, il giorno seguente si era ritrovato il cellulare tempestato di messaggi e chiamate, era stato un inferno.
Non era libero di poter uscire che lei era li, furono Taehyung e Yoongi a parlare con lei.
- Jimin-ah.. Perchè stanotte non rimani qui?
Cosi domani mi occupo di lui e puoi tornare al tuo appartamento in sicurezza. -
Il ragazzo si tiró a sedere, puntando lo sguardo nel suo e regalandogli un bellissimo sorriso, che a sua volta fece sorridere anche lui.
- visto che passeró la notte a casa tua agente, cucineró del Ramen per entrambi.. Vuoi? -
Jungkook rise a quella proposta, sè lo voleva? Lui non era nessuno per negare un buon pasto.
E dopo tutto, aveva decisamente fame.
- La cucina la trovi lungo il corridoio a destra.. non è grande, ma c'è tutto l'occorrente per un buon Ramen.. di solito non ho molto tempo per mangiare qui a casa. Sè vuoi, puoi farti un bagno caldo prima.. Io devo sbrigare alcune cose, quindi perdonami sè non ti aiuto.. -
Jimin si alzó in piedi, stiracchiandosi leggermente.
- Ti scusi perchè non puoi aiutarmi con la preparazione del Ramen o perchè non puoi aiutarmi con il bagno caldo? - lo stuzzicó, passando le dita sulla sua spalla.
- Sei tremendo.. - lo colpì piano con la mano sulla natica, facendolo ridere.
Quando il ragazzo sparì dal salotto, riprese subito il biglietto.
Prese il proprio cellulare chiamando Yoon.
- Hey Yoon.. sono io.. Si, tutto bene.. ti mando una foto , puoi confrontare la calligrafia e scoprire sè abbiamo qualche infomarziome sul database? E.. ti giro un indirizzo.. vorrei qualche informazioni su una persona... si, appena sai, fammelo sapere subito.. grazie! - messo giù, rimise il biglietto nella tasca dei jeans.
Si alzó, prendendo la propria birra e bevendone subito un sorso.
Percorse il corridoio salendo le scale e sentendo l'acqua della doccia che andava, aprì leggermente la porta, Jimin era all'interno della doccia, in quel momento avrebbe voluto entrare e raggiungerlo ma un rumore al piano terra lo fece scattare.
Richiuse la porta, avvicinandosi al mobiletto e prendendo l'arma che teneva li per sicurezza.
Scese le scale, le luci si spensero.
Risalì le scale entrando in bagno da Jimin.
Il ragazzo si affacció per guardarlo, le gocce d'acqua che gli cadevano dai capelli.
- Perchè la luce è spenta? -
Gli fece cenno di rimanere in silenzio, si avvicinó spegnendogli l'acqua.
- Rimani qui e non ti muovere.. e non parlare, va bene?  -
Lui annuì, guardandolo con sguardo serio.
- C'è qualcuno vero? -
Non poteva negarlo, il fatto che tutte le luci si fossero spente era un segnale che qualcuno le aveva staccate di proposito.
In questo momento voleva solo tenere al sicuro Jimin.
- Tu solo non muoverti da qui.. -
Jimin lo afferó per la manica, scuotendo piano la testa.
- Non andare, potrebbe essere pericoloso.. non sei in condizioni per affrontare chiunque ci sia.
Potrebbe essere armato.. ! -
Jungkook spinse Jimin verso di sè, fregandosene del fatto che fosse bagnato.
- Torno subito, tu non preoccuparti.. -

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