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Il medico uscì da quella stanza, avvicinandosi ad entrambi, fù proprio Jungkook il primo a parlare.
- Dottore.. Come stà Jimin? -
- Lei è l'agente Jeon? Só che stà seguendo questo caso quindi posso dirle come stà il paziente.
Al momento l'operazione è andata a buon fine.
Non è comunque fuori pericolo, solo in queste ore potremmo sapere come il suo fisico reagirà al trauma.
Per il momento è stato trasferito in rianimazione, puó andare da lui tra qualche minuto.
Dovremmo solo pregare che reagisca alle cure e si svegli il prima possibile. -
Il medico fece un mezzo inchino in segno di saluto, raggiungendo gli altri.
Jungkook guardó Yoon, passandosi le mani tra i capelli, tirandoli leggermente.
- Jungkook, Jimin non mollerá.. È un ragazzino forte. Non puoi nemmeno mollare tu.. Andrai li da lui. E dopo questo dovremmo affrontare l'interrogatorio di Min-ho e parlare con la stampa.. Taehyung mi ha avvertito che dovrai parlare con i genitori di Rosè e dell'altra ragazza.. ancora non sappiamo sè lei è davvero morta come ha detto Myung-Dae.. -
- Myung-Dae è morto? -
- Si.. È stato constatato il decesso dal medico legale arrivato sul posto.. Jimin quando si riprenderà sarà finalmente libero.. -
Jungkook annuì piano, andando a sedersi sù una delle sedie, Yoon gli si avvicinó, piegandosi sulle ginocchia per poterlo guardare meglio.
- Andrà tutto bene.. Riavrai con te quel ragazzino insolente. -
Jungkook accennó un mezzo sorriso, pensando a Jimin e il suo carattere cosi forte e determinato.
Non aveva mai avuto paura di niente e di nessuno, nemmeno di Yoon, con Yoon aveva sempre cercato di tenergli testa.
- Riavró il mio Jimin.. Non permetteró che gli succeda ancora qualcosa di male. -
Mormoró, notando il medico che finalmente gli faceva cenno che poteva entrare.
Yoon annuì, lasciandolo andare.
Mentre Jungkook seguiva il medico lungo un corridoio.
Era già stato li, quando era più piccolo, la notte stessa che gli agenti erano andati a casa da sua madre per dirle che suo marito, suo padre lottava per la vita e la morte.
Ma lui, quella stessa notte aveva mollato.
Si era lasciato andare, Jungkook non aveva avuto modo di dirgli addio, era già troppo tardi.
- Agente si sente bene? -
Jungkook guardó il dottore che con sguardo preoccupato lo stava fissando, si era perso ancora una volta nei suoi pensieri, si era fermato in mezzo al corridoio.
- Si.. Si, stó bene.. -
Lo seguì all'interno di un altra stanza.
- Indossi questo per favore.. -
Un infermiera passó a Jungkook una cuffia, un camice. Dei guanti e un copri scarpe.
Prima di entrare gli diedero una mascherina.
Indossó tutto, entrando finalmente nella stanza di Jimin, quel Bip continuo che rimbombava nelle orecchie, le macchine che registravano il battito di Jimin, il respiro lento.
- Per il momento quella macchina lo aiuta a respirare, appena sará fuori pericolo, potrà respirare da solo.. -
- Dottore per quanto.. -
- Non possiamo saperlo con certezza.. -
Detto questo il medico fece cenno all'infermiera si uscire a quel punto anche lui uscì dalla stanza, lasciandolo solo con Jimin.
Jungkook si avvicinó al letto, guardandolo dalla testa ai piedi, il viso pallido e quei tubi che lo tenevano in vita.
Jungkook si morse il labbro, prendendo la sedia accanto alla parete e portandola vicino al letto, si sedette, timoroso di poterlo toccare.
Passó la punta delle dita sulla sua guancia, salendo a spostargli una ciocca di capelli dalla fronte all'orecchio.
- Jimin.. Ti prego.. Non mollare.
Ti prego, lotta.. Sei finalmente Libero.
Sei finalmente libero di vivere la tua vita.. Quindi, non.. Mollare! Mi hai sentito? Non puoi mollare proprio ora.. Non te lo permetteró Jimin-ah.. -
Portó la mano nella sua intrecciando le dita alle sue, portando la fronte al letto e scoppiando a piangere, la paura di perderlo era troppo grande.
In quel momento non riusciva proprio a trattenere le lacrime.
Il crollo che aveva tenuto sotto controllo fino a quel momento era arrivato.
Era arrivato nel momento esatto in cui Myung-Dae aveva accoltellato Jimin, mettendolo in serio pericolo.
- Jungkook.. -
Jungkook sollevó la testa, passandosi la mano tra gli occhi asciugando le lacrime prima di voltarsi per poter guardare Taehyung.
- Vorrei davvero lasciarti altro tempo ma, la stampa ci stà addosso.
Abbiamo bisogno che tu rilasci delle dichiarazioni.. -
Jungkook annuì, alzandosi in piedi e avvicinandosi a Jimin, guardandolo ancora una volta.
- Torneró da te.. Tu cerca di tornare da me Jimin-ah.. -
Detto questo lasció andare la sua mano, raggiungendo Taehyung e uscendo dalla stanza,
Togliendo il camice e la cuffia, passandola all'infermiera.
Usciti da quella stanza raggiunsero Yoon alla porta.
- Pronto? -
- Non si è mai pronti per tutto questo.. Ma è il nostro lavoro.. -
Detto questo uscirono dall'ospedale, i giornalisti li accerchiarono, iniziando da subito a scattare foto e a fare domande senza sosta.
- Agente Jeon.. È vero che la spia del distretto non è altri che il capo della polizia? -
Jungkook guardó la giornalista, cercando di capire quanto sapessero di quella storia.
- È vero che l'uomo dietro tutto questo è stato ucciso? -
- Sapete nulla di com è morta la ragazza? Avete qualche novitá? -
- Avete qualche novità riguardo l'amica della vittima? Sapete sè è viva o morta? -
- parlerete con i genitori delle vittime? -
- È vero che all'interno dell'ospedale c'è il complice di Myung-Dae, ed è in fin di vita? Lo arresterete? -
Yoon e Taehyung cercarono di tenere lontani i giornalisti da Jungkook, mentre lui non distolse lo sguardo dal giornalista che aveva posto quella domanda.
- Non c'è alcun complice di Myung-Dae in questo ospedale.
J-Jim... La persona di cui lei parla non è altro che una vittima.
Una delle vittime di Myung-Dae e in questo momento stà lottando per la propria vita.
Non ci sono crimini a suo carico.
Per quanto riguarda il capo della polizia, si, è coinvolto nel caso.
In queste ore avremo delle risposte. Vi chiedo soltanto di non divulgare false notizie. -
Detto questo Jungkook si allontanó, i flash delle fotocamere che lo colpivano, mentre Yoon e Tae lo seguirono verso l'auto, pronti a raggiungere il distretto.
- Agente Aspetti.. Davvero non c'è alcun complice? -
Jungkook aprì la portiera dell'auto bloccandosi, voltandosi lentamente per fronteggiare il giornalista.
- Non importuni quel ragazzo o la faró arrestare. -
- Cosa nasconde agente? Ha forse un debole per quel ragazzo?
Potrei già avere un titolo per l'articolo. "Agente di polizia si innamora di un criminale" -
Jungkook accennó un mezzo sorriso, guardando Yoon e facendogli cenno di avvicinarsi.
- Yoon.. Penso proprio che questo signore voglia passare la serata in cella.. Portalo dentro, per favore.. -
Si avvicinó al giornalista.
- Non puó farlo.. -
- Come lei non puó minacciare un agente di polizia.. Resti al suo posto, quel ragazzo come ho detto prima non ha commesso alcun crimine, sè non ci sono prove a carico non possiamo arrestarlo.
Per questo motivo le chiedo di non importunarlo e di scrivere i fatti reali del caso.
Scriva come un capo di polizia possa tradire la propria squadra, scriva di un criminale come Myung-Dae e tutte le sue vittime. Di cosa senta o provi un agente di polizia nel privato, non ha importanza.. Non quando stiamo cercando di capire cosa sia successo davvero a Rosè o dove sia una ragazza scomparsa nella propria casa, quindi due sono le cose. 1: scriva di tutto questo.. 2: passerà una notte in cella e le verrano tolti tutti i suoi averi, anzi, le sequestreremo le foto che ha appena fatto con l'obbligo di non pubblicarle.
Cosi non avrá alcun articolo, sarebbe un peccato per la sua carriera, non trova? -
Jungkook a quel punto si voltó lasciando li il giornalista, Yoon lo seguì salendo entrambi in auto.
Taehyung inserì la sirena e partirono.
Ora avrebbe rivisto Min-ho.
Avrebbe avuto l'occasione di interrogarlo.
- Quando vedrai Min-ho.. Dovrai cercare di stare calmo Jungkook.. -
- Stare calmo? Avete sentito cosa ha proposto a Myung-Dae .. Datemi solo la possibilitá di farlo parlare a modo mio.. -
- Mi stai chiedendo di chiudere un occhio? -
- Ti stó chiedendo di chiuderli tutti e due Hyung.. Lo sappiamo entrambi che non parlerá con noi.
Che chiederá un avvocato.
Non posso permettergli di farla franca, non questa volta. -
Jungkook prese il proprio cellulare dalla tasca dei jeans, sbloccandolo e andando nella galleria.
Sfoglió le foto, trovandone una di Jimin che aveva scattato la sera prima che venisse portato via.

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