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Era riusciuto ad andare in cucina e prende due bottiglie di birra, stappandole entrambe e andando nuovamente in salotto dal maggiore, passandonegli subito una.
Appoggió la propria sul tavolino di fronte e si lasció ricadere contro il divano, era sicuramente stato troppo duro con Taehyung, dopo tutto sapeva anche lui che per il maggiore non era stato del tutto un giocattolo, sapeva che entrambi avevano provato qualcosa l'un l'altro, ma in quel preciso momento la sua mente era sù quel ragazzo, sù Jimin.
Per quanto scoprire in quel deposito che fosse coinvolto in qualche modo nel rapimento lo aveva ferito, eppure.. non riusciva proprio a portargli rancore.
Il solo pensiero che in quel momento Min-ho lo stesse incastrando lo aveva fatto uscire di testa.
Voltó la testa verso Taehyung che picchiettava sul computer e rileggeva il verbale.
Di una cosa aveva ragione, sè avesse scoperto che era coinvolto più di quello che già sapeva, avrebbe davvero voltato le spalle alla sua squadra? Per lui?
Jungkook non poteva saperlo, non poteva nemmeno lontanamente pensare che Jimin fosse coinvolto più di cosi.
Glielo leggeva negli occhi, quegli occhi grandi e profondi che lo scrutavano in cerca di aiuto.
Che gli trasmettevano qualcosa che Jungkook non aveva mai provato prima di allora.
Sospiró appena, prendendo la birra e sorseggiandola lentamente.
- Jungkook non pensarci adesso mmh? Ho esagerato poco fà.
E mi dispiace.. Va bene? -
- TaeTae... il fatto è che mi spaventa la veritá, sè Jimin fosse davvero coinvolto in tutto questo? Coinvolto sul serio? -
Il maggiore si voltó a guardarlo, addossandosi al divano.
- Vuoi la veritá? Non penso che sia coinvolto nella morte della ragazzina.
Per quanto non lo conosca personalmente, non penso sia una persona cosi crudele.. -
In quel momento il cellulare di Jungkook emise un bip, segno che qualcuno aveva appena scritto un messaggio.
Lo prese dalla propria tasca, notando il numero di Jimin.
Si tiró a sedere aprendo il messaggio, sperava fosse un messaggio che lo informava che stava bene ed era a casa sano e salvo.
Ma non era quello il contenuto del messaggio.
"Agente, lo sai? Dalla tua casa si puó vedere un bellissimo Tramonto , non nè ho Mai visti di cosi belli, Junkook.."
Jungkook a quel messaggio corrugó la fronte, che stava a significare?
Taehyung non vedendo alcuna reazione da parte sua si allungó per leggere il messaggio, e la confusione sul volto di Jungkook si rispecchió nella sua.
- Avete guardato il tramonto a casa tua? -
- No.. Cioè non ci siamo mai fermati a guardare il tramonto da qui.. -
Taehyung prese la propria birra sorseggiandola, e tenendo lo sguardo sul minore.
- Avrà sbagliato chat.. -
- Non penso.. Non ci sarebbe "agente" come inizio della frase.. A Jimin piace chiamarmi cosi.. -
TaeTae sorrise maliziosamente, colpendolo piano sulla spalla.
- Ah si? E in quali momenti gli piace di più dirtelo? -
Jungkook rimase con lo sguardo incollato al cellulare, a quel messaggio cosi strano.
Mentre rispose a Taehyung.
- Hyung.. Vuoi un pugno? -
- Calma. Calma.. scherzavo.. Tanto lo sappiamo tutti in quali momenti te lo dice. E non dire che a te non piace quando ti stuzzica cosi.. Agente.. -
Jungkook stava per colpirlo sulla spalla quando il maggiore si spostó velocemente alzandosi e schivando cosi il colpo, emettendo una sonora risata, che a sua volte fece ridere anche il minore.
- Idiota.. -
Mormoró alla fine, tornando a fissare lo schermo.
Perchè Jimin avrebbe dovuto mandargli un messaggio sul tramonto? Proprio non riusciva a capirlo.
- Jungkook.. Io vado.. Mi sono permesso di passare il verbale sulla mia chiavetta cosi domani dó un occhiata meglio al distretto e ci sentiamo. Tu cerca di riposare.. Va bene? -
- Certo.. Non ti dispiace sè non ti accompagno alla porta vero? -
Il maggiore scosse la testa sorridendo e indossando il proprio capotto salutandolo per l'ultima volta raggiungendo poi la porta ed uscire.
Jungkook, prese il proprio portatile appoggiando il telefono accanto e ricontrollando quel messaggio.
Lo riscrisse sul proprio pc, qualcosa non quadra e sapeva che fino a quando non avesse trovato cosa lo tormentava non avrebbe chiuso occhio.
Tramonto.. Jimin.. Che significa?
"Avanti pensa Jungkook.." Chiuse gli occhi cercando di pensare a qualcosa che ricollegasse casa propria al tramonto.
Che collegasse Jimin al tramonto.
Non poteva aver sbagliato a mandarlo, e seconda cosa.. Perchè usare Agente all'inizio della frase sè poi ha usato il suo nome completo alla fine del messaggio?
Jungkook sospiró, sentendo un fastidioso mal di testa che da prima lo tormentava e più ci pensava, più la testa pulsava.
Si alzó dal divano raggiungendo la cucina e aprendo un mobiletto sulla destra, prendendo un antidolorifico.
Per adesso aveva davvero solo bisogno di riposare.
Salì le scale raggiungendo la propria stanza e prendendo un asciugamano e sistemando il proprio pigiama sul letto.
Uscì dalla stanza raggiungendo il bagno e accendendo il box doccia, regolando l'acqua.
Prese il proprio cellulare digitando una risposta a Jimin.
" Hey Jimin-ah.." in quel momento smise di scrivere mordendosi il labbro inferiore, decise invece di avviare la chiamata.
Uno squillo.. Due... Tre... più passava il tempo della chiamata e più Jungkook pensava che non fosse del tutto al sicuro.
Quattro.. "l'utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile.. riprovi più tardi"
- Dannazione Jimin-ah.. -
"Hey Jimin.. Richiamami.."
Appoggió il telefono sul ripiano accanto al lavandino ed entró nel box doccia.
Lasciando che l'acqua calda gli facesse rilassare la tensione alle spalle, chiudendo gli occhi e cercando in quel momento di non pensare al peggio.
Si lavó velocemente, passando più volte le dita tra i capelli, sciaquandoli più volte.
Spense l'acqua uscendo dal box doccia e avvolgendo un asciugamano grande ai fianchi e portando uno più piccolo ai capelli, frozionandoli lentamente.
Si avvicinó al proprio telefono non trovando alcun messaggio o chiamata da parte di Jimin.
Solo un messaggio di Taehyung.
"Jk.. Cerca di riposarti, só che in questo momento sei preoccupato per Jimin, ti conosco fin troppo bene ma, sono sicuro che stà bene.. è un ragazzo in gamba.."
"Forse hai ragione.. Forse è solo impegnato."
Decise così di raggiungere la propria stanza e lasciarsi cadere sul letto, tenendo l'asciugamano piccolo avvolto alle spalle, voltando la testa verso la propria finestra, guardando la luce della luna entrare nella stanza ad illuminarla.
Chissà cosa stava facendo Jimin in quel momento, e con quel pensiero, si addormentó, non avendo nemmeno le forze per rivestirsi.
Fù il suono del proprio cellulare a svegliarlo, Jungkook mugoló tra le coperte, voleva solo tornarsene a dormire. Recuperare notti insonni e ore sul posto di lavoro.
Un altro squillo, a quel punto il minore allungó la mano sul comodino trovando il proprio cellulare e portandolo all'orecchio, tenendo gli occhi chiusi.
- P-Pronto? -
"Lei.. L-Lei è l'agente Jeon?"
Jungkook portó le coperte sopra la propria testa, nemmeno li a casa il lavoro riusciva a lasciarlo in pace.
- Si.. Sono io ma, al momento non sono al servizio.. Puó chiamare al distretto e chiedere dell'agente Kim? O Min? -
La voce di quella donna sembrava cosi tesa e spaventata.
"Non capisce ho bisogno di lei.. Sono giorni che rimango chiusa nella mia propria abitazione per paura.. Ho.. Ho seguito il caso di quella ragazzina, i telegiornali nè parlano da giorni, ma molte cose non sono vere.
Io.. Io ho paura mi deve aiutare.."
Jungkook scattó a sedere portando lo sguardo di fronte a sè, troppo velocemente che vide la stanza girare.
"È ancora li? Agente?"
- S-Si.. Si certo sono qui.."
Mormoró, chiudendo gli occhi e respirando lentamente per riprendere il controllo.
- Che cosa sà? Chi è lei? -
"Non.. Non ha importanza chi sono.. Io devo parlare con lei, ma ho cosi paura che mi possano trovare.. Hanno già provato ad uccidermi.."
Jungkook afferró un foglio e una penna da dentro il cassetto del comodino.
- Sarà al sicuro, glielo prometto.. Mi dica solo dove possiamo vederci.. Saró a sua disposizione.. -
"Io.. Io sono davanti a casa sua, agente.."
Jungkook scese dal letto, avvicinandosi alla propria finestra, guardando oltre la tenda, notando una donna sul proprio vialetto, che stringeva convulsamente il telefono.
"La prego agente.. Ho bisogno di parlarle.."
- mmh.. Mi dia qualche minuto e la faccio entrare.. -
Mise giù, fiondandosi sull'armadio e afferrando una maglietta e un paio di pantaloni della tuta.
Una volta vestito uscì dalla stanza, scendendo le scale e raggiungendo la porta.
L'aprì e in quel momento la donna era li, impaurita e tesa.
- Agente Jeon.. -
- Prego entri pure.. Qui fuori si gela.. -
La donna con passo lento sorpassó Jungkook entrando in casa, si strinse nel cappotto per il freddo.
Il minore richiuse la porta, facendole segno di seguirlo in salotto.
- qui è più caldo.. puó stare vicino al camino sè preferisce.
Vuole del thè caldo? -
La donna, scosse piano la testa accennando un sorriso.
- La ringrazio ma.. Stó bene cosi. -
- Allora.. Mi puó dire il suo nome? -
La donna, si tolse il cappotto adagiandolo accanto a sè e tornando poi a guardare Jungkook.
- Io sono.. Lisa.. Sono un amica di Rosè.. -
Jungkook la guardó attentamente, notando solo dopo che la donna di fronte a sè non era poi cosi vecchia come aveva immaginato vedendola dalla finestra.
Forse qualche anno in più di Rosè.
- Sè si sta chiedendo come la conosco, le posso dire che non siamo diventate amiche a scuola.. Vede.. I suoi genitori hanno tenuto nascosto a voi agenti che Rosè faceva parte di una comunitá.. Rosè non era felice. -
- Mi viene spontanero chiederle sè.. -
Lisa lo guardó attentamente.
- Sè i suoi genitori le volevano bene? Direi di no.. Rosè non era pazza, ma suo padre ha voluto metterla in quella comunità. -
Jungkook, prese il proprio pc scrivendo ogni cosa.
- Ha detto che sapeva qualcosa riguardo il caso che stiamo seguendo.. -
- È cosi.. Quella notte ero con lei.. Ho rischiato di morire insieme a lei.. -
- La prego si spieghi meglio.. cosa accadde quella notte? - chiese gentilmente Jungkook accennando un sorriso per mettarla a suo agio.
- Posso fidarmi di lei? Posso davvero fidarmi di lei agente Jeon? -
- Perchè me lo chiede? -
Lisa strinse le proprie mani nervosamente.
- quella notte io e Rosè abbiamo incontato un agente di polizia, ci ha detto che potevamo fidarci di lui. In quella comunità ci trattavano come spazzatura.. Agente lei non immagina cosa passiamo noi ragazzi in quelle comunitá, è un vero schifo.
Volevamo denunciare ogni cosa.. Volevamo essere protette.. Ci siamo fidate e.. vede com è andata? -
Jungkook smise di picchiettare al pc, tornando a guardare la ragazza.
- stà dicendo che un agente ha causato la morte di Rosè? -
- Le stó dicendo proprio questo.. Non tutti gli agenti sono brave persone.. -
Jungkook si addossó al divano. Guardando la ragazza attentamente.
- Allora perchè si stà fidando di me? -
- Perchè mi stà ascoltando.. Perchè sè avesse voluto farmi del male, lo avrebbe già fatto.. Mi sbaglio? - Jungkook annuì lentamente, passandosi le dita tra i capelli ancora umidi.
- Saprebbe riconoscere l'agente di polizia? -
- Non.. Non lo só.. Era cosi buio.. ! Potrei ricordarmi la sua voce.. -
Jungkook annuì lentamente, prendendo dalla tasca un bigliettino di visita.
- Dovrà venire in centrale per una dichiarazione.. e per identificare l'agente.. Sè la sente? -
La ragazza annuì lentamente.

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