Kriminal Passion

23•

Jungkook guardó i polsi del ragazzo, immaginandosi ancora una volta le manette avvolte attorno alla sua pelle liscia.
Alzó un sopracciglio guardandolo negli occhi.
- Mi stai sfidando.. -
Afferra il chiaro per i fianchi attirandolo a sè, facendolo sbattere piano contro il proprio petto.
- Non farlo Jimin.. In questo.. -
Mormora, passando il pollice sul suo collo.
- Non sono innocente.. -
Jimin lo guardó con occhi grandi, e quelle labbra cosi invitanti leggermente dischiuse.
- Non ti ho mai detto che devi essere innocente con me.. Jungkook-ah.. -
Avvicinó le labbra al suo orecchio, mordendo piano il suo lobo, tirandolo leggermente.
- Non frenarti, sè non lo volessi fare non sarei qui.
Quel giorno al pub non ti avrei nemmeno rivolto la parola. Non ci stiamo dichiarando amore eterno, potresti anche sparire domani.. Ma che t'importa.. Goditi questi momenti, lasciati andare.
E dopo tutto, non puoi negare l'attrazione.. -
Si spostó leggermente, prendendolo per mano e spingendolo letteralmente giù dalla sedia, lo spinse verso un lungo corridoio, li ogni lato aveva delle stanze.
Jungkook si guardó attorno curioso, mentre stringeva la mano di Jimin.
Quando il chiaro estrasse una tessera dalla tasca dei suoi jeans e la passá sulla porta questa si aprì, si voltó a guardarlo.
- A volte lavoro qui.. Ovviamente non è proprio un lavoro innocente il mio.. Quindi mi danno la possibilitá di utilizzare questa stanza. Ovviamente, non pensare che finisca a letto con chiunque passi di qua..-
Jungkook entró nella stanza subito dopo di lui, richiudendo la porta e tenendo lo sguardo nel suo.
- Quindi cosa fai? -
Mormoró curioso, avvicinandosi al ragazzo.
Si sfiló il giubbotto lasciandolo ricadere sulla sedia, vicino a quella piccola scrivania che c'era al lato della stanza.
- Ballo.. Molti clienti non sanno peró che sono io.. evito molti coglioni sai? -
Si avvicinó all'armadio estraendo una scatola rossa, dove al suo interno c'era una maschera.
- usare questa aiuta.. -
Jungkook si avvicinó ancora di più a lui, facendolo indietreggiare e addossarsi all'armadio.
Che cosa importava cosa facesse nella propria sfera privata? Adesso era li con lui, con quelle labbra che non smettevano un secondo di attrarlo.
Dopo quel bacio avuto poco prima all'interno del pub erano decisamente più rosse di come fossero state prima.
E Jungkook non sapeva proprio resistere.
- Quindi io, ho avuto la fortuna di sapere chi si nasconde dietro quella maschera.. -
Jimin, accennó un sorriso passando le dita oltre il bordo dei jeans del moro, slacciandoglieli lentamente.
- E ti piace? Quello che stai vedendo? -
Mormoró con voce bassa, vedendolo scivolare verso il basso, sollevando la testa per poterlo guardare. Jungkook incolló completamente lo sguardo sul ragazzo inginocchiato.
Jimin non ci mise un attimo a liberarlo dalla tortura dei Jeans dopo tutto giá sapeva quanto quella serata stesse piacendo al moro.
Rabbrividì nel sentire la mano fredda di Jimin avvolgerlo completamente, la stanza era talmente silenziosa che ogni respiro risuonava più forte alle proprie orecchie.
Portó la mano tra i suoi capelli, aggrappandosi completamente all'armadio nel momento esatto in cui le labbra del chiaro si posó sulla sua ormai evidente erezione.
- Perchè a me agente.. piace, quello che stó vedendo! -
Jungkook puntó lo sguardo in quello di Jimin, la mano del ragazzo scivoló lentamente lungo tutta la sua lunghezza, facendolo andare completamente fuori di testa.
Appoggió la fronte al proprio braccio, mordendosi le labbra più volte, mugolando sentendo le labbra del chiaro avvolgerlo completamente, le sue mani che si aggrappavano alle sue gambe, mentre si divertiva a stuzzicarlo con la lingua e i denti.
Jungkook spinse piano i fianchi in avanti, chiedendo ancora quelle attenzioni.
Jimin passó piano la lingua sulla sua punta, stuzzicandolo disegnando cerchi immaginari prima di riaffondarlo nella propria bocca.
Jungkook in quel momento sapeva che mai in tutta la sua vita aveva provato sensazioni cosi forti.
In quel momento tutto il suo corpo desiderava Jimin.
Sospiró tirando appena i suoi capelli, spingendo i fianchi contro le sue labbra, tenendo lo sguardo sul suo viso, che lo provocava con quel mezzo sorriso malizioso.