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Quando Myung-Dae lasció finalmente l'auto, Jimin chiuse gli occhi e si abbandonó al sedile.
Tutta quella tensione dovuta alla presenza del maggiore lo aveva reso troppo nervoso e il suo fisico nè aveva risentito tanto.
Cercó di calmarsi, cercando il proprio cellulare nelle tasche ma era sparito, probabilmente glielo avevano preso giá da prima.
Riaprì gli occhi scivolando oltre il sedile e uscendo dall'auto, portando lo sguardo sulla dimora di Myung-Dae quella dimora che per anni era stata casa sua, in quel momento peró non la vedeva come casa sua, ma come la prigione che era sempre stata, dopo tutto non aveva mai fatto quello che avrebbe voluto.
Non era libero di uscire, sè non per una missione datagli dal maggiore.
Non poteva star fuori più del dovuto.
Poteva solo eseguire gli ordini e poi tornare, questa era stata la sua vita fin da allora.
Raggiunta la porta d'ingresso, Myung-Dae e due uomini lo stavano aspettando, il maggiore gli si affiancó guardandolo attentamente negli occhi.
- Jimin.. Questi gentili signori ti accompagneranno nella tua stanza.
Scenderai solo per cenare.. Per ora è meglio limitarti in quello che fai.
Da domani, ricomincerai con le solite cose.. Ho un bersaglio al momento che vorrei eliminare il prima possibile. Temo che questa persona parlerá con la polizia e non posso permetterlo.
Per ora ti lascio questo.. -
Gli passó la solita cartellina con all'interno tutti i documenti della persona che avrebbe dovuto ingannare.
La prese fra le mani e seguì i due uomini all'interno della casa e sù per le scale.
Una volta dentro la stanza, l'uomo più alto chiuse la porta.
Jimin a quel punto si avvicinó al letto, appoggiando la cartellina e sospirando leggermente.
"Hai detto a Jungkook di non mischiare i sentimenti.. di non perderti in quei sentimenti.. Allora reagisci e torna in te"
Pensó fra sè e sè, prima di conoscere Jungkook non gli importava di cosa il maggiore gli proponesse, andava li, li seduceva e poi spariva.
Allora perchè adesso, tremava al solo pensiero di aprire quella cartellina e di scoprire chi fosse il prossimo bersaglio?
Prese un lungo respiro, aprendo la cartellina e prendendo fra le mani i documenti.
Notó da prima la foto, Jimin socchiuse gli occhi stringendo quei fogli, era una ragazza.
Myung-Dae voleva eliminare una ragazza.
E proprio li, aveva di fronte a lui la foto di una Yu sorridente.
Spifferare dove fosse nascosto era stata una mossa stupida da parte sua, ma aveva la possibilità di salvarla, per quanto non le piacesse.. Non poteva permettere al maggiore di ucciderla.
Ripose i documenti all'interno della cartellina, richiudendola e alzandosi dal letto per raggiungere la porta e aprirla, l'uomo più basso si paró davanti a lui.
- Non puoi uscire.. -
- Devo parlare con Myung-Dae.. È urgente! -
- Il capo ci ha chiesto di tenerti d'occhio.. e di non farti uscire dalla camera.. Puoi uscire solo per cenare, quindi, torna dentro.. -
Jimin spinse l'uomo, e quello alto lo afferró sul braccio.
- Lasciami.. -
- Lascialo.. -
Disse una voce alle spalle dei due, il maggiore era proprio li, con uno sguardo affilato.
- Vi ho chiesto di tenerlo d'occhio, non di tenerlo prigioniero.. Jimin, seguimi nel mio ufficio.. -
Jimin si scrolló la mano dell'uomo dal braccio e uscì dalla stanza, seguendolo verso l'ufficio, richiuse la porta alle proprie spalle una volta dentro.
- Chiedi pure.. -
- Myung-Dae, è davvero necessario uccidere quella ragazza? -
Il maggiore si sedette sulla poltrona dietro la scrivania, tenendo lo sguardo nel suo.
- È necessario.. Quella ragazza è stata molto gentile a riferirmi dove trovarti, ma só anche che è amica o conoscente dell'agente Jeon, potrebbe spifferare tutto e a quel punto il mio piano crollerebbe.
Jimin, un tempo non t'importava che fine facevano quelle persone, perchè ora ti importa cosi tanto? -
- È una ragazzina ingenua.. Ha solo fatto qualcosa di stupido senza pensarci.
Non puoi semplicemente tenerla d'occhio? -
- È quello che stó facendo.. Due uomini al momento sono sotto casa sua per tenerla d'occhio.. Ma mi serve il tuo aiuto per questo.
Dovrai andare li da lei e fare il tuo lavoro, il resto ci penseranno i miei uomini e Min-ho.. Quell'agente farebbe di tutto per avere il potere. -
Jimin, si addossó alla porta, cercando di scuotere la testa.
- Lascia che le parli io, lascia che la metta in guardia senza farle del male.. -
- È giá deciso Jimin.. Sè non vuoi aspettare domani, puoi sempre andare adesso da lei.. I miei uomini ti accompagneranno li.. -
Jimin aprì la porta, uscendo e raggiungendo la propria stanza. Prese quei documenti e la propria pistola, inserendo la sicura.
Uscito, si avvicinó ai due accanto alla porta.
- Portatemi da Yu.. Adesso! -
I due annuirono senza fare troppe domande e cinque minuti dopo Jimin era in auto verso casa della ragazza, metteva i brividi sapere che tutti li, sapessero dove si trovava.
Nessuno era al sicuro.
Nemmeno a casa propria.
Arrivati di fronte casa, Jimin notó Yu vicino alla finestra, poteva notare che sorseggiasse una bibita calda mentre osservava il panorama fuori, ignara del fatto che fosse in pericolo.
- Jimin.. Non fare stronzate.. Qui non c'è Myung-Dae che puó fermarci.. -
Non rispose, aprì lo sportello uscendo dall'auto e raggiungendo la porta d'ingresso, suonó il campanello e udì i passi di Yu e poi la serratura scattare.
Quando la porta fù aperta, gli occhi di Yu lo scrutarono a lungo, confusa, nel trovarlo li.
- Tu, cosa.. -
Jimin, la spinse dentro chiudendo la porta e cercando di pensare ad un modo per tenerla al sicuro.
- Hey.. Non puoi entrare cosi.
Come hai fatto a trovarmi? -
- Tu, piccola stronza.. Non hai idea in che guaio ti sei cacciata.. -
- P-Piccola stronza? Che cosa ci fai qui! Esci da casa mia.. -
- Sè esco di qui.. Sei morta. Vuoi capirlo? -
In quel momento Jimin vide la paura attraversarle lo sguardo.
- S-sei qui per uccidermi? -
- Avrei potuto ucciderti molte altre volte.. Quindi, perchè dovrei farlo solo ora? Non sono io il pericolo al momento.. Hai idea del casino che hai combinato? -
Yu, si allontanó dalla porta raggiungendo il salotto. Jimin la seguì, cercando di rimanere calmo.
- Io non capisco.. Che ho fatto? -
- Hai detto a quelle persone dove mi trovavo.. -
- Mi hanno detto che erano tuoi amici e che erano preoccuparti per te.. Che avrei dovuto fare, scusa? -
- Startene zitta, magari. Non parlare di cose che non ti riguardano, il tuo parlare ha messo in pericolo me, Jungkook e te, ora sei un bersaglio per loro. -
Yu si sedette sul divano, stringendo la tazza che teneva ancora tra le mani.
- Chi sono? -
- Non ha importanza chi sono.. Devo trovare un modo per tenerti al sicuro.. -
- Dovrei chiamare Jungkook.. Puó venire lui a salvarmi.. -
- Sei pazza? Vuoi metterlo in pericolo? Ci sono quattro uomini armati fino ai denti li fuori.. Sè Jungkook viene qui sará una preda facile per loro e io non te lo permetteró di chiamarlo.. Per il momento lui, pensa io sia al sicuro a casa sua. -
- E ALLORA COSA FACCIAMO? -
Urló lei, appoggiando la tazza sul tavolino di fronte a sè e alzandosi dal divano, camminando nervosamente avanti e indietro per la stanza.
- Non lo só.. Stó pensando.. Per ora l'unica cosa che puoi fare è lasciare che ti portino da Myung-Dae, e.. Verrai rinchiusa in una cella, li potró tenerti d'occhio e aiutarti.
Sè resterai qui.. Da sola, sono certo che prima o poi dará l'ordine di ucciderti.
Questa conversazione non è mai esistita, non devono sapere che ti ho avvisata o che ti stó aiutando.
Quella sera, a casa di Jungkook quando hai detto che qualcuno ti stava addosso, era la veritá? -
Yu annuì lentamente, socchiudendo gli occhi.
- Sono giorni che ho la sensazione che qualcuno mi osservi da lontano. Non só spiegare la sensazione che provo ma.. Mi mette i brividi. -
- Probabilmente ti tenevano d'occhio già da prima che tu parlassi di me.. Dopo tutto, sei un ex di Jungkook..
Era inevitabile. -
- Quindi è per Jungkook che sono in pericolo? -
- No, ovviamente no.
È perchè tu parli troppo.. Non avresti dovuto dire che mi conoscevi, non avresti dovuto dire che ero da Jungkook quella sera.
Dovevi continuare a rimanere una persona che non sapeva nulla di tutto questo.
Ora sei una persona a conoscenza dei fatti, ci sei dentro fino al collo.
Il punto è che ti sei messa contro persone davvero pericolose.. -
A quel punto Jimin sentì qualcuno che bussava alla porta, fece segno a Yu di rimanere in silenzio.
Jimin si avvicinó alla porta, aprendola e ritrovandosi i due uomini di fronte.
- Myung-Dae vuole la ragazza.. Dobbiamo portarla via. -
- Fate pure.. è in salotto. -
I due entrarono e raggiunsero Yu, prendendola con la forza e spingendola a seguirli fuori.
- Lasciatemi.. -
Urló più volte, Jimin richiuse la porta e salì in auto, di fianco alla ragazza che tremava di paura.
- Coprile gli occhi.. -
L'uomo passó una benda a Jimin, che prese fra le mani e si avvicinó a lei.
Bendandole gli occhi.
"Non pensare minimanente di fare qualcosa di stupido.."
Le sussuró all'orecchio, per poi tornare a sedersi sul sedile.
- Myung-Dae vi ha detto che cosa fará, una volta che sarà li? -
- Per ora la terremo rinchiusa in una delle celle.. -
- J-Jimin? -
Jimin si voltó verso Yu, avvicinandosi a lei.
La ragazza sembrava nervosa mentre si avvicinava al suo orecchio per parlargli.
"Ho commesso un errore prima che tu arrivassi.."
- Che hai fatto? -
"I-Io.. Io ho parlato con Jungkook al distretto.. Gli ho detto che era vero che mi sentivo seguita e che qualcuno voleva farmi del male.
Ho detto che avevo parlato con qualcuno di te e che probabilmente avevo commesso un errore.. H-Ho messo in pericolo Jungkook?"
Jimin, la guardó, tremando.
Sè Jungkook sapeva.. Poteva essere davvero in grave pericolo.
- Che succede li dietro? -
Jimin guardó l'uomo più alto cercando di rimanere il più calmo possibile.
- Perchè non ti concentri sulla strada e non smetti di chiedere?
Devo riferire a Myung-Dae che mi stai dando degli ordini? O che non ti fidi di me? Avete la ragazza no? -
L'uomo strinse più forte il volante, mentre a Jimin inizió a battere più forte il cuore, stava andando in panico.
Non poteva proprio ora cadere in un attacco di panico.
"D-Dovevi startene zitta.. E si.. Si cazzo, lo hai messo in pericolo.."
- P-Perchè? Perchè dovrebbe essere in pericolo? -
"Perchè tu, per amore, non faresti di tutto per salvare la persona che ami?"
- Vuoi dire che.. Mi ama, ancora? E metterebbe in pericolo sè stesso per salvarmi? -
Jimin, strinse le mani a pugno, distogliendo lo sguardo.
"Non sei tu la persona che lui ama..
Jungkook, fará di tutto per salvarmi... Lo stai mandando a morte certa.."
- Lui non ama te.. -
Mormoró Yu, digrignando i denti.
- Tu, non hai visto.. Cosa ho visto io.
Non l'hai guardato negli occhi.. Non l'hai vissuto come lo stó vivendo io.. Jungkook non lascerá perdere.
Yu, Giuro che sè succede qualcosa a Jungkook io.. Io te la faró pagare cara.. -

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