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Aveva lasciato Jimin al piano superiore, non era del tutto convinto di lasciarlo andare ma alla fine si era fidato di lui ed era cosi riuscito a tornare alle scale, si avvicinó al primo interuttore che trovó in corridoio provando ad accendere la luce, ma questa era completamente andata.
Scese lentamente le scale, poteva sentire dei passi fuori dalla porta, si portó contro il muro, aspettando il momento giusto per uscire e scoprire chi, a quell'ora si divertiva ad entrare in una proprietá privata.
Quando l'ombra di qualcuno si avvicinó alla porta d'ingresso Jungkook portó la mano alla maniglia e l'altra teneva ben salda la pistola.
Il respiro irregolare, sentì la maniglia abbassarsi, fù in quel momento che agí, spalancó la porta puntando la pistola al petto di un uomo.
- Chi diavolo sei tu? - l'uomo sollevó le braccia altezza spalle, puntando gli occhi nei suoi e rimanendo fermo sulla soglia di casa.
Aveva qualcosa di famigliare ma non sapeva esattamente dove lo avesse giá visto.
- Ha fatto saltare lei la luce? Risponda.. Sà almeno di essere in una proprietà privata? potrei arrestarla per questo.. -
L'uomo annuì lentamente, portando lo sguardo a vagare oltre le spalle di Jungkook.
- Agente, lei ha qualcosa che mi appartiene.. -
In quel preciso momento non sapeva a cosa si riferisse, qualcosa che apparteneva a lui?
Stava per parlare quando udì la voce di Jimin provenire dal vano delle scale.
- Ti avevo detto di lasciarmi in pace.. -
Disse, avvicinandosi e portandosi alle spalle di Jungkook gli occhi puntanti in quelli dell'uomo.
Fu proprio in quel preciso istante che Jungkook ricordó chi fosse quell'uomo, quando era stato nella stanza del club con Jimin la prima volta, quando qualcuno aveva insistentemente bussato alla porta.
Aveva incrociato quegli occhi pochi minuti prima che scomparissero oltre la porta.
- Come sapevi dove trovarmi? -
L'uomo emise una risata, lo sguardo rivolto verso il ragazzo.
Jimin indossava nuovamente i suoi abiti ma i capelli gocciolavano ancora per via della doccia.
- Ho i miei informatori.. Ti sei divertito abbastanza con lui e quel suo amico no? Ora puoi tornare a casa.. -
Jimin avvolse le braccia attorno al bacino di Jungkook, appoggiando la testa contro la sua schiena.
- I tuoi soliti tirapiedi, Metti i brividi.. Jungkook-ah.. mandalo via.. -
L'uomo digrignó i denti, facendo un passo in avanti ma il movimento di Jungkook gli fece cambiare idea, la pistola ancora puntata sù di lui.
- Hai sentito no?.. Vattene.. -
Fece un passo indietro, ritrovandosi sul pianerottolo anche a Jungkook venivano i brividi a guardarlo, eppure era lui a impugnare un arma.
- Prima o poi dovrai tornare da me.. Jiminie.. Ricordatelo. Non hai altra scelta.. Mi basta una telefonata e tu lo sai.. -
Jungkook uscì di casa afferrandolo per il colletto e spingendolo contro il muro.
- lo stai minacciando? -
Lui rise, nessuna paura in quello sguardo che da lui passó a Jimin alle sue spalle.
- È bravo Jimin eh? È bravo con le parole.. è bravo a farti innamorare, e tu agente.. sei fottutamente nella merda.. Tu non hai idea con chi hai a che fare, fossi in te starei attento, potresti farti male.. -
Riuscì a liberarsi dalla sua stretta , sistemandosi la giacca e puntando un dito contro Jimin.
- Tu sai.. cosa succederá.. Buona serata ragazzi.. -
Jungkook guardó quell'uomo inquietante allontanarsi, salire in auto con finestrini oscurati e svoltare finalmente l'angolo.
Mise la sicura alla pistola e si voltó a guardare Jimin, che si stringeva le braccia al petto e lasciava andare un lungo respiro.
Gli si avvicinó, portó le mani ai suoi fianchi spingendolo piano dentro casa.
- Così ti ammalerai.. - mormoró, avvicinandosi ad un mobiletto li accanto prendendo un asciugamano e una volta tornato da lui lo portó alla testa del ragazzo frizionandogli piano i capelli.
- Fuori fá freddo e tu scendi cosi? Con i capelli ancora bagnati..? -
Jimin lo abbracció, appoggiando la testa al suo petto. Sospirando piano.
- Mi dispiace Jungkook, non pensavo che si sarebbe fatto vivo.. È una lunga storia e giuro che prima o poi te la racconto.
Non permetteró che ritorni qui.. a casa tua. -
Jungkook ricambió l'abbraccio, tenendolo ben stretto a sè.
Doveva assolutamente trovare un modo per distrare il ragazzo da quel senso di colpa che lo aveva assalito in quel momento.
- Jiminssi.. Vuoi ancora cucinare del Ramen per me? - il ragazzo sollevó appena la testa per poterlo guardare negli occhi, Jungkook proprio non riusciva a capire come Jimin potesse passare dall'essere attraente e sexy ad essere cosi fragile e dolce.
Quegli occhi grandi che lo scrutavano e quelle labbra cosi gonfie e rosse che dio solo sapeva quando volesse baciarle, ancora e ancora.
Ci si poteva perdere in quelle labbra e Jungkook lo sapeva benissimo.
- Allora? Ho davvero fame.. -
Mormoró regalandogli un sorriso, che lui ricambió subito.
- Te l'ho promesso, quindi.. si, ora te lo preparo.. prima peró, puoi baciarmi? - Jungkook non sè lo fece ripetere due volte, avvicinó le labbra alle sue.
Sfiorandole lentamente tenendo lo sguardo fisso nel suo.
Quando Jimin protese le labbra verso le sue per farsi baciare, il moro appoggió le sue, baciandolo piano prendendosi tutto il tempo possibile per godersi quelle labbra e quel bacio.
Le mani del ragazzo strinsero la sua maglia.
Jungkook chiese accesso alla sua bocca, toccando le sue labbra con la lingua, voglioso di giocare con la sua.
Jimin schiude le labbra lasciandogli spazio, mugoló piano, intrecciando finalmente la lingua alla sua.
Mordendo poi piano il suo labbro inferiore.
Riuscì a vederlo arrossire leggermente, ed era cosi strano vederlo cosi, solitamente era un tipo sfacciato, senza tanti peli sulla lingua.
- Mmh.. Meglio sè, inizio a preparare il Ramen.. - questo fece decisamente ridere Jungkook, quel commento era un modo per dire che sè non andava subito in cucina sarebbero finiti nuovamente a letto insieme, e di certo lui non si sarebbe tirato indietro.
Mentre Jimin raggiungeva la cucina una vibrazione gli fece capire che qualcuno lo stava chiamando.
Prese il proprio cellulare dalla tasca dei jeans, il suo superiore lo stava cercando.
- Si? - la voce bassa e infastidita, non era proprio dell'umore per sentire cosa avesse da dirgli ma il lavoro era lavoro.
"Agente Jeon.." inizió lui "só che oggi è la tua serata libera e che domani è il tuo giorno di riposo... Ma è possibile avere la tua presenza questa sera al ristorante giù in centro? Ho una questione urgente da risolvere e tu sei l'unico che potrebbe aiutarmi... Riguarda anche il caso che state seguindo tu e gli altri."
Jungkook si appoggió alla porta, cercando di capire il motivo del perchè avesse chiamato proprio lui.
- Lei sá che qualsiasi informazione riguardante il caso non puó trapelare al di fuori del distretto.. lei, con tutto il rispetto non fá parte della mia squadra e non dovrebbe avere informazioni sul caso.. - il superiore emise una risata, prima di parlare.
"Per quanto tu voglia tenermi lontano da questo caso è impossibile.. sono il tuo superiore.. Vuoi o no queste informazioni sul caso? O sei troppo impegnato?"
Jungkook ci pensó per qualche minuto, poteva sentire Jimin muoversi in cucina, passare la serata con Jimin a mangiare Ramen era decisamente migliore di passarla con un superiore che detestava.
"Prima che tu dica no.. Puoi portare pure il tuo amichetto. Non sorprenderti che io sappia che hai qualcuno con cui ti vedi.. È pure giovane e carino, vedi di venire.. O.."
- Non mi minacci.. Non le conviene.. le dico solo una cosa, sè alza anche un solo dito verso Jimin.. Non la passerá liscia.. Verró al ristorante, da solo! -
Mise giù, portando il proprio cellulare nella tasca.
Raggiunge la cucina, sentendo un delizioso profumo di Ramen, il suo stomaco giá lo implorava di rimanere li, a gustarsi quel piatto delizioso.
- Jimin-ah.. Devo uscire per qualche ora.. Tu, fá come fosse casa tua d'accordo? -
Jimim si voltó per poterlo guardare, sollevando un sopracciglio.
- è tardi.. perchè proprio ora? -
Jungkook portó le mani unite, in segno di scuse.
Avvicinandosi a lui e puntando lo sguardo nel suo.
- il mio superiore.. lo stesso coglione di sempre.. Torno tra un ora.. -
Jimin scosse piano la testa, voltandosi e spegnendo il fuoco.
- Vengo con te.. e non si discute. Sono proprio curioso di conoscere questo superiore. Dev'essere proprio un coglione sè lo detesti. Non guardarmi cosi.. Non resteró qui, mentre tu sei lá con lui.
L'ultima volta ti sei rifugiato al pub a bere.. questa volta sè ti stuzzica ci penso io a bloccarlo.. il Ramen da qui non scappa.. -
Per quanto volesse convincerlo a rimanere li in casa il ragazzo era irremovibile, e per quanto non volesse ammetterlo, la sua presenza lo avrebbe tenuto calmo.
Non poteva permettersi di scattare come l'ultima volta.
Così acconsentì a portarlo con lui.

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