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Jungkook lasció Yoon e Taehyung, avevano un arduo compito, quello di seguire le ricerche delle ragazza sul fiume.
Mentre lui aveva un altro compito difficile, quello di dire ai gentori di Rosè com era morta e per quale motivo era morta, per poi dire ai genitori dell'altra ragazza che era possibile che anche la loro figlia, fosse stata uccisa.
Sospiró piano, aprendo la porta del proprio ufficio, li entrambi i genitori si voltarono a guardarlo, mentre avanzava per la stanza, verso la propria scrivania.
Si sedette appoggiando il fascicolo sulla scrivania, alzando lo sguardo poi per poterli guardare.
- Agente Jeon.. Che stá succedendo? La stampa stá impazzendo.. Dicono cose assurde.. -
Inizió la madre di Rosè.
- È vero che l'uomo colpevole di tutto questo è morto? -
Chiese a quel punto il padre della giovane attualmente ancora scomparsa.
Jungkook aprì il fascicolo, tenendo ben nascoste le foto del corpo di Rosè, non voleva far rivivere lo stesso incubo ai suoi genitori riguardandole.
- È vero che c'è il complice del crimine in quell'ospedale? Che cosa aspettate ad arrestarlo?
Cosa aspettate a.. Senta agente só che è in fin di vita, ma perchè non lo lasciate morire? È complice di tutto questo.. Perchè lo proteggete.. La stampa.. -
- Le ricordo che qui è all'interno di una stazione di polizia e io sono un agente, per quanto sia preoccupato per vostra figlia che al momento risulta tutt'ora dispersa, non le dà alcun diritto di avanzare tale pretese.
Puó essere denunciato per questo.
Fino a prova contraria sè non si hanno prove a carico che la persona attualmente in fin di vita ha commesso dei crimini non puó essere accusato.
La stampa puó dire o scrivere quello che vuole, ma solo noi abbiamo la veritá.
Dovrebbe saperlo che la stampa ingigantisce ogni cosa..
Per ora lasceró correre e fingeró che lei non abbia davvero consigliato di uccidere una persona innocente.. È rimasto ferito e lotta per la propria vita dopo aver salvato la vita di un agente.. Pensa ancora che sia colpevole? -
L'uomo si mosse nervosamente sulla sedia, mentre la moglie portava la mano sulla sua per calmarlo.
- Tesoro ha ragione, non puoi dire certe cose.
In questo momento dobbiamo essere ottimisti e sperare che So-min sia viva e riportarla a casa sana e salva.
Jungkook a quel punto guardó il padre di Rosè, ignorando per ora l'altro padre. Per quanto soffrisse per la scomparsa della figlia non aveva alcun diritto anche solo di pensare di uccidere Jimin.
Loro non lo conoscevano, aveva dato la sua vita per salvarlo e in quel momento mentre lui era li ad eseguire il suo lavoro, lui, lottava per la propria vita.
In quel momento avrebbe tanto, voluto essere là con lui.
- Penso che quello che vi diró, sia meglio che ve lo riferisca in privato.
Con tutto il rispetto per i genitori di So-min queste informazioni sono delicate e private.
Sè per voi non è troppo disturbo attendere fuori dall'ufficio, appena avró parlato con i genitori di Rosè, vi richiameró dentro e vi informeró riguardo vostra figlia. -
Concluse guardando prima la madre e poi il padre di So-Min.
La madre annuì, stringendo la mano del marito e spingendolo ad alzarsi.
- Attenderemo fuori agente.. -
I due uscirono dall'ufficio richiudendo la porta.
Il padre di Rosè lo guardó attentamente, quello sguardo lo conosceva bene, era lo stesso sguardo che aveva suo padre, anche il padre di Rosè in fondo era un ex poliziotto.
Sapeva quando un agente stava per dare delle brutte notizie.
- Non ci giri troppo intorno Agente, mi dica in cosa si era cacciata Rosè.. Sappiamo entrambi che qualsiasi cosa dirá non ci ridarà nostra figlia, ma.. -
Strinse la mano della moglie che singhiozzava al suo fianco.
- Vogliamo conoscere la veritá, vogliamo sapere cosa le è successo, chi è davvero il colpevole della sua morte. -
- Visto che non dovró girarci troppo intorno e volete la veritá, probabilmente lei essendo un ex poliziotto sá in cosa sua figlia si era cacciata.
Ma, vi diró quello che siamo riusciti a scoprire.
Rosè era finita in un giro di prostituzione,
A capo di questo giro c'era un uomo chiamato Myung-Dae che è stato ucciso e dunque non puó essere arrestato, non potrà mai pagare per quello che ha fatto a vostra figlia.. Rosè voleva uscirne, ma ha incontrato un uomo peggiore che ha spezzato la sua vita e i suoi sogni. -
- Sapete giá chi è quell'uomo? -
Jungkook guardó il padre negli occhi, cercando di trovare le parole giuste.
- È stato il capo della polizia di questo distretto.. -
- Min-ho? -
Jungkook guardó la donna, che aveva alzato la testa e lo stava guardando, scuotendo più volte la testa.
- Non è possibile.. Non puó essere lui. -
- Conosce l'agente Min-ho? -
L'uomo a quel punto intervení, la voce tremante e le mani chiuse a pugno.
- Min-ho è.. Il fratello di mia moglie.. Non che zio di Rosè. -
Jungkook si addossó alla sedia, passandosi le mani tra i capelli.
- Per questo motivo, quella notte Rosè è accorsa da lui.
Si fidava cecamente di lui. -
- Temo che Min-ho abbia contribuito a far conoscere a Myung-Dae vostra figlia.
Rosè peró non era al corrente che suo zio la stava vendendo. Vi prometto che marcirá in quella cella. -
L'uomo annuì piano, alzandonsi in piedi.
- Jungkook.. La posso chiamare per nome agente? -
- Certamente.. -
- Jungkook, cosa le ha fatto Min-ho? Cosa ha fatto quel bastardo alla mia bambina? -
Jungkook si alzó in piedi, avvicinandosi all'uomo.
- Voglio essere il più sincero con lei signore, quell'uomo non è degno di essere un agente di polizia.
Non è degno di essere chiamato uomo.
Ha venduto sua nipote in quel locale, ha lasciato che Myung-Dae la usasse per i suoi loschi piani.
Ha lasciato che diversi uomini si approfittassero di lei.. e quando Rosè ha chiesto aiuto, non ad uno sconosciuto ma ad una persona che sapeva essere della famiglia, lui l'ha tradita e uccisa.
Per quanto nè sappiamo, ha sofferto prima di morire.
Ecco, cosa ha fatto a sua figlia.
Quell'uomo ha distrutto la sua famiglia, le ha portato via la sua bambina e le posso assicurare che non ho visto alcun senso di colpa nei suoi occhi, mentre confessava il suo crimine.
Quell'uomo mi ha quasi portato via la persona che amo e só, só cosa stà provando lei in questo momento e le assicuro che vorrei poterle dire di entrare in quella stanza e di fargli il più male possibile. Perchè anche io, vorrei picchiarlo fino a quando non avró fiato in corpo ma, non voglio che lei finisca per passare per il carnefice mentre lui.. La vittima.
Per questo, la prego di lasciare che sia io a fargliela pagare.. Pagherá per tutto il male che ha fatto.
Pagherá per il resto della sua vita e le prometto che Rosè avrá la sua giustizia.
Ma si deve fidare di me.. probabilmente appena uscirà da questo ufficio lo incontrerá, ci sará un processo in cui dovrete essere presenti ma lei, lei deve assicurarmi che non fará nulla di stupido.. Non possiamo permetterci che la faccia franca.
Probabilmente al processo dirá che è innocente, dirá cose cattive sù Rosè, proverá a farvi cedere.. Ma voi, voi dovrete lottare, lottare per Rosè e lasciare che la legge faccia il suo corso. -
La donna si alzó in piedi avvicinandosi al marito, puntando lo sguardo nel suo.
- Stà dicendo che dovremo starcene in silenzio mentre mio fratello infanga Rosè? Come puó chiederci questo? È giá cosi difficile aver perso nostra figlia, sapere che è stato mio fratello a toglierle la vita e probabilmente a venderla a quell'uomo.
Come possiamo starcene fermi a guardare? -
- Tesoro, in questo sono d'accordo con Jungkook..
I criminali non ammetteranno mai di essere colpevoli.
Infangheranno sempre le vittime.. Ho visto genitori scagliarsi contro quei bastardi quando esercitavo.. Pensi che in quel caso avesse pagato il vero criminale? No, venivano puniti i genitori delle vittime.
Non possiamo rischiare.. Qualsiasi cosa in quel processo verrá detto.. Dovremmo farci forza.. Dovremmo stringere i denti e non crollare.
Non possiamo lasciare che Min-ho nè esca pulito.
Ha detto che Min-ho le ha fatto quasi perdere la persona che ama.. È quel ragazzo vero?
Quello che stà lottando per la sua vita in ospedale?
Come ha fatto a rimanere calmo mentre il padre di So-Min consigliava di farlo morire? -
Jungkook si avvicinó alla scrivania, sedendosi sull'angolo e tornando a guardare l'uomo.
- Le posso assicurare che.. Non ero affatto tranquillo mentre lo diceva.
Il fatto è che lo capisco, stá soffrendo.. Non sà ancora sè la figlia è viva o morta.
In questo caso, ho pensato ad una cosa che mi ha detto Jimin, prima che fosse rapito e riportato da quell'uomo che per anni lo aveva tenuto prigioniero, mi ha pregato di non mollare, mi ha pregato che qualsiasi cosa fosse successa a lui, avrei continuato a lottare, non avrei dovuto pensare come Jungkook ma come l'agente di polizia che aveva conosciuto.
In quel preciso momento, avrei voluto pensare soltanto come a Jungkook, che mi creda.. Stó soffrendo, ho una fottuta paura di perderlo, vorrei essere lá con lui, ma glielo devo.. Voglio essere quell'agente che ha conosciuto e continuare con questo caso e chiuderlo una volta per tutte.
Per questo, poco fá mi sono limitato a redarguirlo.
Il solo pensiero che Jimin possa morire mi stà uccidendo.. Ma non posso mollare proprio adesso. -
L'uomo annuì, stringendo ancora una volta la mano della moglie, riportandolo seduta.
- Vogliamo far entrare i genitori di So-Min? Immagino che ha qualcosa da dire anche a loro.. -
Jungkook annuì, avvicinandosi alla porta l'aprì facendo cenno ai due di entrare.
L'uomo rimase in piedi mentre la moglie si sedette vicino alla madre di Rosè, gli occhi gonfi e lucidi per la preoccupazione.
- Ora possiamo sapere cos è successo a nostra figlia? -
Mormoró la donna, stringendo al petto una collana.
Jungkook le si avvicinó, voleva guardare meglio quella collana, ma il padre lo bloccó.
- Che stà facendo? Perchè si avvicina a mia moglie? -
- Ho bisogno di guardare quella collana che sua moglie tiene stretta al petto.. -
- Quella collana? La collana di So-Min? Che importanza ha? -
Disse prendendolo per il colletto, il padre di Rosè si alzó in piedi avvicinandosi all'uomo e portando la mano al suo polso.
- La prego di calmarsi.. Lasci che l'agente Jeon controlli quella collana. Non peggiori la situazione. -
L'uomo lasció andare Jungkook spostandosi di lato per farlo passare, il moro si avvicinó alla donna abbassandosi per poterle parlare.
- Signora, è la collana di sua figlia quella che stà stringendo? -
- Si, era.. È di So-Min.
Era diventata cosi importante per lei questa collana. Non la toglieva mai. Mi disse che era stata la sua amica a regalargliela.. Rosè. -
Jungkook guardó il padre di Rosè, che trasalì senza farlo notare troppo.
- Posso darle un occhiata? -
- Agente noi vogliamo sapere dov è nostra figlia e lei si stà concentrando sù una stupida collana! -
Intervenì l'uomo, infastidito.
- Sè non chiude quella bocca la faccio portare fuori da questa stanza.. -
- Come ha detto? -
Jungkook lo sfidó con lo sguardo a dire altro.
- Pensa che questo sia un gioco? Qui si parla di vittime e persone scomparse. Qui si tratta di prostituzione.. La collana che lei definisce come stupida o inutile è un indizio.. Vuole sapere perchè lo penso? Perchè quella collana che Tiene sua moglie è la stessa collana che aveva con sè Rosè.
È un marchio.. Vostra figlia faceva parte di tutto questo.
È probabile che.. Sia stata scelta. -
- Pensi che Rosè possa.. -
Jungkook lo guardó, passandosi la mano sul volto esausto.
- Penso che Rosè fosse costretta a cercare altre ragazze.. Non erano libere. - la donna passó la collana al moro, la prese ringraziandola e controllandola.
Una chiave in argento.
- È la stessa collana.. -
- Stà dicendo che mia figlia si prostituiva? -
Chiese l'uomo sottovoce.
- Stó dicendo che sua figlia era stata scelta ed era costretta a prostituirsi.
L'uomo a capo di tutto questo probabilmente sè si rifiutavano le rinchiudeva in celle buie.
Posso solo immaginare cos'hanno passato... -
Jungkook riconsegnó la collana alla donna, alzandosi sentendo il cellulare squillare, lo prese notando che era Yoon a chiamarlo.
- Devo rispondere.. -
Accettó la chiamata uscendo dall'ufficio e richiudendo la porta alle proprie spalle.
- Avete trovato qualcosa? -
"Jungkook i sommozzatori stanno ancora prelustrando il fiume, per il momento non hanno ancora trovato nulla."
- Continuate a cercare e sè trovate qualcosa chiamatemi.. Ci teniamo in contatto. -
"Li con i genitori tutto bene?"
Jungkook si addossó alla parete, chiudendo gli occhi.
- Per ora si, ho appena scoperto che Min-ho era lo zio di Rosè e che la ragazza scomparsa So-Min faceva parte del gruppo di ragazze.
La madre aveva con sè la collana della figlia.. La stessa collana che aveva Rosè e ... Jimin.. -
"Bel casino.. Min-ho sará processato?"
- Probabilmente si, abbiamo abbastanza prove per condannarlo.. L'udienza sarà probabilmente tra qualche giorno.
Yoon.. Troviamo quella ragazza viva.. Anche sè ci volesse tutta la notte ma, dobbiamo trovarla viva e riportarla dai suoi.. -
"Lo sai vero che Min-ho ha confessato di averla uccisa.."
Jungkook pizzicó la propria fronte con le dita, cercando di farsi passare quel fastidioso mal di testa che lo aveva colpiro in quel momento.
- Non mi fido di lui.. Non mi fido di quello che ha detto.
Il mio sesto senso mi dice che è ancora viva.. Ti fidi di me? -
"Mi sono sempre fidato di te Jk.. E continueró a farlo.
Finisci con loro e vieni al fiume.
Poi ti riaccompagneró io stesso da Jimin..."
- Ti ringrazio Yoon.. Davvero. Finisco qui e vi raggiungo.. -
Salutó il maggiore chiudendo la chiamata e portando lo sguardo verso il soffitto, continuando a tenere il cellulare tra le dita.
Lo guardó, sbloccandolo e digitando il numero dell'ospedale.
"Ospedale di seoul, con chi parlo?"
- Si, sono l'agente Jeon.. -
La signorina al lato capo, digitó qualcosa al pc, poteva sentire le sue dita picchiettare sulla tastiera del computer.
"Agente come posso esserle d'aiuto?"
- Vorrei sapere sè ci sono novità sul paziente che tenete nella stanza 207 in rianimazione... -
La donna picchiettó di nuovo, per poi parlare.
"Al momento è ancora privo di sensi, abbiamo dovuto abbassargli la temperatura, ha qualche linea di febbre ma.. sembra stabile. Stiamo facendo tutto il possibile per lui.. Ha bisogno di altro, agente?"
- Sarebbe possibile per me passare stanotte in ospedale?
Vorrei assicurarmi che nessun giornalista entri in quella stanza.. Sà com è la stampa.. -
La donna emise una risatina, segno che capiva benissimo di cosa parlava.
"Oggi alcuni agenti hanno fermato dei giornalisti in borghese.. Volevano entrare in quella stanza. Come ha detto lei, la stampa crede nella colpevolezza del paziente.
Per questo Agente, averla qui sará sicuramente più sicuro, per lui e per l'ospedale.."
Jungkook la ringrazió, chiudendo la chiamata e riportando il cellulare nella tasca dei jeans, rientró nel proprio ufficio, notando come l'uomo, il padre di So-Min stesse inveendo contro il padre di Rosè.
- VOSTRA FIGLIA ha costretto la mia!! -
- Entrambe erano in pericolo..! La mia Rosè non avrebbe mai ingannato un amica sè non si fosse sentita minacciata o in pericolo! Potrebbe essere ancora viva.. almeno voi potrete riabbracciarla! -
Jungkook si avvicinó ai due, cercando di calmarli.
- Ascoltatemi.. Non potere accusarvi l'un l'altro. Ha ragione quando dice che Rosè si sarà sentita minacciata o in pericolo, in quel caso è meglio eseguire gli ordini o sarebbe morta molto prima... le ricordo che Rosè voleva dire tutto e So-Min era con lei, Rosè voleva uscirne insieme a sua figlia.
Ha ragione il padre di Rosè quando dice che lei ha la possibilità di riabbracciare sua figlia. Quindi si calmi.. -
Detto questo l'uomo tornó a sedersi, il padre di Rosè guardó Jungkook accennando un ringraziamento con il movimento della testa.
- Per ora, tornate a casa e riposate.. Vi terró aggiornati.. -

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