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Passato attraverso la fessura, Jimin finì di allacciare la pistola attorno ai fianchi, il fatto che avessero sentito degli spari era inevitabile il pericolo una volta all'interno.
Girato attorno alla proprietá, notó una porta.
Lentamente si avvicinó cercando di aprirla ma questa era chiusa a chiave.
- Dannazione - Mormoró, guardando verso l'alto, quel deposito aveva diverse finestre. Una era rotta, poteva entrare da li.
Si mosse, spostando un vecchio mobile li fuori portandolo sotto la finestra, riuscendo cosi una volta salito ad entrare dentro al deposito.
Cercó di fare il più piano possibile per non essere sentito da chi in quel momento era all'interno.
Si guardó attorno, sperando di trovare Jungkook.
Lentamente si spostó dalla finestra, percorrendo un corridoio, alcune voce si sentivano da lontano, portó inevitabilmente la mano alla pistola, sentendo una voce che riconosceva. Quella di Jungkook, mentre parlava, rilasció un lungo respiro di sollievo a saperlo vivo.
Quando si avvicinó si nascose dietro la porta guardando dentro.
Jungkook era addossato al muro, con lo sguardo sofferente e una mano sul proprio braccio.
Era ferito.
L'uomo di fronte a lui, Jimin lo conosceva bene.
Con quel sorriso divertito mentre l'agente era contro il muro, disarmato e in sofferenza.
- Sono settimane Agente che cerchiamo di farvi smettere di indagare.. e voi? Continuate e continuate.. ! -
Mormorava, Jimin rimase dietro la porta. Non poteva intervenire proprio adesso.
Per quanto avesse voluto andare da Jungkook, non poteva uscire allo scoperto.
- Tu e chi a-altro vuole nascondere tutto questo? -
Mormoró Jungkook tra i denti, cercando di bloccare il sangue, tenendo premuto sulla ferita.
- Come ho già detto, state ficcando troppo il naso e non posso permetterlo.. -
L'uomo alzó la pistola puntandola sù Jungkook,
Jimin tratenne il fiato.
- Non posso lasciarti uscire da qui.. -
Jimin notó gli altri uomini sbucare alle spalle dell'uomo, sapeva bene quando quei due fossero forti e sopratutto dipendessero dalle labbra del capo.
- Non possiamo lasciarlo uscire di qui.. Non lo voglio morto ma, potreste divertirvi un pó con lui.. Non fategli troppo male, altrimenti non avró alcuna chance con Jimin.. Sè scopre cosa stó facendo al poliziotto con cui si diverte.. -
Jimin notó come Jungkook sollevó la testa a quelle parole, le spalle che tremavano e la voce in un sussurro.
- Ji-Jimin? Che significa? - l'uomo si voltó a guardarlo, spostandosi per poterlo guardare meglio negli occhi.
- Agente.. Lei non sá quanto Jimin ci sia dentro fino al collo. Gliel'ha mai chiesto? Oppure, avete deciso di spassarvela e basta? Come pensi che io e i miei uomini abbiamo avuto quelle informazioni sul caso? Mmh? -
Jimin stringe la mano a pugno, portando la propria schiena contro la porta. Chiudendo gli occhi, cercando di dimenticare lo sguardo che Jungkook aveva in quel momento, dopo quella notizia.
Sospiró piano, spostandosi da dietro alla porta.
Entrando dentro la stanza, Myung-Dae alzó la testa spostando lo sguardo da Jungkook a Jimin, sogghignando.
Il moro era adesso inginocchiato a terra con la testa bassa e il corpo tremante.
- Jiminie.. sei arrivato.. -
Mormoró l'uomo sollevandosi leggermente e andando verso di lui. Gli occhi puntati nei suoi.
- Come vedi è solo una piccola ferita.. -
Jimin spostó lo sguardo da lui a Jungkook, cercando di capire sè stesse davvero bene ma il moro non sollevó la testa per guardarlo.
I due uomini di Myung-Dae gli si avvicinarono afferrandolo e legandogli i polsi contro la parete.
- Puoi lasciarlo andare, qui fuori ci sono i suoi compagni.. Sè restate qui, finirete per essere arrestati.. avete sparato ad un agente.. - l'uomo rise, scrollando le spalle e portando la mano ad accarezzare il suo braccio, solo allora e a quel movimento il moro sollevó la testa per guardare prima l'uomo e poi Jimin, che a quel tocco si scostó, guardando l'uomo negli occhi.
- È vivo peró, per quanto voglia lasciarlo andare non posso. L'agente Jeon verrá con noi.. C'è un uscita d'emergenza, voglio solo divertirmi un pó.. Non saró io a sporcarmi le mani ma loro.. Tu Jimin-ah puoi sempre rimanere a guardare.. Dopo tutto, non nè sei innamorato, l'hai detto tu no? Tu non sei di nessuno.. -
Jimin tenne lo sguardo nel suo, stringendo la mano a pugno, sentendo il primo lamento di Jungkook.
Voltó la testa a guardarlo, uno degli uomini di Myung-Dae aveva colpito il moro nello stomaco con un pugno.
- Ho detto di lasciarlo andare.. Non stó scherzando. Sè non lo fai Myung-Dae diró tutto agli altri agenti.. penso che l'agente Min non veda l'ora di usare la forza.. -
L'uomo incronció le braccia al petto alzando un sopracciglio guardandolo attentamente, Jimin in quel momento era serio.
Per quanto non volesse ammetterlo non voleva proprio che Jungkook nè rimanesse ferito, non voleva che il moro soffrisse nè mentalmente e nè fisicamente.
- Jimin.. Da che parte stai? Non metterti contro di me.. sai di cosa sono capace. -
Jimin tornó a guardarlo negli occhi.
spostandosi da li e raggiungendo Jungkook, abbassandosi per poterlo guardare, non solo era ferito al braccio, lo avevano picchiato.
- Dovresti starne fuori Jimin.. Tanto l'agente Jeon, appena sará libero pensi che ti vorrá ancora al suo fianco? Passerà i giorni a cercarti per sbatterti in una cella buia e butterá la chiave.. -
L'uomo rise, facendo cenno ai due di portare Jungkook fuori di li.
- Jungkook.. Mi dispiace.. -
Jungkook sollevó la testa per poterlo guardare, quegli occhi che il giorno prima erano luminosi, adesso sembravano spenti e arrabbiati.
Jungkook era arrabbiato con lui, probabilmente ferito e nè aveva tutte le ragioni.
- Yoon.. aveva ragione, non avrei dovuto fidarmi di te.. Che stupido! Dio che stupido che sono stato.. F-Fai parte di tutto questo? Cazzo! -
Cercó di liberarsi dalle corde, rischiando solo di ferirsi soltanto.
Jimin udì la risata dell'uomo alle proprie spalle.
- Davvero Agente pensava che Jimin fosse innamorato di lei? Questo è cosi divertente.. Non trovate? Ora peró si è fatto tardi.. ragazzi portate l'agente Jeon nella mia dimora, assicuratevi che nessuno vi veda uscire di qui..
Jimin-ah.. ci vediamo a casa! -
Myung-Dae uscì dalla stanza ridendo ancora, mentre Jimin tornó a guardare Jungkook, che con il corpo tremante cercava di non crollare.
Fù poco dopo che venne portato via dai due, lasciandolo li. In quella stanza..
Jimin chiuse gli occhi portando le ginocchia al petto e stringendo i capelli con forza, ritornando a quella sera.

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