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Dopo aver parlato con Jungkook, era uscito dalla porta secondaria, un piccolo passaggio che nessuno conosceva a parte lui.
Quante volte era rimasto li sotto, dove l'uomo si divertiva a rinchiudere i suoi nemici e torturarli, e quante volte lui si era ritrovato rinchiuso li, in una di quelle celle buie, era stato uno di quei giorni che aveva trovato quel passaggio, non era proprio una via di fuga .. ma almeno, poteva uscire e vedere la luce del sole.
Jimin sapeva quanto buio fosse la sotto la notte, prima che Myung-Dae finisse per provare una forte attrazione per lui e lo facesse uscire e vivere a casa sua, era li che era finito.
Jungkook non poteva sapere cosa avesse passato davvero nella sua vita, nessuno si era davvero interessato a lui.
Nemmeno il moro si era preoccupato a chiedere di più della sua vita passata.
In quel momento era nella sua stanza, quella stanza che ormai era sua da più di due anni.
La porta si aprì lentamente e non servì voltarsi per capire chi in quel momento fosse entrato.
Myung-Dae sembrava decisamente nervoso e arrabbiato.
- Jiminie.. Hai detto a quell'agente di Min-ho? -
Jimin scrolló le spalle, alzandosi dal proprio letto e avvicinandosi alla scrivania dandogli le spalle.
- Non gli ho detto nulla, magari quel coglione ha fatto un passo falso.. Myung-Dae, Jungkook non è cosi stupido.
Quel tizio lo tratta come un idiota, ma non lo è.. Prima o poi arriverá alla veritá e voi avete paura proprio di questo.. quel giorno al ristorante, hai idea della figura che ha fatto?
Per non parlare del fatto che abbia portato a Jungkook delle prove che potrebbero pure inchiodarlo.. e a quel punto pensi che rimmarrá zitto? Ci metterá due secondi a fare il tuo nome.. e probabilmente anche il mio, visto che l'ho rifiutato. -
Myung-Dae sollevó la testa per poterlo guardare.
- Ci ha provato con te? -
Jimin a quel punto emise una risata, scuotendo piano la testa, proprio non capiva come fosse possibile che di tutto quello che gli aveva detto, si fosse soffermato sul fatto che ci avesse spudoratamente provato con lui.
- Ha importanza? Con quel coglione finirai dietro le sbarre.. fà tanto il gradasso, dovrebbe tenere un profilo basso e non attirare l'attenzione sù di sè.
Tu sai che hanno il telefono della ragazzina? -
L'uomo annuì piano, incrociando le braccia e addossandosi alla porta.
- Si lo só, ma i miei uomini hanno eliminato tutto.. non troveranno nulla.. -
Jimin tornó a sedersi sul letto, alzando la testa per guardarlo attentamente.
- Hanno un agente che sè la cava con l'informatica.. quanto pensi ci metterá a recuperare i dati cancellati? Non avresti dovuto fargli trovare quel telefono.. Con quella ragazzina siete andati troppo oltre e lo sai. -
- Non sai cosa sia successo davvero, Jimin.. -
Il ragazzo annuì, passando una mano tra i capelli esasperato.
- Appunto.. Io non c'ero.. ma lei è morta.
E voi eravate li, te lo stó dicendo. Sè recuperano quei dati, sei fottuto.. -
L'uomo gli si avvicinó, portando le mani ai lati dei suoi fianchi, allungandosi verso di lui. Il volto troppo vicino al suo.
- Allora dovresti proprio trovare il modo di risolvere questa cosa Jimin-ah.. Devi tornare al distretto, fingi.. infiltrati nel loro distretto e scopri cosa sanno.. anzi, elimina le prove. -
- Non lo faró, non questa volta.. Mi hai fatto rubare la sua chiavetta USB.. non ho intenzione di fare altro.. -
Myung-Dae rise divertito, passando la punta delle dita sui suoi fianchi, mentre Jimin indietreggió sollevando lo sguardo nel suo.
- Sè non vuoi che muoia, sè non vuoi che prima di ucciderlo mi diverta a torturarlo.. Dovrai farlo.. lo sai che non scherzo, hai visto cosa sono capace di fare.. Jimin-ah, puoi fare o dire qualsiasi cosa ma alla fine quello che decide sono io.. Non puoi scappare, quante volte ci hai provato? Alla fine, ti ritrovo sempre.. ricordati che posso sempre rinchiuderti la sotto.. Per quanto ti desidero, a volte ti dimentichi chi sono.. e sai che andresti punito.. Per questa volta, non faró niente.. ma non tirare troppo la corda.. -
Si spostó, indietreggiando e salutandolo prima di uscire dalla stanza.
Jimin rilasció il respiro che aveva trattenuto, cercando di calmarsi.
Per quanto volesse opporsi, non poteva farlo.
Era vero, Myung-Dae lo aveva in pugno.
Non poteva opporsi alle sue decisioni, e non voleva tornare rinchiuso lá sotto, solo il pensiero lo faceva rabbrividire.
Sospiró, prendendo il proprio cellulare, digitando il numero dell'agente Yoon.
"Pronto?" Quella voce scorbutica ormai la conosceva fin troppo bene.
- Sono Jimin.. Dove sei? -
L'agente sbuffó, ma questo a Jimin poco importava.
- avete qualche indizio sù dove possa trovarsi Jungkook? -
La voce di Yoon si fece spazio, era calma ma si poteva sentire, sè si ascoltava bene una leggera nota preoccupata.
" non siamo riusciti a trovare alcun indizio.. non posso dirti molto, siamo al centro di un caso che è strettamente riservato.
Per quanto tu sia accorso in suo aiuto, Jungkook non era li.. Non sei autorizzato ad avere queste informazioni, lo sai vero?"
Jimin strinse appena il cellulare, cercando di trovare le parole giuste da dire in quel momento.
- Potrei aiutare.. Non só come ma.. sono molto bravo con l'informatica.
Potrei aiutarvi a scoprire di chi era quel numero che la ragazzina ha chiamato più volte.. -
Yoon sembró sorpreso quando rispose.
"Come sai del numero?"
- Ero con Jungkook quando il vostro superiore ha dato queste informazioni.. Fatemi aiutare, anche io come voi, voglio scoprire dove si trovare Jungkook.. -
Non sembró convinto, ma dopo un lungo sospiro si convinse a farsi aiutare.
- Jiminie.. Sè scopro che mi stai prendendo per il culo.. me la paghi.. È chiaro? -
Jimin emise una risata, scuotendo piano la testa.
- Agente Yoon gliel'ho già detto.. dovrebbe scopare di più.. -
"Fottiti.." rispose lui in risposta, mentre Jimin si alzó prendendo un pezzo di carta dalla propria scrivania.
- Domani alle 9:00 saró al distretto.. mi serve il telefono e un vostro pc.. una volta che saró collegato, scopriró a chi è intestato. -
A quel punto Yoon acconsentì a farlo andare al distretto.
- Agente.. non mi faccia avere tra i piedi quel coglione.. d'accordo? -
"Domani non sará al distretto.. è fuori per delle commisioni riguardo il caso.. sembra molto preoccupato per la scomparsa di Jungkook e addolorato e non è da lui.."
Jimin smise di scrivere sul foglio sollevando un sopracciglio.
- Fuori per delle commissioni? Ha detto dove? -
Yoon emise una risata, prima di rispondere
"Perchè dovrebbe dirlo a noi?"
- Giusto, è vero.. Ora devo andare.. ci vediamo domani mattina.. -
Mise giù, portando il cellulare nella tasca dei jeans e uscendo dalla stanza. Myung-Dae era li, con un sorriso divertito sulle labbra.
- Ottimo lavoro Jimin-ah.. -
- non l'ho fatto per te.. -
Lo guardó digrignando i denti, avvicinandosi a lui e spingendolo contro il muro.
- Só che lo stai facendo per quell'agente.. ma sappi solo che sè mi tradisci.. non esiteró a torturarti Jiminie.. Ricordatelo bene! -
Lo lasció andare, prendendo e scomparendo dalla sua vista.
Jimin si ricompose, scendendo le scale e uscendo dalla porta d'ingresso.

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