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Jimin cercó in tutto i modi di liberare il proprio polso dalla catena che lo teneva incatenato al letto.
Qualsiasi modo possibile eppure non riuscì a liberarsi, ferendosi soltanto più di prima.
Voltó la testa verso la porta della propria stanza sentendola aprirsi e in quel momento all'interno della stanza entró il suo amico Sunwoon, aveva con sè un vassoio con del cibo fumante sopra, davvero Myung-Dae pensava che avrebbe mangiato? Tutto quello che stava passando gli aveva chiuso lo stomaco, voleva soltando andarsene da li.
Voleva raggiungere Jungkook e fermarlo sè avesse deciso di fare l'eroe.
Doveva andare da lui.
- Sunwoon.. A-Aiutami.. Ti prego. -
L'amico appoggió il vassoio sul mobiletto accanto al letto e si sedette, portando lo sguardo triste verso Jimin.
- Non posso aiutarti.. Sè ti aiuto a scappare.. Mi uccideranno.
Ho giá rischiato quella sera, mi sono salvato solo perchè ho detto loro che eri scappato e non sono riuscito a trovarti.
Per quanto mi rincresca doverti dire di no.. Non posso rischiare Jimin-ah. -
- Sungwoon.. Non puoi dire sul serio.. -
Il ragazzo scese dal letto, Jimin cercó di afferrare la sua maglia con la mano libera ma la catena lo bloccó.
Vedendolo uscire da quella stanza senza voltarsi a guardarlo.
- SUNGWOON! - urló, cercando di tirare ancora quella dannata catena.
- SUNGWOON, só che sei ancora li.. Non puoi liberarmi ma.. Ti prego aiutami a mettermi in contatto con Jungkook. Anche solo per fargli sapere che sono vivo.. T-Ti prego.. -
La porta si aprì nuovamente, ma questa volta non era Sungwoon ma, Myung-Dae.
Jimin si tiró a sedere verso la tastiera del letto. Stringendo le mani a pugno nel vederlo avanzare.
- Dovresti mangiare, lo sai? -
- Ho lo stomaco chiuso.. Non riuscirei comunque a mangiare. -
- Ma tu devi mangiare, non voglio che ti ammali per questo.. Non voglio ricapiti come un tempo. Ricordi cosa hai passato? -
Jimin distolse lo sguardo mordendosi il labbro inferiore, chiudendo gli occhi e cercando di rallentare il respiro.
- Non voglio mangiare.. -
- È un ordine Jimin.. Non voglio che tu finisca nuovamente in ospedale perchè non mangi abbastanza.. Ti ho quasi perso quel giorno.. -
- Ha importanza? Anche allora ero incatenato.. Ero in una fottuta cella al buio, mi torturavi.. Lasciavi che i tuoi uomini mi picchiassero.. Non sono finito in ospedale perchè non toccavo cibo, sono finito in quell'ospedale per le percosse dei tuoi uomini.. E ora? Ora sono di nuovo incatenato, in una stanza.
Myung-Dae, hai un accordo con mio padre, prenditi lui.
Uccidilo sè necessario ma, lasciami libero.. Voglio essere libero! -
Mormoró esausto, portando le mani al volto.
- Ho un accordo con tuo padre.. Ma non è lui che voglio.
Ho sempre e solo voluto te.
Come sai quando venivo da tuo padre per riscuotere il denaro che mi doveva, e tu.. Tu entravi in quella stanza, dopo una lunga giornata a scuola, non hai idea di quanto avrei voluto averti.. Ti volevo a tutti i costi.
Tuo padre era ed è tutt'ora un fallito che per salvarsi la pelle ha venduto il proprio figlio.
Sapevo come ottenere ció che volevo.. -
- Tenermi prigioniero? Usarmi a tuo piacimento? -
Myung-Dae scosse appena la testa, avvicinandosi a lui e accarezzando lentamente la sua guancia, tenendo lo sguardo fisso nel suo.
- Liberarti da un padre che non sapeva darti valore.. Quante volte ti ha picchiato Jimin-ah? Quante volte hai dovuto bloccarlo dal picchiare tua madre quando tornava a casa ubriaco?
Pensi che non sapessi cosa passavi?
Io só tutto.. -
- Non ha importanza.. Non sono comunque libero, è vero.. Mi picchiava, ma ero libero di lasciare quella casa e andarmene.
Qui? Guardami? -
Mosse il polso, facendogli vedere la catena.. Tenendo lo sguardo nel suo.
- Non sono libero.. -
- Dimentichi che un tempo eri prigioniero in delle celle buie, qui sei ancora nella tua stanza e tutto questo è dovuto al tuo comportamente.. Dovevi soltanto eseguire degli ordini, seduci e sparisci.
In questa ultima missione, hai sedotto, ma non sei sparito.
Ti sei lasciato guidare dai sentimenti per un agente che avrei dovuto eliminare fin dall'inizio.
Vedi Jimin, a me non piace perdere, io ottengo sempre quello che voglio, che l'altra persona sia o meno d'accordo con me.
Forse, dovrei seguire il consiglio di Min-ho e ottenere ció che voglio con la forza.
Rimetterti al tuo posto e rammentarti chi comanda qui.
Per quanto io sia attratto da te.. Dovresti ricordare chi sono.
Posso sempre rinchiuderti per davvero, non avresti cibo.. Nè acqua.. Rimarresti in una cella buia a morire.
Oppure, accetti di restare al mio fianco e di goderti la vita che posso offrirti.
In cambio.. Lascerai che io uccida quell'agente e che io allora possa andare avanti con il piano.
Il fatto è che te lo leggo negli occhi, che non vuoi che succeda nulla a Jungkook.
Conoscendoti preferiresti morire che vederlo mentre io lo uccido.
Dunque.. Penso proprio che accetteró il consiglio che mi hanno suggerito. -
Myung-Dae, si avvicinó a Jimin, scivolando sul letto e portandosi completamente sù di lui. Sovrastandolo con la sua stazza.
- Il fatto che leggere la paura nei tuoi occhi non mi provoca alcun piacere. -
Mormoró portando la mano al suo collo e stringendolo lentamente, puntando lo sguardo nel suo.
- Torna in te, torna ad essere il Jimin che conosco.. -
- T-Tu vuoi soltanto un sottomesso.. Ma non ho scelto io questa vita.
Non ho avuto scelta.. -
Mormora, lasciando finalmente andare le proprie lacrime, era stato impossibile per lui trattenerle.
Le labbra di Myung-Dae si posarono sulle sue, Jimin cercó di staccarsi ma la mano del maggiore dal collo si spostó sulla sua guancia, tenendolo fermo.
Nel silenzio della stanza si sentì la sicura di una pistola che veniva tolta, Myung-Dae staccó le labbra da quelle di Jimin, rimanendo fermo. Mentre Jimin tremante spostó lo sguardo oltre il volto del più grande, prendendo un lungo respiro di sollievo nel ritrovare Jungkook, con la pistola puntata alla testa del maggiore.
- J-Jungkook.. -
Jungkook spostó lo sguardo da Myung-Dae a Jimin, tenendolo comunque sottotiro, non poteva abbassare la guardia.
Non avrebbe nemmeno dovuto uscire cosi, allo scoperto, ma solo il vedere come quel verme avesse baciato Jimin senza il sul consenso, lo aveva fatto uscire allo scoperto.
Nessuno, avrebbe più toccato o ferito Jimin.
- Stai bene? -
Chiese, notando come Il corpo di Jimin tremasse.
Gli occhi lucidi e spaventati.
- S-Stó bene.. Non.. Non dovresti essere qui. Qui sarai in pericolo. -
- Ha ragione Jimin, pensi davvero che i miei uomini non scopriranno che sei qui e che mi stai minacciando con una pistola? -
Jungkook spinse la pistola contro la sua testa.
- Io fossi in te, non parlerei troppo.. Sè anche i tuoi uomini facessero irruzione qui, avrei l'occasione di sparare e di avere l'opportunitá di eliminarti con le mie stesse mani, almeno morirei sapendo che Jimin è al sicuro.. -
- Come hai.. Fatto a scoprire questo posto? -
- Ricordati che sono un agente di polizia, mi è bastato qualche minuto per innescare la paura nella mente di Min-ho, ha troppa paura che la sua carriera finisca ed
Era solo questione di poco tempo e sapevo sarebbe corso da te.. Non dovresti fidarti di lui.. -
Jungkook lo afferró per la camicia, spingendolo via da Jimin. Myung-Dae perse l'equilibrio cadendo sul pavimento.
- Non uscirai da qui vivo.. Nessuno di voi lascerà questo posto vivo.
Jimin non sará mai tuo! -
- JIMIN NON È NEMMENO TUO.. -
Urló Jungkook avvicinandosi, continuando a puntare la pistola contro l'uomo, Myung-Dae a quel punto di addossó alla parete,
Portando le mani in alto.
- È Mio di diritto.. È sempre stato mio.. Suo padre l'ha ceduto a me.
Prima di incontrare te, Jimin avrebbe fatto di tutto per me.
Tu sei la persona che ha rovinato tutto.. -
- I-Io avrei fatto qualsiasi cosa per te? -
Myung-Dae e Jungkook si voltarono verso Jimin, lo sguardo rivolto verso l'uomo più grande.
- Era l-l'unico modo per uscire da quella prigione.
Era l'unico modo che avevo per evadere da qui.
Pensi che mi sia divertito a fare quelle cose?
Che mi sia divertito a sedurre quegli uomini?
Pensi che non mi sia sentito colpevole delle loro morti?
Ogni fottuto giorno nè pago le conseguenze.
Non ero libero di decidere.
I-io ho iniziato ad essere libero da quando ho.. Conosciuto Jungkook. -
Spostó lo sguardo dal maggiore a quello di Jungkook, che lo stava ancora guardando.
- L'ho ferito, mi sono preso gioco di lui.. Eppure, non ha mai smesso di proteggermi.
Non ha mai smesso di rendermi migliore.
Non ha mai smesso di amarmi.
Io avevo bisogno di qualcuno che mi amasse davvero, Myung-Dae tu non mi ami.
Non mi hai mai amato.
Per te ero solo un fottuto trofeo, un trofeo che usavi a tuo piacimento, è per questo che non ti ho mai amato.
Per questo non sono mai stato tuo. -
Myung-Dae, digrignó i denti.
Alzandosi da terra e scagliandosi contro Jungkook.
I due caddero a terra, mentre Jungkook perse la propria pistola per il colpo subito.
Il maggiore estrasse un coltello, che Jungkook riuscì a schivare per poco, bloccandogli il braccio.
- TU .. Non me lo porterai via! -
Jimin cercó di nuovo di liberarsi dalla catena, urlando per il dolore che provava nel cercare di sfilare la mano.
- ANDIAMO CAZZO.. ANDIAMO.. -
Myung-Dae, spinse il coltello più vicino, Jungkook poteva sentire la punta della lama toccare il suo petto.
Era dannatamente determinato a eliminarlo. Sè fosse riuscito ad ucciderlo per Jimin sarebbe stata la fine.
Jungkook colpì l'uomo sul volto, ma questi non si spostó.
- Ti ho lasciato in vita quel giorno solo perchè mi servivi vivo e dovevi aiutare Jimin, ma questa volta non sarai cosi fortunato..Non uscirai da qui vivo.. A quel punto faró mio Jimin.. -
Emise una risata che mise i brividi a Jungkook.
- Sei uno psicopatico.. -
- Oh ma davvero? Pensi che solo io lo sia? Perchè invece non parliamo del tuo capo?
Quell'uomo a differenza mia non ha un anima.. Ha fatto fuori quella ragazzina senza pensarci due volte. Quella ragazzina era corsa a chiedere aiuto.. Aveva visto mentre io uccidevo quell'uomo, Min-ho ha avuto paura che potesse parlare con qualche agente.. Le ha assicurato che l'avrebbe aiutata, portandola al distretto.. L'ha uccisa a mani nude. Non si è fermato mentre la ragazzina chiedeva aiuto e urlava per la paura.. Lui.. È il vero psicopatico della situazione.. La ragazza scomparsa? La troverete morta in qualche campo, ci ha pensato sempre lui.. È facile dare ordini e non sporcarsi mai le mani. C'è chi commette crimini al posto tuo.. - più parlava, più spingeva il coltello, facendo urlare Jungkook.
Il moro schiuse le labbra socchiudendo gli occhi, non poteva mollare proprio adesso.
vide con la coda dell'occhio Jimin scivolare giù dal letto e raggiungere il punto in cui era finita la sua pistola.
Anche Myung-Dae lo notó, si staccó appena da Jungkook colpendolo con un pugno sul volto, alzandosi e raggiungendo Jimin, lo prese scaraventandolo verso la parete.
- Visto che non potró averti io, non potrá nemmeno lui a questo punto.. -
Prese Jimin per la maglia alzandolo e bloccandolo al muro, Jungkook si mosse sul pavimento riaprendo gli occhi, il colpo che aveva subito era stato abbastanza forte da tramortirlo e voltando la testa, vide Jimin bloccato al muro da Myung-Dae, a quel punto l'uomo colpì Jimin con il coltello, conficcandolo sul fianco.
Jimin urló, cercando di allontanarlo il più possibile. A quel punto Jungkook scattó verso la pistola, impugnandola e sparando.
Myung-Dae, estrasse il coltello dal corpo di Jimin, voltandosi e guardandolo, il corpo che tremava mentre perdeva il contatto con il coltello che sbattè sul pavimento.
Il maggiore portó la mano al petto, dove li, si allargava sempre di più la macchia di sangue, poi crolló a terra.
Jungkook si alzó in piedi, correndo verso Jimin che scivolava lungo il muro, tenendo stretta la mano al fianco.
- J-Jimin.. Cazzo.. -
- Jung.. J-Jungkook.. G-Grazie per.. P-Per avermi.. A-Amato. -
Mormoró, appoggiando le labbra contro le sue.
Poi abbandonó la testa contro la sua spalla.
- Jimin.. Hey.. J-JIMIN! -
In quel momento entrarono Yoon e Taehyung, entrambi si voltarono verso Myung-Dae a terra, correndo poi da Jungkook che teneva stretto Jimin.
- Jungkook.. -
- YOON, TI PREGO.. HO BISOGNO DI PORTARLO IN OSPEDALE.. T-TI PREGO! -
A quel punto il maggiore lo aiutó ad alzarsi, mentre Jungkook prendeva Jimin in braccio, correndo fuori da quella stanza, Yoon una volta fuori salì in auto e mise in moto.
Fù una corsa contro il tempo.
Arrivarono in ospedale e non potè entrare insieme a lui, alcuni medici lo bloccarono, mentre altri intubavano Jimin e cercavano di rianimarlo.
Jungkook e Yoon furono portati in una sala d'attesa, mentre Un infermiera curava le ferite di Jungkook.
Quella luce rossa accesa che indicava che Jimin era ancora in sala operatoria.
- Jungkook... Hey, andrá tutto bene vedrai.. -
- A-Avrei dovuto proteggerlo.. -
- E l'hai fatto.. L'hai protetto, l'hai amato.. Gli stai salvando la vita. -
Jungkook si alzó in piedi, colpendo il muro di fronte a sè con il pugno.
- Salvando la vita? Stà rischiando di morire.. Non.. Non sono riuscito ad uccidere quel verme prima che.. Prima che.. -
- Ha cercato di aiutarti.. Sapeva a cosa andava incontro.
Sei riuscito ad ucciderlo.. -
- MA A QUALE PREZZO? La persona che amo è in fin di vita e non só nemmeno sè lo rivedró, ancora.. Dovevo esserci io li dentro! -
- Pensi che sè tu fossi in quella sala adesso, per Jimin sarebbe stato più semplice?
Jungkook quel ragazzino avrebbe comunque dato la vita per te.
In questo momento dobbiamo solo sperare che tutto vada per il verso giusto.
Yu è salva, Myung-Dae è morto e Min-ho è al distretto.. Avevi ancora la radio accesa quando Myung-Dae confessava i crimini.
Jimin per quanto sia fastidioso e testardo, c'è la fará.. -
In quel preciso momento, la luce rossa si spense, Jungkook e Yoon si guardarono.

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