Aveva lasciato l'uomo e il suo ufficio per raggiungere nuovamente la propria stanza. Visto che c'era del tempo e a Jimin non era mai andato a genio di arrivare puntuale a qualche appuntamento anche sè era urgente.
Aveva deciso di tingersi i capelli di nero, per quanto amasse i propri capelli argentati, con il nero riusciva decisamente di più ad attirare l'attenzione di chiunque lo guardasse.
E a Jimin dopo tutto non dispiaceva essere guardato o desiderato.
Decise di lasciare i capelli umidi e di indossare comunque gli abiti scelti da Myung-Dae indossandoli e uscendo poi, pronto a raggiungere l'agente Yoon al pub. Dopo tutto non aveva alcuna voglia quella sera di pensare al lavoro, aveva dato appuntamento per quello alle 9 di mattina e per quanto desiderasse aiutarli e aiutare Jungkook ad uscire da quella situazione per quella sera non era dell'umore giusto per pensare a omicidi o rapimenti, per quanto sapesse di esserne coinvolto fin troppo.
Prese la prima auto che trovó nel parcheggio, prendendo la chiave dal porta oggetti e inserendola nel quadro, mettendo in moto e immettendosi subito nel traffico.
Proprio in quel momento il proprio cellulare inizió a squillare, lo collegó all'auto, accettando la chiamata - Agente.. stó arrivando.. -
Sembrava decisamente infastidito quando rispose.
"Ti ho chiamato un ora fà, dove diavolo sei finito?"
Jimin emise una risata, svoltando a destra e accellerando.
- Non mi piace arrivare puntuale, di solito questa cosa a chi mi aspetta piace, mi desiderano di più.. Lei no, agente? -
Yoon sbuffó, Jimin poteva benissimo immaginarlo camminare avanti e indietro fuori dal pub, infastidito più che mai.
"A me non piacciono questi giochetti.. Non giocare con me. Kook e Tae possono anche cadere ai tuoi piedi, ma non io.. Scordatelo, qualsiasi cosa ti passi per la testa, ti ho chiamato per un altra questione.."
Jimin sbuffó piano, alzando gli occhi al cielo e fermandosi al semaforo, cercando di capire cosa dire in quel momento, e allora perchè non stuzzicarlo un pó?
- Non sarebbe male cedere un pó alla tentazione Agente.. Poi non mi dica che non ci ha mai pensato.. Pensa che non l'abbia visto come mi guarda? La sua arroganza è solo una maschera che si è creato.. Vuole pensare solo al lavoro? Libero di farlo, ma io sè devo incontrarla nel pub, non sono certo che rimarró solo a pensare al lavoro.. Non è da me.. -
Mormoró, ripartendo allo scattare del verde e svoltato l'angolo, parcheggió l'auto nel parcheggio.
- Detto questo, sono arrivato.. -
Mise giù la chiamata, spegnendo l'auto e scendendo. Lo vide, proprio dove si era immaginato. Fuori dal pub vicino all'entrata. Quando gli si avvicinó stava per parlare ma gli fece cenno di star zitto.
Li sapeva che avrebbe potuto esserci chi avrebbe riferito a Myung-Dae cosa aveva visto e sentito e non voleva correre il rischio pur sapendo che sapeva esattamente che si sarebbe visto con l'agente Yoon e sapeva quanto fosse curioso quell'uomo.
- Non zittirmi.. -
Mormoró l'altro infastidito, facendosi troppo vicino.
- Allora tu non dire nulla, fino a quando non siamo al sicuro.. lontano da orecchi indiscreti.. non chiedere, seguimi e basta.. -
Lo prese per la manica attirandolo all'interno del pub, gli occhi di Jimin scattavano in ogni angolo, esattamente alla ricerca di chi sapeva facesse parte della cerchia di Myung-Dae, esattamente dove sapeva si sarebbero messi.
Vide uno di loro, cosi senza preavviso svoltó dall'altra parte, aggirandolo. L'imprecazione dell'agente gli arrivó dritto all'orecchio quando alla svolta non era preparato ed era finito per sbattere contro la sua schiena.
- Cazzo Jimin-ah.. avvisa prima di svoltare.. -
- quanto siamo lamentosi.. Stó cercando di non farci scoprire.. -
Strinse più forse il tessuto della maglia di Yoon, spingendolo lungo un corridoio, lo stesso corridoio che aveva percosso insieme a Jungkook quel giorno, ed era proprio in quella stanza che stavano andando, li sarebbero stati lontani da tutti.
Li sarebbero stati al sicuro.
Spinse Yoon all'interno una volta aperta la porta, entrando subito dopo.
- Mi spieghi? -
Chiede voltandosi a guardarlo, gli occhi puntati nei suoi.
- Non serve che tu sappia.. Ho diversi casini nella mia vita e non voglio che qualcuno in questo pub sappia i cazzi miei.. Quindi, ora puoi dirmi tu come mai hai voluto vedermi? -
Yoon sbuffó, andando subito a sedersi sul letto le mani tra i capelli.
- Mi stanno sorgendo dei dubbi Jimin.. Grossi dubbi.. -
A quel punto Jimin si addosso alla porta incrociando le braccia al petto e piegando la testa di lato, cercando di capire a cosa si riferisse.
- Dubbi? Riguardo cosa? -
Yoon alzó la testa per guardarlo, alzandosi e camminando avanti e indietro per la stanza.
- Dovresti fermarti.. mi stá venendo il mal di testa e oltre tutto non mi stai dicendo nulla di cosi urgente! -
- Quando sei stato al distretto poco prima.. Ero dannatamente curioso. Oltre ad essere scorbutico come pensi tu, sono alquanto curioso.
Non capisco cosa un civile, in questo caso tu.. avesse il bisogno di parlare con il nostro superiore.
Cosi quando ci siamo lasciati li e tu sei andato via. Sono rientrato, quel coglione era stra agitato e mi fissava.. Come sè volesse capire cosa mi avessi detto quando siamo usciti.
Poi ha preso la sua roba ed è uscito dal distretto.. quando prende la sua roba vuol dire che non rientrerá almeno fino alla mattina sul tardi
Sono entrato nel suo ufficio.. Oltre alla documentazione sul caso a cui stiamo lavorando, che ancora non capisco perchè obblighi Jungkook ad informarlo sù quello che scopriamo, ho trovato un telefono cellulare.. -
Jimin sollevó un sopracciglio cercando di capire quello che il maggiore stava dicendo, esattamente dove stava il problema nell'aver trovato un telefono cellulare?
- Tutti abbiamo un telefono cellulare.. è sbagliato che nè abbia uno? -
- Tu non capisci.. Io sono incaricato a scoprire tutte le cose riguardarti l'informatica.
Niente mi sfugge. Quel telefono cellulare.. è il cellulare del padre della ragazzina, quello che aveva la ragazzina quando è scomparsa.. ora... a me stá scoppiando la testa , perchè non capisco il motivo di averlo nascosto nel suo ufficio, quando è una prova che riguarda il caso..
Altra cosa... Quel fottuto cellulare sembrava non funzionare più. Li dentro ci sono informazioni importanti! -
Jimin si avvicinó a lui andando a sedersi sul letto, cercando di metabolizzare ogni cosa detta dal maggiore in quel momento.
- Di questo non dovresti preoccupartene.. sè in quel cellulare ci sono le informazioni, probabilmente prima di depositarlo come prova, avrete preso tutte le informazioni più importanti e salvate in qualche file nei vostri pc.. immagino, da quello che ho potuto capire Jungkook non avrebbe mai lasciato nulla al caso.. è cosi bravo in questo.. per quanto riguarda il numero.. quello di cui ti parlavo, Jungkook teneva i documenti che il vostro superiore gli ha consegnato quel giorno al ristorante e immagino che anche quello Jungkook ve lo abbia passato.. ora il cellulare dov è? -
Yoon sospiró piano, passandosi la mano sulle labbra.
- Non dovrei nemmeno parlarne con te di queste cose.. non sono autorizzato a parlarne con un civile. E per quanto Jungkook si fidi di te, io non ci riesco al 100% -
- Allora non dovrei nemmeno essere qui.. sei tu ad aver chiamato me.. Avevi bisogno di parlarne con qualcuno, e quel qualcuno di solito è Jungkook.. ma non è qui.
Allora sè non ti fidi di me, perchè sono qui adesso? -
Yoon gli si avvicinó, prendendolo per la maglia e alzandolo in piedi, portando le labbra sulle sue baciandolo con foga.
- Usa le tue abilitá per farmi scaricare tutto questo stress del cazzo... Fammi dimenticare per una notte tutta questa merda.. ! -
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Kriminal Passion
Mystery / ThrillerDove Jungkook è un poliziotto stimato nella città di Seoul e Jimin un ballerino con una doppia vita.