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Le labbra di Jimin furono sulle sue, desideroso di sentirlo il più possibile Jungkook si stese sul materasso portandolo giù con sè, scivolando con le mani sulle sue cosce, accarezzandogliele lentamente.
I loro occhi si incrociarono per un secondo, e nei suoi era rispecchiato lo stesso desiderio che nutriva lui.
Entrambi in quel momento avevano bisogno l'uno dell'altro.
Entrambi avevano bisogno di non pensare al mondo fuori da quella casa.
Jungkook voleva far dimenticare a Jimin quel periodo brutto della sua vita, quei pensieri che affollavano la sua mente.
Quella paura di perderlo.
Perchè Jungkook sapeva cosa significava perdere qualcuno che si amava, lo sapeva benissimo.
Sapeva quanto aveva sofferto per la morte del padre, per non parlare di quando sua madre era caduta in una forte depressione, per questo.
Strinse Jimin a sè, baciandolo sulla punta del naso, le labbra e il mento.
Voleva che Jimin sapesse, che anche lui, poteva essere amato come meritava.
Poteva avere qualcuno che si sarebbe preso cura di lui e lo avrebbe tenuto al sicuro da tutto e da tutti.
- J-Jungkook.. -
- Ssh.. Libera la mente Jimin-ah.. Pensa solo a noi.. Resta qui.. Viviti questa serata.. -
Mormoró contro le sue labbra, slacciandogli piano i pantaloni e facendoglieli scivolare lentamente, lungo le gambe e gettandole poi a terra.
Jungkook ribaltó la situazione, stendendo Jimin sul letto e portandosi sù di lui, tenendosi sulle braccia per non pesargli troppo addosso viste le ferite che aveva
- N-Non puoi amarmi.. Come puoi amarmi..? -
Mormoró, portando le mani sul suo petto, quella mano appoggiata sul cuore, fece sorridere Jungkook.
- Jimin.. Tutti noi commettiamo degli errori.. Pensi che io abbia fatto tutto perfettamente nella mia vita?
Nessuno è perfetto.. Nemmeno io.
Nessuno.. Eppure, c'è sempre chi ci ama.. Chi ci protegge.. Chi vede del bene in noi.
Tu hai avuto la sfortuna di incontrare uno come Myung-Dae, egoista e cattivo.
Tu non immagini nemmeno come ti vedo io invece.. Hai cosi tanto bisogno di essere protetto e amato.. Non permetteró mai a nessuno di ferirti ancora.
E questa è una promessa che ti faccio come Jungkook.. non come un agente di polizia.
Perchè è vero, sei entrato nella mia vita per gioco, per un volere del tuo capo, ma non ho mai avuto alcun dubbio che tu fossi davvero cosi crudele.. Hai dimostrato che ogni cosa che hai dovuto fare, era per salvarti.. L'hai detto tu.. o sei con lui o contro di lui.
Eppure, ogni volta che ci incontravamo mi regalavi una parte di te.
Io, mi fido di te.. Mi sono sempre fidato di te.
E io mi fido del mio cuore, il mio cuore ha scelto di crederti, di farti entrare nella mia vita.
E si, ha scelto di amarti.. ! -
A Jimin scese una lacrima, che Jungkook raccolse con la punta del dito, accennando ancora un sorriso per tranquillizzarlo.
Quando le sue labbra furono nuovamente sulle sue, Jungkook si posizionó meglio tra le gambe di Jimin, entrando in lui lentamente, facendo gemere entrambi.
- L-Lasciati amare come meriti.. -
Mormoró contro le sue labbra, sentendo le gambe di Jimin stringersi al suo bacino.
Jungkook inizió a spingere in lui, con spinte lente ma decise, continuando a tenere stretto Jimin.
Godendosi ogni gemito, ogni bacio e ogni carezza sulla propria pelle,
In quel momento, diverso da tutte le altre volte in cui erano stati insieme, non era solo sesso.
Jimin gemette ad un altra spinta più profonda affondando le unghie sulla sua schiena.
Jungkook aumentó le spinte, colpendo quel punto più volte, cosi vicino al limite.
Jimin venne tra i loro corpi gemendo forte e aggrappandosi completamente a lui, Jungkook affondó con un ultima spinta e venne.
- J-Jimin-ah.. -
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Il giorno seguente, Jungkook si era alzato presto. Si stava preparando per tornare al distretto sistemandosi la giacca e guardandosi allo specchio.
Si voltó guardando Jimin steso sul letto rannicchiato sotto le coperte.
La notte appena trascorsa era stata la migliore nottata che avesse mai avuto.
Aveva stretto e coccolato Jimin, e stanchi si erano addormentati.
Jimin mugoló nel sonno, voltandosi di lato e cercandolo.
Jungkook sorrise a quella scena, cosi si avvicinó al letto sedendosi e portando la mano sulla sua.
- D-dove stai andando? -
- Al distretto.. - mormoró vedendo gli occhi di Jimin aprirsi e guardarlo confuso.
- Perchè? -
- Probabilmente Myung-Dae ti stará cercando, e sè è vero che ha dei sospetti riguardo noi due, cosa pensi penserá quando Min-ho dirá a lui che io sono a casa qualche giorno per riposarmi? Potrebbero pensare che siamo insieme.. Potresti essere in pericolo. È meglio che io torni al distretto e svii per il momento il fatto che tu possa essere con me e poi, ho un caso a cui devo pensare..
Questa casa era dei miei genitori.. nessuno di loro sà dell'esistenza di questa casa, quindi.. per ora sei al sicuro.
Io torneró presto.. -
Jimin strinse la sua mano, accarezzando il dorso lentamente, quasi distrattamente e a Jungkook non dispiaceva queste sue attenzione.
- Jungkook, riguardo a quello che ci siamo detti ieri sera.. Ho così tanta paura.. Davvero paura che ti possa succedere qualcosa.. -
- Staró attento e appena tutto questo sará finito, sarai libero Jimin.
Libero di vivere la tua vita, libero di amare. Libero di essere te stesso.
Ho solo bisogno di chiudere questo caso e credimi.. Ci riusciró. -
In quel preciso momento il cellulare di Jungkook inizió a squillare, si alzó andando verso il mobile afferrandolo.
- È Taehyung.. - accettó la chiamata, portando il cellulare all'orecchio.
- Hey Taehyung.. -
"Jungkook.. Mi dispiace disturbarti.. Ma è davvero importante.."
- Che succede? -
Il maggiore sembró nervoso quando rispose.
"Degli agenti questa mattina sono andati a controllare la ragazza, sai quella che ha testimoniato della morte di Rosè.. Non l'hanno trovata.."
Jungkook schiuse le labbra cercando di rimanere calmo.
- Che significa che non l'hanno trovata? -
"Hanno cercato di contattarla, hanno bussato alla porta di casa e non rispondeva, cosi sono entrati in casa e non c'era. Ma il punto è che tutta la sua roba era ancora li.."
- Altro? -
"Si, hanno trovato alcune tracce di sangue e una delle finestre di casa nel seminterrato è stata trovata rotta.. Presumiamo che qualcuno sia entrato in casa.."
Jungkook si passó le mani tra i capelli, cercando di pensare a qualcosa.
- Chi doveva controllarla ieri sera? -
"L'agente Hoseok.. Jungkook, io penso che.."
- Non dire nulla ancora, stó arrivando.. -
"Jungkook non puoi venire, ti devi riposare.."
Jungkook, sospiró piano, voltandosi a guardare Jimin, che nel frattempo si era portato a sedere e lo stava guardando.
- Non importa.. stavo comunque venendo li.. Dieci minuti e sono a casa della ragazza.. Fatevi trovare li tu e Yoon.. Ho bisogno di parlare con voi.. -
Mise giù portando il cellulare nella tasca dei Jeans, tornando a guardare Jimin.
- Jimin.. Sai niente sè, oltre a Min-ho è coinvolto anche qualche altro agente? -
- Só solo che Min-ho non è il solo che ha a che fare con Myung-Dae, non só sè questi agenti fanno parte del vostro distretto o fanno parte di altri distretto della zona.. Jungkook stà attento, come ti dicevo Myung-Dae è molto potente.
Ha un sacco di conoscenze.
Più indaghi e più rischi.. -
- Hanno rapito una ragazza.. abbiamo il sospetto che un agente della nostra squadra, faccia squadra con Min-ho.. Potrebbe aver riferito a lui o qualcuno del fatto che era venuta a testimoniare. È tutto un casino.. -
Jimin scivoló sul letto per raggiungerlo, abbracciandolo e appoggiando la testa al suo petto.
- Sei un agente in gamba.. Sono certo che troverai le risposte che cerchi.. e spero solo che la ragazza, stia bene.
Potrebbe essere rinchiusa a casa di Myung-Dae, potrebbe essere ancora viva.. Ma.. Per scoprirlo dovrei.. -
- Non pensarci nemmeno.. -
- Jungkook.. Sarebbe la tua opportunità di sapere sè è stata rapita da loro.. Potrei essere d'aiuto e più resto lontano da lui, più rischio.
Sè torno, di mia spontanea volontá.. sará più clemente.. -
Jungkook si morse il labbro inferiore, guardandolo attentamente, scuotendo piano la testa.
- È troppo pericoloso.. -
- Jungkook, pensi che sè dovesse trovarmi prima lui.. Per me, sia più vantagioso che tornare da solo?
Sarà peggio e a te serve il mio aiuto.. -
- Jimin, sè scopre che.. Vuoi aiutarmi.. Cosa pensi fará? -
Jimin passó la punta delle dita sulla sua schiena, annuendo piano.
- È vero.. ma, è anche vero che conosco quella casa meglio di chiunque altro e al momento Myung-Dae sarà furioso con la persona che mi ha fatto questo.. Quindi ha la guardia abbassata ed è il momento giusto.. Vuoi o no, chiudere questo caso? Allora lascia che ti aiuti.. Per favore.. -
- Ho promesso che ti avrei protetto.. Non messo in pericolo.. -
- tecnicamente sono io che ti chiedo di lasciarmi partecipare.. Jungkook, Myung-Dae per stare calmo deve riavermi a casa con sè.. sè non torno, rischiate 100 volte di più.
Perchè essendo nervoso, non è lucido nel giudizio, e vuoi davvero mettere a rischio la vita dei tuoi colleghi? Di Yoon.. o di Taehyung? -
Jungkook socchiuse gli occhi, distogliendoli dai suoi.
- E allora va bene sacrificare te? -
- Come pensi che me la sia cava prima di conoscerti agente? Jungkook.. Per quale motivo pensi che ti abbia detto che non puoi assolutamente innamorarti di me?
Perchè sè mi succedesse qualcosa, tu.. Abbasseresti la guardia.. e credimi che Mi-ho e Myung-Dae lo sanno bene.
Tu non puoi.. permetterti di abbassarla.. Non puoi farlo Jungkook.
Quindi ora, pensa come ad un agente.. non come a Jungkook.
Cosa farebbe l'agente Jeon in questa situazione? Cosa avresti fatto prima di conoscermi? -
Jungkook portó le mani ai fianchi del minore, sospirando leggermente.
- Avrei valutato ogni opzione.. avrei usato ogni mezzo per chiudere un caso.. -
Jimin annuì piano, accennando un sorriso.
- Ora quell'opzione sono io.. Usami.. è la tua unica speranza di chiudere il caso.. -
- A quale prezzo Jimin? -
- Io mi fido di te.. Tu mi proteggerai.. Sè dovesse andar storto qualcosa tu, non mi lascerai indietro.. Dovró solo essere me stesso e Myung-Dae starà al suo posto..
Voglio aiutarti.. Voglio essere libero.. Dio Jungkook, voglio essere libero di potermi innamorare di te. -
Jungkook lo guardó, appoggiando la fronte alla sua.
Sospirando piano e chiudendo gli occhi.
- Non posso Jimin.. Non posso permettermi di rischiare di perderti.. Lascia fare a me.. ! -
Detto questo, appoggió le labbra alle sue, baciandolo dolcemente e stringendolo ancora. Lasciandolo poi andare e uscire cosi dalla stanza, pronto a raggiungere la sua squadra.

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