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Jungkook la mattina seguente si era alzato presto e pur sapendo che non avrebbe dovuto recarsi al distretto lo fece ugualmente, lo sguardo di Taehyung e Yoon nel vederlo varcare la porta d'ingresso non erano del tutto contente di questo.
- Che diavolo ci fai qui? Dovresti essere a casa a riposarti e lo sai! -
Taehyung lo seguì verso la sua scrivania, bloccandolo dal passare.
- Jungkook! -
- TaeTae, calmati va bene? Ieri sera è venuta una ragazza a casa mia. Sà del caso e conosce cos è successo a Rosè.. E mi ha detto che è coinvolto un agente di polizia.. -
Taehyung lo guardó, seguendolo finalmente all'interno dell'ufficio, Jungkook fece il giro della scrivania, sedendosi sulla propria poltrona.
- Min-ho? -
- Non l'ha detto.. Dovrebbe venire qui al distretto tra un ora. Só per certo che oggi Min-ho non è qui e sará più facile che la ragazza si senta a suo agio sè davvero centra lui.. -
Taehyung si sedette sulla scrivania, guardandolo poi negli occhi.
- E di Jimin? Che mi dici? -
- Non risponde alle chiamate e nemmeno ai messaggi.. ed e da questa notte che ho un brutto presentimento.
Continuo a leggere e rileggere quel messaggio sul tramonto ma non mi viene in mente nulla.. -
Taehyung gli si avvicinó, portandogli la mano sulla spalla e guardandolo dolcemente.
- Vedrai che stà bene.. Cerca solo di non agitarti troppo.. ricorda che dovresti essere a casa a riposare e non qui.. -
- Già, ma il lavoro è il lavoro.. Prometto che me nè staró seduto in ufficio per alcuni giorni.. lavoreró dal pc.. -
Detto questo il maggiore lo salutó ed uscì dall'ufficio, mentre Jungkook prese il proprio computer e lo accesse, riguardando nuovamente il messaggio di Jimin.
Aveva passato delle ore a leggere e rileggere quelle scritte, cosa volevano significare? Cosa gli stava dicendo Jimin?
Si addossó alla poltrona guardando il soffitto esasperato, fù du colpi alla porta che lo riportó al presente, Yoon fece capolineo con la ragazza della sera prima, era agitata e si torturava le dita.
Jungkook si alzó lentamente facendole cenno di accomodarsi.
- Vuole qualcosa da bere? Del thè? Un pó d'acqua? -
- No, la ringrazio.. Vorrei solo parlare con lei e andarmene il prima possibile.. -
Jungkook annuì, alzandosi e andando a chiudere la porta, Yoon rimase nella stanza.
- Lui deve.. rimanere? -
- Mi dispiace ma, ho bisogno che ci sia una seconda persona nella stanza.. L'agente Min non la interromperá.. è solo per precauzione.. -
La ragazza a quel punto annuì piano, tornando a guardare Jungkook.
- vede agente Rosè ha.. provato più volte a mandare dei messaggi d'aiuto.. Ma nessuno è mai riuscito a leggere tra le righe. Aveva bisogno di aiuto... L'aiuto che sperava di trovare in quell'agente, e non è stato cosi. -
- quando è arrivata qui, ha visto per caso l'agente di cui parla? -
La ragazza scosse lentamente la testa, dunque Jungkook tiró un sospiro di sollievo, nessuno della sua squadra era coinvolto in questo.
- Yoon? Manca qualcuno di no oggi? -
Yoon ci pensó per un attimo, avvicinandosi poi alla scrivania.
- Min-ho e.. l'agente Hoseok.. -
Jungkook guardó l'amico, Hoseok. No, non poteva essere lui.
- Mi dica, che cosa intendeva quando ha detto "nessuno è mai riuscito a leggere tra le righe" ? -
La ragazza sollevó lo sguardo, incrociandolo col suo.
- In questi casi, voi agenti non usate messaggi in codice? Messaggi dentro ad altri messaggi? Non saprei come definirlo a dire il vero.. -
Jungkook a quel punto guardó Yoon, per poi tornare a guardare la ragazza di fronte a sè.
- Rosè usava.. dei messaggi in codice.. Usava un metodo in codice per comunicare con la persona.. Uno di questi metodi si chiama "acrostici" consiste nel scrivere un messaggio del tutto normale ma nasconderne il vero significato.. Una richiesta di aiuto per esempio.. C'è chi usa delle seguenze numeriche e chi semplicemente nasconde il messaggio in ogni parola.. solitamente si prende la prima lettera di ogni frase... Chi non conosce questa tecnica difficilmente trova il messaggio nascosto.. -
Yoon guardó Jungkook attentamente, dopo tutto loro avevano avuto modo di imparare quella tecnica.
Nel loro lavoro era d'obbligo conoscere questo tipo di tecniche.
Avendo a che fare con criminali e dove danno la possibilità di scrivere lettere ai propri cari era d'obbligo saper cogliere sè qualche criminale all'interno della lettera avesse nascondo un messaggio o una minaccia.
La ragazza lo guardó, mordendosi il labbro inferiore.
- Per questo Rosè aveva mandato questa lettera ad un agente con la speranza che lui leggesse quel messaggio segreto.
Ci siamo incontrati con lui per avere un aiuto e non per trovarne la morte. -
- Mi scusi signorina, come faceva Rosè a conoscere questa tecnica? -
Mormoró piano Yoon, e questa domanda era la stessa che si stava ponendo già da un pó Jungkook.
Una ragazzina di 15/16 anni come poteva conoscere tutto questo?
- Rosè amava il mondo poliziesco. Ambiva a diventare un agente di polizia.
Deve sapere che Rosè ha alle spalle una famiglia di agenti.
Suo zio, fratello di suo padre era un agente di polizia.
Fù ucciso in missione e Rosè era molto legato a lui, per questo motivo dopo la scuola si dedicava a leggere libri sù come risolvere casi e scoprire più cose per incastrare i cattivi. -
- Ma non è un gioco.. - disse il maggiore. A quel punto prese parola Jungkook.
- Ha ragione l'agente Min, non è un gioco.
Rosè potrebbe aver sentito o visto qualcosa che non avrebbe dovuto e potrebbe essere stata uccisa per questa ragione.
Il fatto che sia coinvolto un agente è anche peggio. -
- Agente Jeon, mi ascolti.. Lei deve trovare l'assassino di Rosè e darle una valida giustizia.
Era una ragazza che meritava più di questo, più che essere solo una vittima di omicidio, perchè di omicidio parliamo vero? -
Jungkook guardó prima la ragazza e poi Yoon.
- Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che fosse un omicidio.
Le devo fare una domanda, quando ha visto per l'ultima volta Rosè.. Indossava una collana? Uguale a questa? -
Jungkook estrasse dal fascicolo solo la foto della collana, non voleva mostrare ad una ragazza se pur più grande di Rosè, cos era davvero successo alla sua amica.
- Si, la teneva al collo da un pó.. ora che la guardo.
Le chiesi anche chi gliel'avesse regalata.. ma non ha mai risposto. È parte del caso? -
- Dunque non è stato un messaggio lasciato dall'assassino.. La teneva con sè da un pó. -
Mormoró il maggiore, mentre Jungkook proprio non riusciva a capire per quale motivo una ragazzina tenesse con sè una collana legata ad un associazione criminale.
- Potrebbe averla rubata? - chiese Yoon, la ragazzina subito lo guardó in modo stizzito.
- Mi scusi? Rosè non era una ladra.
Posso giurarle sulla mia stessa vita che Rosè non prenderebbe mai un oggetto che non sia di sua proprietà.
Agente deve sapere che diversi giorni prima che quell'agente la  portasse via, Rosè non dormiva più bene la notte, aveva paura.
Stringeva la collana in modo possessivo.
Leggeva e rileggeva messaggi che riceveva.. e poi li cancellava, sè il suo sguardo è una domanda muta, le posso rispondere che no, non só chi le scrivesse quei messaggi.
Quando provavo soltando ad allungarmi per guardare, ricacciava il cellulare nello zaino e sè ne andava.
Io penso che si sia cacciata in un guaio e quella sera ne è stata la prova.
Penso che avesse scoperto qualcosa e questa l'ha portata alla morte.
Ma vi prego, datele giustizia.
E proteggete anche me.. -
Yoon guardó la ragazzina, mentre Jungkook annui piano.
- Ha ragione, potrebbe essere in pericolo. Anche adesso potrebbero venire a sapere che è qui da noi.
Ha bisogno di protezione.
Per ora Yoon, scrivi tutto al computer e poi accompagna la ragazza a casa, dai ordine ad uno di noi di pattugliare la zona e di tenerla d'occhio..
Falla uscire sul retro.. Non voglio che qualcuno la veda uscire da qui.  È più sicuro per lei.. -
Yoon annuì, accompagnando la ragazza fuori dalla porta, mentre Jungkook picchiettava le dita sulla scrivania.
Il metodo di codifica.. Gli acrostici.. Anche sè avesse avuto la passione per i polizieschi non potevano essere messe delle informazioni cosi importanti alla mercè di tutti.
Poteva essere stato lo zio a insegnarle questo metodo.
Jungkook guardó il proprio computer, e il suo sguardo si soffermó sul messaggio che aveva trascritto di Jimin.
"Agente, lo sai? Dalla tua casa si puó vedere un bellissimo Tramonto , non nè ho Mai visti di cosi belli, Junkook.."
Cosi senza perdere tempo si mise a leggere e rileggere meglio quel messaggio in quel momento entró dalla porta Taehyung, che si affiancó al minore osservandolo.
- Come mai hai ripreso il messaggio di Jimin? -
- perchè dopo aver parlato con quella ragazza mi è venuto in mente un metodo che alcune persone utilizzano per comunicare qualcosa senza essere scoperti.
Ora, guarda qui.. perchè Jimin avrebbe dovuto scrivere "Agente" all'inizio della frase e "Jungkook" alla fine?
Sè è possibile che una ragazzina di 15/16 anni conosca questa tecnica di comunicazione allora è possibile che anche Jimin la conosca.
Inizió a selezionare delle lettere.. Taehyung si piegó per guardare meglio.

 Taehyung si piegó per guardare meglio

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- Aiutami.. Jungkook.. -
Mormorarono entrambi. Jungkook si alzó in piedi prendendo il proprio cellulare e avviando la chiamata al numero di Jimin.
"L'Utente da lei chiamato non è al momento raggiungibile, si prega di riprovare"

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