38• "Jimin-ah"

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Quel giorno aveva guardato Jungkook uscire insieme ai suoi compagni fuori dalla stanza, un occhiata da parte sua lo fece sorridere prima di vederlo scomparire oltre la porta.
Non era altrettanto stata un occhiata gentile quella che invece gli lanció l'altro agente, ma sapeva di non essergli molto simpatico, una volta che furono usciti si prese del tempo per riprendersi e cercare di capire cosa avesse dovuto fare oggi.
Aveva una strana sensazione che gli scompigliava lo stomaco, una sensazione che non lo faceva stare tranquillo.
Jimin raggiunse il bagno, precedentemente chiesto al proprietario di casa prima che uscisse insieme a Jungkook.
Il proprio cellulare emise un piccolo bip, lo afferró e il messaggio di Jungkook lo fece sorridere almeno un pó " "Non devi preoccuparti Jimin-ah.. non mi succederá nulla.. Ma sè ti fà stare più tranquillo, staró attento..!"
Lo sperava proprio, posó il cellulare sul mobiletto, spostando lo sguardo sullo specchio di fronte a lui, osservando la propria figura, osservó il proprio collo, dove prima c'era una collana a forma di chiave e adesso non c'era più, Jungkook la teneva ancora con sè.
Entró nel box doccia, rilassandosi completamente al tocco dell'acqua sulla propria testa e poi giù sul proprio corpo.
Socchiuse gli occhi cercando di non pensare troppo, difetto che aveva sempre avuto fin da piccolo.
Proprio in quel momento il suo cellulare aveva deciso di squillare, quella suoneria la conosceva fin troppo bene.
Spense l'acqua e uscì, avvolgendo un asciugamano attorno ai fianchi e uno piccolo portato alla testa per strofinarsi piano i capelli.
Ancora un altro squillo, era evidente che non aveva alcuna intenzione di lasciarlo in pace.
Jimin sospirando prese il proprio telefono e rispose, mettendo in vivavoce.
"Dove sei?" Strofinó con più forza l'asciugamano tra i capelli, abbassando lo sguardo sul proprio apparecchio.
- Non ha importanza.. che cosa vuoi? -
L'uomo all'altro capo, non era felice della risposta, non era mai felice delle risposte che Jimin dava a lui.
"Jiminie, sono serio.. Non erano questi i patti!"
Jimin a quel punto emise una risata, scuotendo la testa e appoggiando le mani al lavello.
- Perchè? Non posso divertirmi almeno un pó? Só qual'erano i piani, ma non posso negare che il mio corpo reagisce all'agente in questione.. -
L'uomo sbuffô pesantemente, facendo ridere Jimin.
"Stai giocando con il fuoco Jiminie.. sè le cose vanno a puttane pensi che quei coglioni ti lasceranno in pace?"
Prese il proprio cellulare, uscendo dal bagno e raggiungendo la stanza, dove raccolse i propri abiti.
"Jimin-ah mi stai ascoltando? Almeno sei riuscito a fare quello che ti è stato chiesto di fare?"
Jimin si rivestì velocemente.
- in realtá, mi ha preceduto qualcun altro.. sono andati comunque lá.. e ascoltami bene, sè continuerai a chiamare o presentarti a casa di Jungkook come l'altra volta.. è li che rischi di attirare l'attenzione.
Jungkook non è stupido.. Tienilo a mente quando decidi di fare queste cazzate.
Ti rode che mi diverta un pó.. ma a me non importa.. ti ho già detto, che non sono di nessuno, tanto meno tuo.
Quindi, evitiamo queste scenate di gelosia..-
Jimin potè sentire la rabbia dell'uomo anche attraverso il telefono, perchè lo conosceva fin troppo bene. Sapeva quanto avesse voluto che lui fosse suo, ma Jimin non amava appartenere a qualcuno.
Non voleva appartenere a qualcuno.
Amava divertirsi, amava starsene per conto suo quando stava male.
Non amava, avere dei paletti nella propria vita privata.
"Allora sai che ti dico? Spero proprio che il tuo bel agente questa sera non la passi liscia.. Buona serata Jiminie.. divertiti.."
Jimin aggrottó la fronte - che significa? -
Ma la linea cadde proprio in quel momento.
Sospiró piano sedendosi sul letto e cercando il numero del distretto di Jungkook.
"Distretto di seoul in cosa posso esserle d'aiuto?"
- Ho bisogno di sapere dove si trova l'agente Jeon.. per favore..-
L'uomo all'altro capo della cornetta, picchiettó sul proprio pc.
"Mi dispiace ma non sono tenuto ad informarla.. c'è un caso in corso e sono informazioni riservate.. potrebbe dirmi con chi parlo?"
Jimin mise giù imprecando e afferrando il proprio cappotto dalla sedia, scese al piano di sotto uscendo di casa.
Aveva deciso di controllare, per quanto non ci tenesse alle persone con cui andava a letto, con Jungkook non riusciva in quel momento a fregarsene e sapeva che una minaccia di quell'uomo non era mai infondata.
Prese un taxi facendosi accompagnare al distretto.
Arrivato li, scese incroció lo sguardo mentre entrava con il superiore di Jungkook.
- E tu che ci fai qui? -
Jimin lo sorpassó, avvicinandosi alla scrivania di uno degli agenti li presente e battè i palmi, facendo sobbalzare l'uomo.
- Mi serve l'indirizzo in cui posso trovare l'agente Jeon.. o fatemi parlare con quello più scorbutico.. l'agente Yoon.. -
Sentì qualcuno che si portava alle sue spalle e non serviva voltarsi per capire di chi si trattasse.
- Non puoi stare qui.. Esci subito.. -
Jimin si voltó a guardare l'uomo, non ci vedeva preoccupazione in quegli occhi, dopo tutto.. come poteva provarne nei confronti di Jungkook, sapeva quanto lo detestasse.
- me nè andró solo quando sapró dove posso trovare Jungkook.. -
Il superiore di Jungkook afferró il polso di Jimin, spingendolo e portandolo dentro al suo ufficio, solo una volta dentro lo spinse e gli lascio il polso.
- Senti ragazzino, qui stiamo lavorando.. L'agente Jeon e la sua squadra sono al lavoro.. E tu non puoi conoscere il luogo.. quindi ora vattene o te nè pentirai.. -
Jimin gli si avvicinó affrontandolo, portandosi faccia a faccia con lui, gli occhi puntati nei suoi.
- Sè vuole giocare, giochiamo... Dovrei uscire da questo ufficio e riferire tutto? -
L'uomo sembró sorpreso da quelle parole, gli occhi puntati nei suoi e il corpo finalmente tremante.
- Come.. -
- il come non ha importanza, ma non mi pesti i piedi agente... Non sà davvero che cosa puó fare un ragazzino come me.
Quindi, la prossima volta si limiti solo a darmi le informazioni che voglio o qui scoppia un casino.. le è chiaro adesso?  Quindi, dove si trova l'agente Jeon e i suoi compagni? -
L'uomo si avvicinó alla scrivania, schiacciando un pulsante sul telefono.
- Agente, passi al Signor Park l'informazione del deposito.. "quello sul caso, capo?" Si.. quello sul caso a cui stiamo lavorando.. -
Jimin lo guardó, sistemandosi il cappotto e guardandolo nuovamente.
- Ottima scelta agente, a quanto pare non vuole perdere la sua postazione da privilegiato.. Oh e.. Non mi minacci più, potrebbe pentirsi di questo e ovviamente le saluteró Myung-Dae, sará felice di sapere che mi ha minacciato,
Buona giornata! -
L'uomo si portó di fronte a lui, bloccandogli l'uscita, gli occhi di Jimin scattarono nei suoi.
- Che cosa sai? Chi diavolo sei? -
Jimin emise una risata, scrollando le spalle e passando lentamente la lingua sulle labbra.
- Io? Io sono semplicemente un ragazzo per la quale Myung-Dae farebbe qualsiasi cosa sè solo volessi.
Tu forse non lo sai ed è evidente che tu non lo sappia.. Ma quel quel giorno, io ero li.
Io só ogni cosa, ogni  fottuta cosa che hai chiesto a lui.. il fatto è che lui è pazzo di me, e tu bello mio sé parlo.. Sei morto. E lo sai bene.. quindi, ora puoi scansarti e farmi passare? -
L'uomo tremó leggermente, spostandosi verso destra per farlo passare, Jimin portó la mano alla maniglia e aprì leggermente la porta.
- Ma non sei il suo uomo.. -
Mormoró lui, Jimin lo guardó attentamente.
- No, ma lo vorrebbe.. Quindi, evita questi giochetti. -
Detto questo uscì dall'ufficio avvicinandosi all'altro agente strappondogli il documento dalle mani.
Li dove c'era anche il numero di cellulare di tutti loro per contattarli in caso di altre informazioni.
Uscì dal distretto salendo sull'auto, mettendo subito in moto. Inserì l'indirizzo sfrecciando letteralemente in strada.
Avvió la chiamata al cellulare di Jungkook, ma questo non rispose.
Avvió la chiamata a Yoon.
Che rispose, la voce bassa e nervosa.
"Pronto?"
- Agente Yoon.. sono Jimin.. -
Lo sentì imprecare lentamente, mentre Jimin accelleró, passando con il semaforo rosso.
- Dov'è Jungkook..? -
Yoon, sembró piú preoccupato che nervoso quando rispose.
"È all'interno del deposito.. senti non posso parlare adesso, qui stà succedendo un casino.
Ci sono stati degli spari.."
Jimin, strinse con forza il volante. Cercando di rimanere calmo.
- Spari? E Jungkook è dentro? Perché cazzo non siete ancora entrati? -
Lo sentì spostarsi leggermente e potè sentire una seconda voce probabilmente di un altro agente.
"Stiamo cercando il modo per entrare.. Non sappiamo in quanti siano all'interno del deposito.
Per quanto siamo preoccupati per Jungkook non possiamo rischiare le nostre vite senza avere un piano.."
Jimin svoltó a sinistra tagliando la strada ad un altra auto, ma poco gli importava doveva arrivare li e assicurarsi che Jungkook stesse bene.
- Siete un branco di coglioni... ! - mise giù arrivando a deposito.
Notó il grande sentiero che sceso dall'auto percorse, ritrovandosi Yoon, Taehyung e Hoseok li. Insieme mentre trovavano un piano per entrare.
Gli passó accanto senza degnarli di uno sguardo.
Ma fù trattenuto per il braccio, quando voltó la testa Yoon lo aveva bloccato, trattenendolo per il braccio.
- Sei pazzo? Non puoi entrare li dentro.. sei disarmato. Ti ho detto che ci sono stato degli spari .. -
Jimin scrolló il braccio facendo cosi liberare il proprio braccio dalla sua presa, fronteggiandolo.
- e allora che si fá? Restate qui mentre il vostro amico muore? -
Mormoró digrignando i denti. Fù Taehyung a parlare a quel punto.
- Potrebbe non essere ferito, Jungkook è in gamba -
- lo avete chiamato con la radio? Vi ha risposto? -
Yoon lo guardó scuotendo lentamente la testa.
- L'ha spenta quanto è entrato li dentro.. -
- datemi un giubbotto antiproiettile, un arma.. entro io.. A quanto pare qui nessun altro ha le palle per farlo. -
Yoon lo afferró per il colletto, lo sguardo decisamente furioso
- Tu piccolo bastardo, non puoi insinuare che non m'importi di Jungkook.. -
- ALLORA PERCHÈ SEI QUI FUORI E NON LI CON LUI? - urló Jimin, spingendolo e facendolo indietreggiare.
Era incazzato, eccome sè lo era.
- Voi tre qui.. e lui li, da solo.. E non state facendo niente per aiutarlo.. -
Yoon afferró la sua pistola, passandola a Jimin.
- Tieni.. vai.. fatti ammazzare anche tu.. -
-Yoon, non puoi dire sul serio.. - intervenì Hoseok, ma lo sguardo che gli lanció il maggiore lo fece inchiodare al suo posto.
- Vuole fare l'eroe.. che lo faccia.. -
Jimin prese l'arma, allacciandola al bacino e guardó Yoon.
- Eroe? Quando salveró Jungkook, dovresti ringraziarmi.. e trovare un pó di palle per affrontare anche questi tipi di situazioni.. Dimmi agente Yoon.. Jungkook sè fossi tu, li dentro.. sarebbe qui fuori? -
Non attese la sua risposta, si voltó raggiungendo il deposito, notando la piccola fessura, entrandoci lentamente.

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