Jimin a quel punto annuì piano, cercando nella propria stanza un bicchier d'acqua che prontalmente Jungkook gli passó.
- Bevilo a sorsi, la tua gola al momento ha bisogno di non essere sforzata troppo.. -
Jimin mandó giù un sorso, socchiudendo gli occhi e arricciando il naso quando senti la propria gola bruciare leggermente.
Si guardó il corpo, aveva delle bende sulle mani e una sul fianco.
Ricordando che era stato pugnalato.
- Sei stato privo di sensi per due giorni, eri ancora in pericolo di vita, ma.. Ora sei libero. Myung-Dae è morto e Min-ho è in carcere.
Finalmente potrai vivere la tua vita.. Non sei più prigioniero di nessuno Jimin-ah.. -
Jimin, cercó di tirarsi sù, portando la mano in quella di Jungkook, che strinse.
- G-Grazie.. J-Jungkook-ah.. -
Mormoró con voce bassa, per non sforzare troppo la propria gola. Vedendo come il moro sorrise a quelle parole.
- Grazie a te che hai continuato a lottare e che sei tornato da me.. -
In quel momento entró il medico a controllare e disinfettare la ferita, mise la garza per poi guardarlo negli occhi.
- Le prescrivo degli antidolorifici e un calmante.. -
- Un calmante dottore? -
chiese Jimin guardandolo, il medico prese una cartellina scrivendoci sopra per poi annuire
- Il trauma che ha subito è stato molto forte, il suo corpo ha subito molto stress e potrebbe sorgere qualche incubo. Per questo le consiglio di prendere un calmante poco prima di coricarsi.
È soltanto fino a quando non sará del tutto guarito. Una precauzione.. -
Jimin annuì, prendendo la ricetta che in quel momento il medico aveva scritto e firmato per lui. Lo ringrazió, mentre questo usciva dalla stanza.
Lasció la ricetta sul comodino, guardando un Jungkook addormentato sulla sedia accanto al suo letto.
Da li a poco sarebbe stato dimesso e avrebbe vissuto a casa del maggiore.
Jimin, si stese sù quel letto che ormai era divenuto suo per diversi giorni, aveva rischiato di morire, eppure adesso era li.
In quella stanza, vivo, mentre Jungkook non lo lasciava nemmeno per un secondo. Fù due giorni intensi, avevano deciso da subito di farlo alzare e camminare, era stato decisamente un impresa ardua, ma zoppicando alla fine c'era riuscito, in ospedale tutti si erano presi cura di lui, Jungkook che tra il lavoro e lui lo aiutava a camminare e a vestirsi, poteva solo immaginare quanto fosse esausto.
Diverso tempo dopo, Era stato finalmente dimesso dall'ospedale, Jungkook lo aveva aiutato a vestirsi e a scendere verso la Hall dell'ospedale per firmare gli ultimi documenti.
Ancora adesso, dopo alcuni giorni, camminare diventava difficile.
Più camminava, più sentiva una fitta alla ferita, il medico lo aveva assicurato che era solo questione di tempo, aveva dato delle direttive al moro per disinfettare la ferita. E Jungkook era disposto a farlo, aveva assicurato al medico che si sarebbe preso lui cura della ferita.
Jimin portó il braccio sulle spalle del maggiore, per farsi aiutare a raggiungere la sedia a rotelle che avevano preparato per lui, una volta seduto venne spinto fuori dall'ospedale, raggiungendo cosi l'auto del moro.
- Jungkook.. Appena saremo a casa tua, perchè non ti riposi un pó? In questi giorni non ti sei fermato un attimo.
Tra il processo, tra il caso.. e questo.. -
Disse indicandosi la ferita. - non sei riuscito un attimo a prenderti cinque minuti per te stesso. -
Jungkook si portó di fronte a lui, piegandosi sulle ginocchia per porerlo guardare negli occhi.
- non è un problema per me, non è un problema per me prendermi cura di te.
In questo momento hai bisogno che ti aiuti, quando il tuo corpo si sará ripreso al 100% allora mi riposeró. Per ora va bene cosi.. -
aveva annuito salendo in auto, erano arrivati a casa di Jungkook, il maggiore lo aveva aiutato ad entrare in casa. Si era da prima accomodato in salotto e Mentre Jungkook era al distretto Jimin, era riuscito a camminare fino al bagno, dove si era guardato allo specchio, quei capelli neri gli ricordavano troppo la sua vecchia vita, i capelli neri era un punto debole per quell'uomo che per anni lo aveva tenuto prigioniero, più li guardava, più sentiva il proprio respiro accellerare.
Cosi, Jimin tornó in camera da letto, prendendo il proprio portafogli e scendendo le scale lentamente, aiutandosi tenendosi sul corrimano.
Arrivato alla porta indossó le scarpe e uscì di casa, sapeva che li nell'angolo dietro casa di Jungkook c'era un piccolo supermercato, quando entró all'interno si diresse subito nel reparto delle tinte. Prese un decolorante e una tinta argento, voleva tornare sè stesso.
Voleva tornare ad essere Jimin.
Pagó alla cassa e tornó in casa.
Ci mise qualche ora a prepararsi, la tinta era riuscita perfettamente, cosi dopo averli asciugati leggermente sentì la porta d'ingresso aprirsi.
Uscito dal bagno si avvicinó alle scale, notando un Jungkook intento a togliere la giacca e le scarpe, lasciando le chiavi dell'auto sul comodino accanto alla porta.
Lo vide salire le scale e i loro occhi si incrociarono proprio in quel momento.
Lo vide squadrarlo dal volto ai capelli.
- Sono argento.. -
Jimin annuì lentamente, avvicinandosi al moro e abbracciandolo, appoggiando la testa al suo petto, più ascoltava il cuore del moro, più si sentiva calmo.
- Mi piacciono.. -
Jimin sorrise, alzando lo sguardo nel suo. - Dopo tutto agente, mi ha conosciuto proprio con questo colore di capelli.. - il moro aveva sorriso, avvicinando le labbra alle sue, lasciando un bacio a fior di labbra, facendolo sorridere e arrossire.
Jungkook aveva lasciato Jimin steso sul letto mentre lui era andato a farsi una doccia veloce.
Jimin da quella stanza poteva sentire l'acqua che scorreva, scivoló giù dal letto uscendo dalla stanza e raggiungendo il bagno, una volta entrato vide Jungkook che sciaquava via la schiuma dai capelli, passando le mani sul proprio corpo.
Si avvicinó aprendo il box doccia, lo sguardo di Jungkook si spostó subito nel suo.
- Jimin.. Non.. -
Jimin non voleva proprio sentire obbiezioni, poco importava che la benda si sarebbe bagnata, avrebbero potuto cambiarla subito dopo.
Entró nel box doccia, avvicinandosi al moro, lasciando che l'acqua gli scorresse lungo il corpo, Spinse lentamente Jungkook contro la parete e posó le labbra sulle sue.
Quel bacio era voluto, desiderato da entrambi, divenne da lento a passionale in pochi secondi, le mani del moro che scivolarono sulle sue natiche, stringendole leggermente.
- V-Vuoi ancora obbiettare agente? -
Mormoró nella sua bocca, scivoló verso il suo collo, portando un lembo di pelle tra le proprie labbra, succhiando piano, voleva lasciare un segno ben visibile sulla sua pelle.
Voleva che tutti quelli che lo avrebbero guardato o anche solo desiderato capissero che era già stato preso, che era suo.
Si godette ogni gemito e mugolio che Jungkook in quel momento gli stava regalando.
Scivolando giù verso il suo petto, giocando con i suoi capezzoli, mordendoli e tirandoli leggermente.
- Ah.. Jimin-ah.. -
Jimin sorrise scendendo poi verso il ventre, giù fino al suo membro, che stuzzicó con le proprie labbra e la propria lingua.
Portando la mano alla base, accarezzandola lentamente, il corpo di Jungkook era cosi sensibile al suo tocco.
Gli occhi chiusi, i gemiti, le labbra che ad ogni tocco venivano morse.
Tutta quella scena per Jimin era eccitante.
Affondó il membro del moro nella propria bocca, trovando il giusto ritmo.
Sapeva esattamente cosa piaceva al moro, sapeva come stuzzicarlo e continuare a sentire quei gemiti che lo stavano facendo impazzire.
Succhió la punta lentamente per farlo gemere più forte, per poi staccarsi.
- N-no.. Non.. Pu-Puoi fermarti adesso. -
Mormoró con voce roca, Jimin emise una risata. Prendendo la sua mano e guidandolo fuori dalla doccia. Lo spinse fuori dal bagno fino alla camera da letto.
- Stiamo bagnando tutta casa Jimin-ah.. -
- Non ha importanza... Ci penseremo poi.. -
Lo spinse all'interno della camera, spingendolo verso il letto, lo fece stendere. Jimin a quel punto si tolse i vestiti rimanendo completamente nudo, sotto lo sguardo voglioso di un agente che fremeva dalla voglia di toccarlo.
Scivoló sul letto sedendosi letteralmente sul bacino del moro, i capelli di entrambi che sgocciolavano sulle lenzuola e tra i loro corpi. Portó le braccia ai lati della sua testa, tenendo lo sguardo nel suo.
Jimin reclamó ancora una volta le sue labbra, baciandolo con più passione e desiderio di poco prima. Le mani di Jungkook che con delicatezza si portavano ai suoi fianchi, guidandolo.
Gemette, quando Jungkook entró in lui.
Lo guardó negli occhi, i propri capelli che bagnati lo coprivano, ma anche cosi, poteva vedere il desidero nel sul sguardo.
C'era molto di più che desidero in quello sguardo.
- J-Jungkook.. -
Mugoló, portando le braccia ai lati della sua testa, stringendo il tessuto del cuscino ad ogni affondo del moro, gemendo nel sentirlo colpire il suo punto.
Anche Jungkook sapesa esattamente cosa piaceva a Jimin, sapeva esattamente dove colpirlo.
Gemette più forte, alzando il busto e muovendo il bacino. Andando incontro a quelle spinte portando la mano al proprio membro, cosi vicino all'orgasmo.
Stuzzicó la propria punta, venendo sul ventre del maggiore.
- Mmh.. C-Cazzo.. -
Jungkook, si tiró a sedere avvolgendo le braccia attorno al suo bacino, baciando le sue labbra e assaporando quei gemiti. Aumentó le spinte, facendolo rabbrividire, affondó le unghie sulla sua pelle, sentendolo venire copiosamente nel proprio corpo.
- Aaah.. D-Dio Jimin-ah..-
Jimin appoggió la testa alla sua spalla, cercando di riprendere fiato.
- J-Jungkook-ah.. T-Ti amo..-
Jungkook avvolge le braccia attorno al suo bacino, tenendolo stretto contro di sè, lasciando diversi baci contro la sua guancia, risalendo poi alle sue labbra.
- Jimin-ah.. Ti amo anche io... -
Mormoró portandolo a stendersi sul letto accanto a sè, Jimin lo guardó, mentre il moro passava le dita tra i suoi capelli, coccolandolo. Si sorprese che al tocco delle sue dita tra i capelli, si rilassó cosi tanto da addormentarsi.
Non era mai riuscito a dormire dopo una notte di sesso.
Un tempo si sarebbe rivestito e sarebbe tornato a casa.
Con Jungkook era tutto diverso, con lui non era soltanto sesso, era molto di più e Jimin lo sapeva.
Si strinse contro il corpo di Jungkook, continuando a riposare.
Fù qualche ora dopo che un rumore lo sveglió, aprì lentamente gli occhi, guardandosi attorno. Jungkook non era più nel letto con lui e la luce della luna che filtrava dalla finestra gli faceva capire che fosse ancora notte.
Scivoló dal letto, portandosi la mano alla ferita al fianco che proprio in quel momento aveva iniziato a far male.
Si avvicinó al comodino cercando gli antidolorifici che non trovó, ed era strano perchè era sicuro che il moro li avesse messi li, insieme ad un bicchiere d'acqua in caso fosse servito.
Un altro rumore lo fece voltare verso la porta della stanza.
- Jungkook-ah.. Sei tu? -
Ma nessuno rispose, cosi scese dal letto e si avvicinó alla porta con passo lento e con mano tremante l'aprì. Si affacció per controllare il corridoio ma tutto sembrava normale, tranne che quel rumore che sentiva proveniva dal piano di sotto.
- J-Jungkook? -
Ancora niente, possibile che fosse uscito nel cuore della notte, senza avvisarlo?
Era possibile che i suoi compagni lo avessero chiamato per alcune novitá sul caso.
Si aggrappó al corrimano e lentamente scese le scale, ancora quel rumore. Sembrava che qualcuno stesse cercando di entrare in casa.
Poi, sentì qualcuno alle proprie spalle e una mano che gli bloccava la bocca per non farlo urlare.
- Finalmente ti ho trovato.. -
Quella voce lo fece trasalire, non poteva essere lui. Era in carcere era.. non poteva essere li.
Voltó appena la testa notando il ghigno compiaciuto di Min-ho.
Poi un altra presenza lo fece voltare verso l'entrata Myung-Dae era davanti a lui, con un coltello in mano e un ghigno soddisfatto.
Jimin cercó di divincolarsi tra le braccia del maggiore, doveva scappare, doveva mettersi al sicuro e sperare che non avessero fatto del male a Jungkook.
Ma più si dimenava più Min-ho stringeva la presa sù di lui, stringendo sulla ferita e facendolo mugolare per il dolore
- Fai il bravo ragazzino.. -
Jimin vide il maggiore che si avvicinava a lui, portando la punta del coltello a toccare la sua guancia, socchiuse gli occhi tremando.. Myung-Dae fece scorrere il coltello lungo la gola di Jimin, fino al suo fianco. Dove giá qualche giorno prima lo aveva colpito.
- Mi hai tradito Jimin-ah.. E devi pagare per questo.. Min-ho tienilo fermo. -
L'uomo alle proprie spalle strinse la presa, cercando di tenerlo fermo il più possibile mentre Il maggiore affondava il coltello ancora una volta sul fianco, facendolo urlare, quelle urla vennero bloccate dalla mano di Min-ho. Jimin pianse, cercó di divincolarsi, riuscendo a liberare la propria bocca dalla prese.
- Nooo.. No! -
Urló per la paura di quel momento, delle braccia lo strinsero. Mentre urlava e si dimenava, tremante per la paura.
- Jimin-ah.. Jimin-ah.. Respira lentamente, sei al sicuro.. Sei a casa.. Jimin-ah.. -
Jimin al suono di quella voce capì subito.. si voltó a guardarlo, li con lui non c'era Min-ho.. non c'era Myung-Dae. - J-Jungkook..
- si guardó attorno notando che era ancora nel letto, guardó verso la finestra e vide il riflesso della luna illuminare il pavimento e le braccia di Jungkook che lo tenevano stretto al proprio petto, cercando di calmarlo. Aveva avuto un incubo.. Un fottuto incubo. Cercó di calmarsi, portando le mani alle braccia di Jungkook, socchiudendo gli occhi, respiró lentamente aiutato dal maggiore.
- Cosi bravo.. Il medico aveva detto che con il trauma che hai avuto avresti potuto fare degli incubi.. -
Jungkook si allungó verso il comodino, prendendo il calmante e l'acqua.
- Tieni.. Appena ti sarai calmato, potrai prendere un antidolorifico. -
Jimin annuì, prendendo il calmante e buttandolo giù insieme ad un sorso d'acqua.
Schiuse le labbra, cercando di togliere dalla propria mente quei due.
Jungkook accarezzó piano la sua schiena, e più lo toccava più il suo respiro tornava tranquillo.
Chiuse gli occhi appoggiando la testa alla spalla del maggiore, mordendosi piano il labbro inferiore.
- Ju-Jungkook scusami.. -
- Ssh.. Andrá tutto bene.. Ora stenditi, controllo la ferita e la disinfettiamo, va bene?
Tu lascia che il calmante faccia effetto, per il resto penso tutto io.. -
Jimin aprì gli occhi guardandolo, passando la punta delle dita sulla sua guancia.
- Devo.. Devo aver fatto qualcosa di buono per trovarti Agente.. -
Jungkook scrolló le spalle sorridendo dolcemente.
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Kriminal Passion
Mystery / ThrillerDove Jungkook è un poliziotto stimato nella città di Seoul e Jimin un ballerino con una doppia vita.