CAPITOLO 10 - Incontro notturno

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8 dicembre 1971

Alisia

Sirius trascorse quei giorni in punizione col professor Slughorn, aiutandolo a dissezionare alcune creature i cui organi interni erano necessari per le sue scorte private. Ogni giorno, durante le pause, Alisia lo osservava correre in direzione dei sotterranei, la mascella serrata e gli occhi bassi, seguito dalle grida d’incoraggiamento di James.

Molti degli studenti di Grifondoro, tra cui Lily, ce l’avevano ancora con lui per aver fatto perdere punti alla loro Casa, che ora era ultima dietro Corvonero di ben cento punti. Quando Sirius sedeva al tavolo di Grifondoro i suoi compagni gli lanciavano occhiate di scherno e solo Remus e James gli sedevano vicino, dandogli manforte; a volte, quando capitava che fosse senza i due amici, era Marlene McKinnon a fargli compagnia.

Alisia aveva persino sentito borbottare la professoressa McGonagall di fronte alle clessidre una mattina a colazione, e Sirius – che le era finito accanto per puro caso – aveva avuto la decenza di arrossire imbarazzato e accelerare il passo.

«Poteva andare peggio» aveva provato a consolarlo James, durante Incantesimi. «Avrebbe potuto espellerti.»

Alisia, che era seduta con Andrea alle loro spalle, non l’aveva trovato molto d’aiuto; e a quanto pareva nemmeno Sirius, poiché il ragazzino si era limitato a grugnire irritato, la bacchetta che sprizzava scintille che nulla avevano a che vedere con l’incantesimo di luce che Flitwick stava facendo perfezionare loro.

Mentre il giovane scontava gli errori commessi, Alisia passava il tempo ad allenarsi nella Stanza delle Necessità con Dorcas, affinando la propria conoscenza degli incantesimi difensivi e imparandone di nuovi. La ricerca del diadema di Corvonero era stata invece rimandata, poiché non era certa di poter gestire un oggetto tanto oscuro e pericoloso; finché fosse rimasto al sicuro nella Stanza delle Cose Nascoste non se ne sarebbe dovuta preoccupare.

D’altronde, anche conoscendone la posizione, cosa mai avrebbe potuto farci una come lei, che ancora frequentava il primo anno? L’alternativa sarebbe stata portarlo dal professor Dumbledore, ma non era ancora pronta a condividere con lui tutto ciò che sapeva. Non dubitava, però, che le avrebbe creduto: era un abile Legilimens ed era in grado di distinguere tra verità e menzogna. Ad ogni modo, aspettare qualche anno non poteva danneggiare ciò che avrebbe fatto in futuro, una volta lasciata la scuola.

L’unica cosa che le restava da fare era diventare un Animagus. L’idea di potersi trasformare non l’aveva mai abbandonata, ma col passare del tempo si era intensificata, al punto da diventare un vero chiodo fisso; e poco importava che fosse troppo giovane per sperare di riuscirci.

«Se potessi diventare un Animagus, che forma credi assumeresti?» chiese a Dorcas, tirando su col naso, mentre sorpassavano la grande fontana situata di fronte all’entrata principale del castello, la cui acqua si era ormai cristallizzata.

Prima di uscire a fare una passeggiata attorno al castello erano state alla Guferia per spedire le loro lettere; Alisia aveva deciso di non passare il Natale coi propri genitori, adducendo come scusa un’insolita mole di compiti e l’ansia per gli esami futuri. Sperava non se la prendessero troppo.

Dorcas, che invece sarebbe tornata dalla propria famiglia, si premette la sciarpa verde e argento contro le labbra. «Non ci ho mai pensato» rispose. «Perché?»

«Volevo chiedere alla professoressa McGonagall di aiutarmi. Sai, mi piacerebbe diventare un Animagus, più avanti.»

«È difficile; ne sei proprio sicura?»

«Mai stata più certa di qualcosa» assicurò Alisia.

Attraversarono le porte del castello ignorando Filch e Mr Norris, i cui occhi perlustrarono le loro vesti come in cerca di Caccabombe o strani marchingegni; il giorno prima alcuni studenti del terzo anno, freschi di Hogsmeade, avevano tentato di introdurre oggetti vietati dal custode all’interno delle mura, salvo poi venirne privati dopo una feroce perquisizione.

Looking too closely [Libro I - The Lovers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora